Armor Hunters è il secondo grande evento della Valiant Comics che coinvolge più testate dopo Harbinger Wars. La storia segue uno dei principi fondamentali della Valiant post-reboot, cioè l’accessibilità, e la trama affonda le sue radici nell’albo dedicato a X-O Manowar, sempre scritto da Robert Venditti, ma la serie è pienamente comprensibile anche per i nuovi arrivati.
La premessa generale di Armor Hunters è piuttosto semplice (e quasi banale): dei cacciatori di armature, in viaggio, attraverso lo spazio selezionano come obiettivo X-O Manowar. Dopo un primo approccio che rientra pienamente nel filone delle classiche invasioni aliene (videomessaggio alle autorità statunitensi, attacco devastante ai danni di civili innocenti…), il gruppo Unity viene chiamato a intervenire.
A una prima lettura, la storia soddisfa pienamente i requisiti di base di un evento supereroistico votato a scene di forte impatto visivo e combattimenti spettacolari. Tuttavia, uno sguardo più attento rivela tematiche che vanno oltre l’azione e un approfondimento della caratterizzazione dei personaggi. Venditti sottolinea con scene di violenza apparentemente gratuita aspetti come la tortura a opera delle autorità, mentre brevi spunti di dialogo ci ricordano che per Aric di Dacia la tecnologia e la modernità sono un semplice involucro: nonostante le numerose avventure come X-O Manowar, i suoi valori restano ancorati all’antico passato da cui proviene.
In Armor Hunters spiccano anche le figure femminili come Sanaa, compagna di Aric, ma soprattutto il colonnello Capshaw e Livewire, che offrono un supporto indispensabile al protagonista in numerosi momenti decisivi e che si trovano a dover affrontare scelte morali impegnative. Il resto della squadra Unity, così come gli antagonisti, sono invece relegati al ruolo di comparse. Questa scelta crea una lacuna in modo particolare per gli Armor Hunters stessi, le cui motivazioni, almeno per quello che traspare da questo volume, si riducono al fatto che le armature costituiscono una grave minaccia.
Per quanto riguarda i disegni, Doug Braithwaite gestisce abilmente sia i momenti più raccolti sia quelli più concitati, anche se nelle scene di combattimento frenetiche le tavole risultano leggermente affollate e mancano di spazi più ampi che offrano respiro al lettore.
Questo aspetto risalta invece nella parte finale illustrata da CAFU che, complici anche i colori più sgargianti di Brian Reber, riesce ad esempio a rendere pienamente le dimensioni colossali di GIN-GR. Braithwaite brilla comunque per espressività e composizione, come dimostrano le sue matite incluse nella galleria alla fine del volume, che nell’albo sono invece accompagnate dai colori opachi – forse per sottolineare la distruzione causata dagli Armor Hunters – di Laura Martin.
Il volume pubblicato da Edizioni Star Comics contiene la serie Armor Hunters e l’albo autoconclusivo Armor Hunters: Aftermath #1, che funge da season finale dell’evento. Mancano tuttavia alcuni tie-in di Unity e X-O Manowar, che aggiungono grande profondità alla caratterizzazione di alcuni personaggi.
Nonostante l’abilità di Valiant Comics nel gestire le sue pubblicazioni in modo sempre funzionale, sembra che in questo caso non siano stati in grado di evitare la seppur minima dispersione che avviene con gli eventi crossover. Armor Hunters resta in ogni caso un buon evento nell’ambito del fumetto supereroistico, che va ad arricchire ulteriormente il catalogo della casa editrice statunitense (e di quella italiana che lo presenta nel nostro Paese).
Abbiamo parlato di:
Armor Hunters
Robert Venditti, Doug Braithwaite, CAFU, Laura Martin, Brian Reber
Traduzione di Fiorenzo delle Rupi
Edizioni Star Comics, maggio 2016
144 pagine, brossurato, colori – 8,90 €
ISBN: 9788869206993