Se qualcuno vedesse girovagare per la propria città un giovane adulto vestito con calzamaglia o tuta elastica dai colori sgargianti e una maschera sul viso, non esiterebbe a definirlo un matto; soprattutto in un periodo lontano da Halloween o da Carnevale, senza nessuna convention fumettistica o raduno di cosplayer nei paraggi.
In effetti, se i supereroi esistessero realmente in questo nostro mondo, sarebbero certo dei personaggi borderline, dei pazzi. Un Madman, che di professione fa il supereroe, esiste davvero nel mondo dell’arte sequenziale, ed è stato creato venticinque anni fa dalla matita del fumettista americano Michael Allred.
Apparso per la prima volta su Creatures of ID, pubblicato dalla Caliber Press nell’ottobre 1990, Madman è l’alter ego di Frank Einstein, che nel nome omaggia “The Voice” Sinatra e il premio Nobel ideatore della teoria della relatività. Ma che richiama anche alla mente il mostro di Frankenstein, la creatura disperata uscita dalla penna di Mary Shelley.
In realtà, il vero nome di Frank Einstein è Zane Townsend, agente dell’organizzazione Tri-Eye. Townsend resta vittima di un incidente stradale nel quale perde la vita, salvo poi, novello Prometeo del XX secolo, essere ricucito letteralmente insieme e riportato in vita, privo dei ricordi della sua precedente esistenza, da due scienziati (pazzi), il Dottor Egon Boiffard e il Dottor Gillespie Flem.
In questo quarto di secolo, la vita editoriale di Madman è stata un’odissea ricca di continui traslochi da casa editrice a casa editrice, per i più svariati motivi. Destino analogo è stato riservato alle pubblicazioni del personaggio nel nostro Paese, con un esordio a metà anni Novanta in un’edizione introvabile edita da Smoothouse Publishing, a cui segue il passaggio a Magic Press e un volume edito da Play Press (il crossover con Superman).
Dal 2014 la creatura di Mike Allred mette radici in casa Panini Comics e l’editore dà il via alla Madman Collection, opera che in quattordici volumi dovrebbe presentare l’intero corpus madmaniano, in un’edizione ragionata.
Il secondo volume legato a questa operazione presenta, per la prima volta in Italia, i tre numeri di Madman adventures che uscirono tra il dicembre 1992 e il febbraio 1993 per la Tundra. Al tempo, la casa editrice creata da Kevin Eastman (il padre delle Tartarughe Ninja e di Heavy Metal Magazine) era già stata venduta alla Kitchen Sink che, di lì a poco, sarebbe andata incontro al fallimento e alla chiusura, non prima di avere avuto però il suo canto del cigno con i tre albi in questione.
La particolarità delle storie contenute in questo volume è che esse sono le prime avventure a colori del personaggio: rappresentano il primo contatto tra la creatura del daltonico Allred e il pennello policromo della moglie Laura, elemento fondamentale per il successo del personaggio negli anni a venire.
Da un punto di vista narrativo, le tre avventure contengono al loro interno già tutti i caratteri distintivi della poetica e della narrazione tipiche di Mike Allred. Sono evidenti gli omaggi e le influenze delle letture a fumetti con cui l’artista è cresciuto, dal fumetto supereroistico degli anni ’60 fino ad arrivare alla fantascienza psichedelica del decennio successivo, rappresentata da testate quali Captain Marvel e Adam Warlock della Marvel Comics.
Così come risalta fin da subito il lato esistenzialista dell’eroe, esplicato nella terza avventura del volume, sicuramente la più rappresentativa del personaggio.
L’essere una creatura senza memoria ma con un’intera vita alle spalle, dotata di un carattere ingenuo e associato alla capacità di “sentire” le vibrazioni dell’animo delle persone con cui viene in contatto, fanno di Madman una figura al contempo tragica e leggera. I monologhi filosofici, i profondi interrogativi posti a se stesso, divengono uno dei tratti caratteristici che fanno della creatura di Mike Allred uno dei personaggi più iconici del fumetto statunitense contemporaneo.
A questo si associa la passione dell’autore per la cultura Pop degli anni ’60, esaltata dai colori pieni e saturi che sua moglie regala alle tavole, che gli permettono di creare un’ambientazione retrò che però appare al tempo stesso moderna; una sorta di mondo cristallizzato le cui vicende hanno luogo nel 1962.
In queste pagine si può inoltre ritrovare un’altra caratteristica dello stile dell’autore, la capacità di creare un gruppo di comprimari assolutamente efficaci e riusciti. Allred ha sempre riservato ai personaggi che circondavano Madman, sia ai suoi amici che ai suoi antagonisti, un’attenzione e una cura che gli hanno permesso di creare un universo narrativo molto vasto e coeso nel quale ambientare le sue storie, e non solo quelle di Frank Einstein. Un universo che, a tutti gli effetti, è quello reale in cui noi viviamo e che è divenuto, nel corso degli anni, uno dei pilastri su cui si regge il successo di Madman.
Dal punto di vista grafico, le tre storie de Le avventure di Madman da un lato mostrano già la piena maturità artistica del tratto di Mike Allred e, dall’altro, sono l’esempio di come l’autore maturi a livello esponenziale nella composizione della tavola, nell’arco di soli tre numeri.
Il segno è già quello caratteristico dell’artista, una linea chiara che risente anche delle influenze di artisti come Moebius e Will Eisner, perfetta per essere esaltata dal gusto del colore di cui è dotata sua moglie Laura.
Le pagine della prima storia, con l’esclusione della splash page iniziale tipica dei comics statunitensi, si basano su una griglia 3×2 (tre strisce di due vignette di forma pressoché quadrata) dalla quale l’autore deroga in poche occasioni; le vignette hanno un contorno ben delineato e, non si sovrappongono mai.
Passando alla seconda storia, la scelta di questa griglia rimane sempre evidente nelle tavole ma Allred comincia a derogare all’impostazione 3×2 in modo più deciso, unendo più vignette sia in senso orizzontale che verticale.
Con la terza storia, la griglia rimane evidente a livello di substrato delle tavole e l’autore comincia a osare di più, aumentando le splash page, anche a doppia pagina, e ricorrendo spesso a vignette scontornate e che si sovrappongono.
Il tutto però inquadrato in un’estetica che, di nuovo, si richiama al fumetto supereroistico statunitense degli anni ’60 e ’70 che, a uno spettacolare uso del colore e delle inquadrature, associava una leggibilità che oggi si è quasi completamente persa negli albi americani contemporanei.
Abbiamo parlato di:
Madman collection vol #2 – Le avventure di Madman
Panini Comics, 2014
Mike Allred, Laura Allred (colori)
Traduzione di Giovanni Agozzino
128 pagine, brossurato, colori, € 13,00
ISBN: 978-8891205315
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