La città di Bologna è stata per trent’anni culla dell’immaginario per un certo tipo di cultura politica e creatività pulsante: Dalla e Guccini, il Dams e la vita universitaria, le feste dell’Unità a Parco Nord e i portici di Stendhal.
La Bologna di Andrea, graphic-novel edito da Feltrinelli Comics, è però quella di oggi: attraversata da una crisi economica e valorale che colpisce maggiormente quello che era il motore della città: i giovani. È la Bologna delle periferie, oltre le mura del centro, abbandonata dall’amministrazione comunale e svenduta a un progetto di riqualificazione che, nel tempo di un’ordinanza, distrugge la vita di Andrea imponendogli la chiusura del bar che aveva ereditato dal padre e che era diventato una prigione cui rassegnarsi.
Alberto Guidetti (drum machine de Lo Stato Sociale), racconta una storia a tratti autobiografica, ideologicamente schierata, ai limiti del pamphlet di lotta. Il protagonista è stanco, arrabbiato e deluso da tutti i mali della società dei consumi: il capitale, l’alienazione, la superficialità, la mancanza di alternative.
La narrazione extra ed etero-diegetica, le lunghe didascalie, la costruzione stessa della sceneggiatura palesano i limiti di un’opera che, pur stimolante per le riflessioni proposte, soffre un’evidente dittatura della parola.
Luca Genovese, al contrario, tenta di riportare equilibrio nel medium, plasmando lo stile grafico sui contenuti, scegliendo chine, grigi e inquadrature in una prospettiva marcatamente indie, sebbene la verbosità dei testi lo vincoli all’abuso della splash-page. Troppo racconto e poco fumetto.
Abbiamo parlato di:
Andrea
Lo Stato Sociale, Luca Genovese
Feltrinelli Comics, novembre 2018
128 pagine, brossurato, colori – 16,00 €
ISBN: 9788807550089