di Mark Millar e Steve McNiven
Panini Comics, marzo 2007 – 48 pagg. col. bros. – 3,00euro
Di Civil War si è già parlato tanto, anche al di fuori del mondo dei comics, e quindi un certo interesse nel leggere la prima storia era evidente. Tutto sommato il primo numero di questa mini serie firmata Millar e McNiven non delude le aspettative, andando dritto al centro della questione, che credo il 99% dei lettori di questo magazine conosceranno già. Le pur velate e logiche similitudini con la contemporaneità americana (la limitazione dei diritti civili, il controllo dell’esercizio della forza) e il saper calare la vicenda supereroistica all’interno di un contesto politico-sociale raramente così presente in una storia di supereroi, rendono Civil War sicuramente più innovativa del mega evento di casa DC, Crisi Infinita, anch’esso in corso di pubblicazione in Italia. Tra i due titoli differente è la chiave narrativa utilizzata dagli autori: dove Johns di là sceglie la strada della tradizione ripercorrendo le orme di Marv Wolfman in Crisis, Millar, come suo costume, preme sull’acceleratore imbastendo una sceneggiatura moderna, veloce e funzionante. Compito riuscito, anche per il supporto degli affascinanti disegni di McNiven, forse un po’ ingessato in confronto ai suoi episodi su 4. Insomma, se il concetto di mega evento cataclismatico è forse un po’ stantio, prevedibile nel suo eterno ripetersi, se per tenere in piedi il mercato il marketing è un male necessario, allora non posso che affermare che Civil War, col suo ovvio mix di scazzottate e dilemmi lancinanti, è sicuramente un buon fumetto, divertente e ben confezionato. Che poi siate interessati o meno ai cambiamenti epocali che porterà in casa Marvel, questo è tutto un altro discorso. (Alberto Casiraghi)
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(aggiornato il 25/09/2017)