Chiaro di luna è un’antologia di racconti realizzati tra il 1971 e il 1980 da Kazuichi Hanawa, uno degli autori più importanti del movimento gekiga e del fumetto alternativo giapponese. Attraverso un gusto raffinato per il grottesco e il surreale, Kazuichi Hanawa compone dei drammi decadenti a sfondo storico di sperimentazione grafica dalla sfumatura teatrale, tipica della compagnia Tenjō Sajiki.
Negli anni Settanta il gekiga erotico assurge ad una nuova dimensione in queste undici storie strazianti, pregne di rancore e maledizioni.
Yami Manga – Chiaro di Luna
Autore Kazuichi Hanawa
Editore: Latitudine 42 / In Your Face Comix
Pagine: 240 bianco e nero
Formato: 15×21 cm
Rilegatura: Brossura con alette
Volume Unico – Vietato ai Minori di 18
ISBN: 9788897571964
Prezzo: 19,00
Uscita: dicembre 2025
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IL CATOLOGO IN YOUR FACE COMIX
ANTEPRIMA (consigliata a un pubblico adulto)
L’AUTORE
Kazuichi Hanawa nasce nella città di Yorii il 17 aprile 1947. Inizia a disegnare durante il periodo delle scuole medie ispirato dalle illustrazioni di Hikozō Itō. Dopo aver conseguito il diploma delle scuole medie si trasferisce a Tokyo, anche a causa del rapporto problematico col patrigno. In quel periodo si mantiene lavorando in fabbrica e realizzando illustrazioni per riviste.
Ammaliato da Nejishiki di Yoshiharu Tsuge, invia alla redazione della Seirindo un proposal, debuttando poi sul magazine Garo nel 1971 con la storia Kan no mushi.
Interrompe il proprio lavoro da gekigaka a inizio anni Ottanta a causa della morte della madre. In quel periodo torna nella città natale, facendo il contadino e studiando manuali di buddismo. Nel 1984 torna a disegnare fumetti in occasione del debutto della rivista Comic Baku.
Nel 1994 viene arrestato dalla polizia dell’Hokkaido per detenzione illegale di arma da fuoco, essendo Kazuichi Hanawa un collezionista di armi d’epoca. L’11 ottobre 1995 viene incarcerato nella prigione di Sapporo e rilasciato il 4 settembre 1997. In seguito a questa esperienza scrive l’opera autobiografica In prigione, serializzata sulla rivista AX a partire dal 1998. L’opera entra in nomination per il Premio Cultura Osamu Tezuka nel 2001 ma Kazuichi Hanawa rifiuta.












