Il Natale è la festa che, per gli occidentali e in particolare gli italiani, è sinonimo di famiglia. E proprio in questo periodo, per chi è emigrato e non può tornare a casa, la nostalgia si fa sentire più forte. Da questa ambientazione parte Auf Wiedersehen, Pulcinella!, in cui Antonio Caputo e Luigi Formola ci portano nella Offenbach degli anni ’70 per seguire un pezzo delle vite di Giulia, Paolo e dei figli Nicola e Teresa.
I due autori ricostruiscono con pochi ma accurati particolari la vita degli emigrati, dimostrando uno studio approfondito del contesto storico, delle grandi difficoltà di integrazione vissute dai nostri connazionali, degli episodi di discriminazione ma anche delle opportunità e dei momenti insperati di calore, tutti elementi che chi vive all’estero ha almeno una volta provato sulla sua pelle. I disegni di Caputo, dai tratti tondeggianti e dai colori tenui, ben si adattano al registro dolce e nostalgico dei testi di Formola, che risultano efficaci soprattutto nelle interazioni tra i membri della famiglia: in questo senso il racconto riesce a essere dolce e gentile, un inno ai buoni sentimenti, a quelli più semplici e al tempo stesso più profondi.
Purtroppo il ricorso a delle didascalie eccessivamente retoriche e a sentimentalismi troppo enfatici appesantisce alcuni passaggi del racconto, schiacciando la comunicatività e l’emotività espressa dai disegni, rischiando di stancare il lettore con un intreccio e una narrazione che non vanno mai oltre il già letto e i cliché.
Abbiamo parlato di:
Auf Wiedersehen, Pulcinella
Luigi Formola, Antonio Caputo
Shockdom, 2021
128 pagine, brossurato, colore – 18,00 €
ISBN: 9788893362795
Auf Wiedersehen, Pulcinella! (Formola, Caputo)
Antonio Caputo e Luigi Formola fanno un salto negli anni ’70 per raccontare un piccolo stralcio di vita di una famiglia di emigrati in Germania, tra nostalgia e tenerezze.
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