A Lucca Comics & Games 2024 Mirka Andolfo presenta il primo volume della sua nuova trilogia Blasfamous, edita da Star Comics per la collana Astra. Il fumetto, i cui tre volumi sono già usciti negli Stati Uniti, vuole essere una critica allo star system e racconta il mondo delle persone famose (cantanti, attori, influencer) come un vero e proprio pantheon ispirato all’immaginario religioso cristiano.
Durante il festival, abbiamo avuto il piacere di porre qualche veloce domanda a Mirka.
Ciao Mirka, benvenuta su Lo Spazio Bianco!
Blasfamous: nuovo fumetto ma forse non nuove tematiche. Ti andrebbe di raccontarci quale è stata la tua ispirazione per scrivere questa storia?
Semplicemente mi piaceva raccontare di come oggi i VIP, cantanti, attori o altri personaggi famosi, vengano letteralmente santificati. Giocando su questo aspetto ho creato un mondo in cui è presente una “chiesa”, che si chiama Nuovo Ordine del Triplo Crocifisso, che è di fatto un’agenzia di talenti dove tutti sono beati in attesa di diventare santi. La protagonista del fumetto è Clelia, una popstar le cui canzoni sono in cima alle classifiche. Lei è particolarmente ossessionata dall’approvazione dei suoi fan, anche perchè è molto importante per l’organizzazione per cui lavora. Restare sempre ai primi posti inizia un po’ a costarle, anche perchè non è davvero “immacolata” come fa apparire all’esterno. È un personaggio con un passato difficile, ha compiuto delle cose terribili e per questo motivo durante questa avventura inizia ad avere dubbi su se stessa e quello che sta facendo, finchè ad un certo punto le prende una sorta di crisi di nervi che deve cercare di non far trapellare all’esterno.
Non è la prima volta che il tema religioso è presente nei tuoi fumetti. In questo caso non è solo contestuale ma è parte viva della storia (anche considerando l’apertura del fumetto, con riferimenti alla religione cristiana molto forti). Da cosa deriva questa tua fascinazione?
Sì, è decisamente una fascinazione! In realtà poi Blasfemous ruota per lo più intorno alla venerazione degli esseri umani, magari si potrebbe pensare che è qualcosa contro la religione, ma io non sono contro niente e nessuno. Secondo me, alle volte gli esseri umani vedono i VIP come persone che sono oltre l’essere umano e credo questa cosa sia un po’ eccessiva ai giorni nostri. Sicuramente questo è dovuto anche alla presenza massiccia dei social: per carità, anche anch’io sono sui social, tutti noi siamo sui social, però ho come l’impressione che a volte venga confusa quell’apparenza con la realtà effettiva.
Io in effetti ho sempre giocato con queste figure religiose, non saprei nemmeno dire il perché. Fin da piccola ho sempre avuto una sorta di fascinazione per elementi come gli angeli e i diavoli. È già il terzo fumetto che faccio dove ci sono angeli e diavoli infatti, però non so dire da dove dirivi questa attrattiva che ho, ma ce l’ho da sempre.
È interessante questo tuo modo di esplorare l’elemento religioso e vorrei farti una domanda un po’ personale: ti ritieni una persona credente?
Diciamo a modo mio; mi piace pensare che ci sia qualcosa di più, però sto ancora cercando di capire.
Forse a 35 anni dovrei avere le idee un po’ più chiare, voglio credere in qualcosa ma non sono una persona che va in chiesa e che segue le pratiche religiose. La chiesa non è qualcosa in cui mi rivedo, però mi piace pensare che ci sia qualcosa di più.
Si può dire che hai usato l’immaginario religioso in modo forte per poi parlare di altro?
Perché è un immaginario che conosco molto bene! Sono cresciuta in una casa dove si è sempre creduto, quindi magari anche da questo deriva la fascinazione che ho.
Ti sei anche un po’ ispirata alla tua storia per raccontare Cledia, la protagonista del fumetto?
No, no, non c’è niente di personale. Oddio, secondo me in tutti i fumetti che faccio, anche quelli dove non sembra, è presente qualcosa di mio perché chiaramente quando scrivo una storia mi devo un minimo immedesimare nei protagonisti per cercare di rendere più credibili i loro dialoghi, i loro pensieri e per cercare di renderli delle persone vere. Quando scrivo i personaggi cerco di immedesimarmi, di pensare come mi comporterei io al loro posto se avessi quel background in quella situazione. Comunque Blasfamous non è autobiografico.
Prima di arrivare in Italia Blasfamous è uscito negli Stati Uniti. Quale è stato il riscontro del pubblico in quel Paese, anche per via di alcune tavole particolamente “blasfeme”, visto che negli USA ci sono molte persone particolamente puritane?
Sai la cosa che mi ha fatto più ridere qual è? Nonostante si giochi molto su certe tematiche religiose, la cosa che ha più indignato le persone è il fatto che la protagonista, Clelia, fosse “sovrappeso”. Quella è la cosa che più ha indignato la gente. A me piaceva l’idea di fare un personaggio curvy, per me l’importante è che ci sia una bella storia e raccontata bene, quello è il punto principale. Ciò che mi fa ridere è che non tutte le protagoniste devono essere per forza uguali tra di loro: io volevo un tipo di protagonista che si vede meno su una copertina, e vorrei che fosse accettata l’idea che si può anche mettere un personaggio così in copertina senza necessariamente parlare di body positivity: infatti il fumetto non parla del suo corpo, è solo un dettaglio del personaggio. Comunque questo mi ha confusa, pensavo si sarebbero incazzati per la questione della blasfemia, invece no.
La tavole che aprono il fumetto sono davvero molto forti, su quelle quindi non ci sono state osservazioni o critiche?
In effetti in merito alla scena del crocifisso l’editor mi chiese se fossi proprio sicura di volerle presentare in quel modo. Chiaramente si capisce che hanno un fondamento narrativo ed è la base su cui ho appoggiato la mia critica allo star system.
Le storie di Clelia continueranno?
Di questa storia sono già usciti tutti e tre i volumi negli Stati Uniti e poi usciranno anche in Italia. Io cerco sempre di fare delle trilogie e anche se qualche volta è uscito qualcosa in più in base alla mia ispirazione, la storia di Clelia la vedo assolutamente autoconclusiva, anche perché sarebbe molto difficile proporre un sequel al suo finale, sarebbe una forzatura. Quindi la storia si concluderà dopo l’uscita a dicembre del secondo volume e a gennaio del terzo.
Intervista condotta dal vivo il 30 ottobre 2024 a Lucca Comics & Games 2024
Mirka Andolfo
Mirka Andolfo è una fumettista, illustratrice e fumettista. Lavora in Italia e negli Stati Uniti, sia con opere scritte e disegnate da lei, sia come disegnatrice. Con Panini ha pubblicato Contronatura e Mercy. Il suo Sweet Paprika, edito in Italia da Star Comics e in USA da Image, ha vinto nel 2022 un Harvey Awards come miglior fumetto internazionale.