
L’opera d’arte – 6
E siamo arrivati alla conclusione di Opera d’arte. La storia di Massimo Mattioli, infatti, era lunga 6 pagine, tutte con la stessa struttura: una striscia di due vignette in alto e quindi una quadrupla con una reinterpretazione di opere e generi artistici famosi con sopra due battute ficcanti di Pinky e Petulia. L’idea di tutte le pagine, molto interessante, era: e se l’universo fosse un’opera d’arte?
L’aspetto più interessante della storie è che ogni pagina, sviluppando in modi differenti la domanda, è in grado grazie alle battute dei due personaggi di cogliere un aspetto scientifico particolare. A quel punto ecco l’idea di enfatizzare questi aspetti scientifici grazie realizzando una sorta di mashup tra Pinky e l’astronomia.
Quest’ultima pagina di Opera d’arte è particolarmente interessante perché sin da subito la quadrupla finale combinata con la battuta di Petulia, in cui la Terra diventa un microscopico puntino di colore mi ha fatto pensare a una famosissima immagine diffusa nel 2014, quella di Laniakea.
Il nome deriva dall’hawaiano ed è una parola composta da lani e akea e vuol dire letteralmente cieli immisurabili. Identifica un così detto superammasso di galassie, ovvero una gigantesca struttura costituita a sua volta di altri ammassi e gruppi di galassie più piccoli, tutti gravitazionalmente legati uno all’altro. In particolare la Via Lattea, che nella foto inclusa nella tavola qui sotto (e presa, tra i tanti siti, da SciNews) è indicata dalla freccia rossa, all’incirca sotto a dove ho riposizionato i due balloon di Petulia e Pinky, fa parte del Gruppo Locale, costituito da più di 70 galassie, tra cui quella di Andromeda. Il Gruppo Locale, a sua volta, fa parte di un’altra sovrastruttura di gruppi di galassie legati uno all’altro, ovvero il Superammasso della Vergine. E quest’ultimo a sua volta è gravitazionalmente legato ad altri supermassassi in una superstruttura di 500 milioni di anni luce (la Via Lattea ha un raggio di “solo” 10 milioni di anni luce). E questa regione è quella circondata dalla linea arancione all’interno dell’immagine che ho inserito nella tavola di Pinky, che è uscita su Il Giornalino due anni prima che si comprendesse dell’esistenza di una struttura così grande e complessa!
Ovviamente la mappa di Laniakea è ricostruita a partire dai dati astronomici, ma comunque da il senso delle dimensioni del nostro universo, soprattutto se consideriamo che siamo sul serio un microscopico puntino di colore all’interno di una distesa sostanzialmente buia e fredda.