di Ed Brubaker, Cameron Stewart & Javier Pulido
DC Comics – 192 pagg. bros. col. – 19,95$
Il miglior fumetto di supereroi della scorsa annata è stato senza dubbio la Catwoman di Ed Brubaker. Piena libertà creativa, sfruttata fino in fondo per dare autentica vita a un personaggio da anni relegato a semplice comprimario tutto curve e ammiccamenti. Relentless raccoglie due cicli di storie, l’omonima in 4 parti e la successiva, “No Easy Way Down”, strettamente collegata a “Relentless”. Siamo di fronte a un’opera vicina alla forza e alle tematiche del vecchio Born Again di Miller, con caduta e risurrezione del personaggio. Le analogie sono molte. Sono cambiati la sensibilità, i ritmi. L’equilibrio tra tematiche noir, intimismo e supereroismo è perfetto, il coinvolgimento emotivo massimo. La storia funziona nella sua crudezza e nelle sue conseguenze estreme. Il secondo ciclo, in tre parti strettamente connesse, esplora con delicatezza sorprendente le emozioni, le paure e le sorti dei protagonisti (non solo Selina Kyle, ma il suo piccolo mondo di persone in lotta) con un realismo e un taglio quasi underground. Tanto da amplificare e rendere ancora più efficace la caduta di Relentless. Un gioiello che probabilmente non vedremo mai in Italia e che nessuno innalzerà sull’altare come accadde per l’opera di Miller che, riletta oggi, nella sua conclusione appare sicuramente più ingenua di Relentless. Brubaker non si tira indietro e spinge le cose sino alle estreme conseguenze. Una lettura da recuperare dal mercato USA (Guglielmo Nigro).