Il mondo dei fumetti DC Comics è attualmente in fermento per Rinascita, il rilancio editorale dell’Universo DC arrivato da qualche mese anche in Italia, che si è posto l’obiettivo di rinvigorire personaggi e testate che da un po’ di tempo avevano iniziato a perdere smalto.
Non molti ricorderanno, però, che la DC aveva tentato di ridare lustro al proprio universo narrativo già un annetto fa, con l’iniziativa denominata DC You. Un rilancio “soft” piuttosto fallimentare e passato talmente in sordina da richiedere un ingente sforzo mnemonico per recuperarne il ricordo.
Batman Beyond, serie scritta da Dan Jurgens per i disegni di Bernard Chang, è stata una delle iniziative editoriali lanciate in quell’occasione e la RW Lion, con questo volume, ci propone i primi quattro numeri (più uno sneak peak iniziale).
La serie parte dagli eventi narrati in Futures End, la saga ambientata cinque anni nel futuro pubblicata dalla Lion ormai più di un anno fa, della quale Batman Beyond può essere considerato il seguito diretto. A vestire i panni del Batman del futuro non troviamo Terry McGinnis, personaggio che fin dalla serie animata dei primi anni 2000 è sempre stato associato a questo ruolo, bensì Tim Drake.
In Futures End, Terry era tornato indietro nel tempo per fermare Brother Eye prima che soggiogasse il mondo intero. Qui però aveva trovato la morte per mano della spietata intelligenza artificiale e Tim, dopo averne raccolto l’eredità e il costume, si era infine ritrovato scaraventato trentacinque anni avanti nel tempo, la stessa epoca da cui proveniva il suo predecessore.
Il problema è che di questo antefatto Jurgens non fa quasi parola. O meglio, sono sì presenti dei brevi accenni ma in linea di massima tutti gli eventi antecedenti vengono dati per assodati. Va da sé, dunque, che chi si approcciasse al fumetto senza alcuna conoscenza pregressa o aspettandosi magari di ritrovare le atmosfere e gli elementi distintivi del cartone animato potrebbe rimanere spiazzato.
Un problema che si sarebbe potuto facilmente evitare con qualche nota editoriale che chiarisse i retroscena della vicenda anche a coloro che non ne fossero a conoscenza. La Lion, però, è da sempre stata piuttosto avara in tal senso.
L’autore si destreggia bene nel tratteggiare il mondo futuristico in cui si svolge l’azione. Un mondo devastato, brullo, in cui l’umanità è sull’orlo dell’estinzione e la speranza sembra essere svanita. Brother Eye ha sterminato o convertito in grotteschi cyborg la maggior parte degli eroi della Terra e il suo occhio scruta ogni centimetro del pianeta alla continua ricerca dei pochi esseri umani sopravvissuti, come un avveniristico Sauron iper-tecnologico. Soltanto una città è schermata alla sua vista, Neo Gotham: da qui il nuovo Batman e i suoi compagni portano avanti una disperata resistenza contro il supercomputer.
Jurgens imbastisce una sceneggiatura molto veloce, che fa dell’azione serrata la sua ragion d’essere. Anzi, sembra quasi che l’autore rifugga i tempi morti come la peste. Gli avvenimenti infatti si susseguono a un ritmo incalzante e anche i momenti di calma apparente, in cui ci si illude di poter tirare il fiato, vengono repentinamente interrotti da qualche colpo di scena o da una nuova sequenza d’azione al cardiopalma.
Un approccio alla narrazione tanto frenetico ha l’indubbio merito di mantenere costantemente viva l’attenzione del lettore e la vicenda risulta scorrevole e accattivante.
Tuttavia così facendo Jurgens espone il fianco all’inevitabile rovescio della medaglia: non si concede il tempo per approfondire i personaggi.
Il background dei vari protagonisti viene esplorato solo superficialmente (nel migliore dei casi), ma soprattutto soffrono di una caratterizzazione appena abbozzata, che li rende solo marginalmente più tratteggiati degli automi contro cui combattono. Certo, si potrebbe avanzare l’ipotesi che l’intento fosse proprio quello di mostrare la disumanizzazione causata dalla guerra e dalla disperazione del vivere in un mondo in rovina ma francamente suonerebbe come una giustificazione alquanto posticcia.
Non aiutano la caratterizzazione nemmeno i dialoghi che, per quanto ben scritti e funzionali alla storia, appaiono molto asciutti e per lo più privi di tratti distintivi in grado di infondere personalità ai personaggi.
Sempre riguardo ai dialoghi (e più in generale ai testi) c’è da fare un appunto all’edizione italiana, infatti durante la lettura ci si imbatte piuttosto di frequente in errori grammaticali. Delle sviste abbastanza fastidiose che si sarebbero potute evitare con un pizzico di cura editoriale in più.
Bernard Chang adotta uno stile di disegno molto cartoonesco che da un lato offre reminiscenze della vecchia serie animata, dall’altro ne modernizza efficacemente l’impianto artistico. Nonostante in alcuni punti appaia un po’ grossolano, col suo tratto morbido e definito il disegnatore si dimostra particolarmente abile nel rendere l’anatomia dei corpi e l’espressività dei volti. Molto ispirata è anche la visione di Chang nel tratteggiare i futuristici ambienti esterni, dove si fa notare un sapiente utilizzo dell’effetto blur per evidenziare la profondità di campo. Contribuisce all’ottima resa complessiva anche la colorazione di Marcelo Maiolo, che si avvale in larga parte delle calde tonalità del rosso.
In definitiva, Batman Beyond si presenta come un fumetto piacevole, che si fa leggere tutto d’un fiato e riesce a divertire, a patto però di soprassedere su alcune carenze legate a un cast di personaggi non del tutto convincente.
Abbiamo parlato di:
Batman Beyond #01
Dan Jurgens, Bernard Chang, Marcelo Maiolo
Traduzione di Dario Mattaliano
RW-Lion, 2016
96 pagine, brossurato, colori – 9,95€
ISBN: 9788869718618