Diego Cajelli: Il personaggio del Nonno, che ospita i fuggiaschi nella sua cascina, appartiene alla LIGERA, la vecchia malavita autoctona milanese.
La Ligera è stata resa famosa e leggendaria attraverso le “canzoni della mala” tipiche milanesi, le cantavano la Vanoni, Svampa, I Gufi.
Per capire il Nonno, bisogna conoscerle, averle ascoltate: ecco due testi.
Il tredici di agosto
In una notte scura
Commisero un delitto
Gli agenti di questura.
Hanno ammazzato un angelo
Di nome la Rosetta
Era di piazza Vedra
Battea la Colonnetta.
Chi ha ucciso la Rosetta
Non è della Ligera
Forse viene da Napoli
é della mano nera.
Rosetta mia Rosetta
Dal mondo sei sparita
Lasciando in gran dolore
Tutta la malavita.
Tutta la malavita
Era vestita in nero
Per ‘compagnar Rosetta
Rosetta al cimitero
Le sue compagne tutte
Eran vestite in bianco
Per ‘compagnar Rosetta
Rosetta al camposanto
Si sente pianger forte
In questa brutta sera
Piange la piazza Vetra
E piange la Ligera
Oh guardi calabrese
Per te sarà finita
Perché te l’ha giurata
Tutta la malavita
Dormi Rosetta dormi
Giù nella fredda terra
A chi t’ha pugnalato
Noi gli farem la guerra,
a chi t’ha pugnalato
noi gli farem la guerra.
Porta Romana bella
Porta Romana bella Porta Romana
Ci stan le ragazzine che te la danno
Ci stan le ragazzine che te la danno
Prima la buona sera e poi la mano.
E gettami giù la giacca ed il coltello
Che voglio vendicare il mio fratello
Che voglio vendicare il mio fratello
E gettami giù la giacca ed il coltello.
La via San Vittore l’é tutta a sassi
L’ho fatta l’altra sera a pugni e schiaffi
L’ho fatta l’altra sera a pugni e schiaffi
La via San Vittore l’é tutta a sassi.
La via dei Filangeri l’é un gran serraglio
La bestia più feroce l’é il commissario
La bestia più feroce l’é il commissario
La via dei Filangeri l’é un gran serraglio.
In via dei Filangeri gh’é ‘na campana
‘gni vo’lta che la so’na l’é ona condanna
‘gni vo’lta che la so’na l’é ona condanna
In via dei Filangeri gh’é ‘na campana.
Prima faceva il ladro e poi la spia
E adesso è delegato di polizia
Prima faceva il ladro e poi la spia
E adesso è delegato di polizia.
E sette e sette e sette fanno ventuno
Arriva la volante e non c’é nessuno
Arriva la volante e non c’é nessuno
E sette e sette e sette fanno ventuno.
O luna che rischiari le quattro mura
Rischiara la mia cella ch’é tanto scura
Rischiara la mia cella ch’é tetra e nera
La gioventù più bella morì in galera.
O luna luna luna che fai la spia
Bacia la donna d’altri ma non la mia
Amore amore amore, amore un corno
Di giorno mangio e bevo, di notte dormo.
Ci sono tre parole in fondo al cuore
La gioventù, la mamma e il primo amore
La gioventù la passa, la mamma muore
Te restet come on pirla col primo amore.
Porta Romana bella Porta Romana
Ci stan le ragazzine che te la danno
Ci stan le ragazzine che te la danno
Prima la buona sera e poi la mano.