
“…Continuano a salvarci e noi li insultiamo e li disprezziamo. Ci rifiutiamo di vedere ciò che sono veramente… Siete così occupati a cercare il peggio da non riuscire ad ammettere che siete riconoscenti? Guardate le cose in faccia… siate onesti per una volta nella vita!”
(Phil Sheldon, in difesa dei supereroi)
Quando penso a opere come Watchmen, Il ritorno del Cavaliere Oscuro, Arkham Asylum, The Man of Steel o anche a Elektra: assassin, Devil: rinascita o X-Men: giorni di un futuro passato, mi chiedo cos’altro si potrebbe creare di tanto bello e originale: fumetti che sono veri e propri capolavori, che portano su se stessi il “peso” del mito, del culto e dell’immortalità. Del resto gli anni ’70 e ’80 hanno rappresentato nel mondo dei comics una sorta di rivoluzione, i cui echi si fanno sentire ancora oggi e non solo relativamente agli eroi in calzamaglia. Poi, con gli anni ’90 una serie di nuovi personaggi con alle spalle nuove realtà editoriali hanno cercato di farsi strada, in un universo in cui DC Comics e Marvel Comics dominavano da diversi decenni. Eppure anche in questo decennio la vecchia volpe dell’editoria americana la sua zampata è riuscita a darla.
Marvels è una di quelle opere a fumetti che è destinata all’eternità. Proprio come tutte quelle elencate all’inizio. In essa, narrazione, mito, poesia e grandezza si fondono con tale intensità e originalità da rimanerne catturati fin dalla prima lettura; e non parlo dei disegni di Alex Ross. Mi riferisco soprattutto alla bellissima storia ideata da Kurt Busiek; quel Kurt Busiek che, in un solo decennio, è riuscito a consegnare due fumetti (l’altro è lo splendido Astro City) all’immortalità.
Leggere Marvels è un’esperienza per molti versi unica; un’appagante tuffarsi nei periodi che hanno reso grande il fumetto supereroistico ma con una novità assoluta: la quotidianità. Marvels ci parla di un mondo in cui i super eroi sono questa volta protagonisti invisibili, semplici comparse di un mondo in cui i veri protagonisti sono gli esseri umani, quegli stessi esseri umani che Busiek descrive con tutte le loro debolezze, con l’ostilità che provano nei confronti di chi è diverso, ma anche con la consapevolezza di chi osserva, di chi si pone domande, di chi vuole arrivare ad accettarli, come il fotografo Phil Sheldon che attraverso l’obbiettivo della sua macchina fotografica cattura le straordinarie immagini che vedono protagonisti gli eroi Marvel più famosi: dalla prima Torcia Umana, passando per Capitan America, Iron Man, gli X-Men, i Fantastici Quattro fino al mitico Spiderman che lotta con i suoi nemici più famosi e temuti.
Con una narrativa densa di emozione, rara nel genere, Busiek rilegge il mito supereroistico realizzando una storia intensa e malinconica, affidando le sue parole ai pennelli di Alex Ross, l’artista americano che con il suo stile iperrealista ha conquistato una grande fetta di pubblico americano; le sue tavole accompagnano la storia ma non la dominano; i suoi disegni dallo stile pittorico rievocano quasi l’atmosfera che si respirava per le strade di New York all’epoca in cui si svolge la storia; e i suoi super eroi sono presenze che dominano le belle splash pages, senza rubare la scena ai veri protagonisti: i comuni mortali.
“Lascia perdere, non valgono tanto!” dice Ciclope rivolgendosi a uno dei componenti degli X-Men desiderosi di dare una lezione agli umani; un’affermazione che scuote l’animo di Phil Sheldon, che lo porta a vedere questi esseri diversi come delle meraviglie, capaci di proteggere coloro che li disprezzano a costo della loro stessa vita anche dopo essere stati trattati da molti con odio e intolleranza. “Alcuni di noi disprezzavano le meraviglie. Non le consideravano. Ma non era questo che contava. Loro non erano qui per avere l’approvazione dei poveri di spirito. Erano qui per salvare gli innocenti…” dice Sheldon nell’ultima parte dell’opera in cui assistiamo alla toccante morte di Gwen Stacy, che segna l’addio di Phil dai “Marvels”, per godersi finalmente appieno una famiglia spesso sacrificata per far conoscere al mondo le meraviglie che lo proteggono.
Un fumetto supereroistico realistico e vero; un’occasione unica, per il lettore, di vedere i supereroi in modo del tutto inedito, come se davvero facessero parte di questo mondo.
Epico, proprio come le meraviglie fotografate da Phil Sheldon; imprescindibile come ogni capolavoro.
Curiosità
L’arco temporale in cui si svolge la storia parte dal 1939 (anno in cui, secondo molti esperti, avrebbe inizio la Golden Age) protraendosi fino agli anni ’70. Il ragazzino che distribuisce i giornali che appare con Sheldon nell’ultima tavola è Danny Ketch, futuro Ghost Rider.
Come per tutte le sue opere, Ross si è avvalso della collaborazione di numerosi amici e parenti presi come modelli per i vari personaggi del fumetto. L’opera uscì originariamente in quattro albi più un numero 0 in cui si racconta la nascita della Torcia Umana originale da lui stesso narrata.
Dopo il successo di Marvels, Warren Ellis mise mano all’universo creato da Busiek, e realizzò la miniserie Rovine in cui Phil Sheldon si trovava in un’universo Marvel dal destino cupo e incerto; preticamente una sorta di ribaltamento dell’opera originale.
Nel 2008, Kurt Busiek riprese il personaggio di Sheldon per la miniserie in sei numeri Marvels: l’occhio della fotocamera; la vicenda era sempre vista dalla prospettiva del fotografo ma dopo il suo pensionamento. Ai disegni non più Alex Ross ma Jay Anacleto.
Edizione consigliata
Cartonata, formato comic book, buona stampa e ottima confezione editoriale: così si presenta l’edizione consigliata (credo la seconda dopo una prima edizione sempre cartonata ma con una cover diversa), ricca anche degli apparati critici dei due autori presenta un’appendice dedicata alle cover promozionali e originali, agli studi dei personaggi e ai bozzetti a matita realizzati da Alex Ross.
Altre edizioni
Nel 2008 ci fu un’edizione “Deluxe” realizzata sempre dalla Marvel Italia (che dal 2001 diviene Panini Comics) con un formato più grande e con quasi il doppio delle pagine dedicate ai vari dietro le quinte, sketch e quant’altro abbia a che fare con l’opera. Naturalmente, raddoppiando le pagine si è raddoppiato, anzi triplicato, il prezzo.
Nel 2018 la Panini Comics ha realizzato un’altra edizione di lusso di Marvels con una copertina addirittura in pelle.
Nel marzo 2020 la Panini Comics ha annunciato un’edizione definitiva di Marvels: in un’elegante cofanetto vengono riproposti i cinque albi spillati originali della serie in con una cover acetata, più un sesto albo dedicato all’epilogo del 2019.
Recentissima invece (solo in USA) è l’edizione di Marvels denominata Monster-Sized Edition, un libro cartonato alto più di 50 cm.