Come (non) dissalare l’acqua utilizzando la relatività speciale
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Come (non) dissalare l’acqua utilizzando la relatività speciale

Ho fatto partire il cronometro del cellulare per capire quanto tempo ci vuole per recuperare qualche informazione in più sul processo di dissalazione: tra i 6 e i 7 minuti. Faccio proseguire il cronometro per capire quanto tempo impiego per assemblare il tutto.

Ho ben in testa quale sarà la storia del Topolino #3318 che approfondirò questa settimana. Dopo averla letta ho già in testa un programma su cosa mi servirà cercare e cosa non ne ho la necessità, avendone già in qualche modo scritto o parlato in qualcuna delle molte conferenze per le scuole che ho fatto quest’anno in Osservatorio. Così alla fine non mi resta che godermi tranquillamente il resto del sommario, a partire da Sulle tracce di Copernico di Marco Gervasio.
Non entro nel dettaglio della storia, lo farò presumibilmente domenica su DropSea, ma una vignetta in particolare mi colpisce e mi lascia decisamente molto perplesso, ed è quella in cui Cuordipietra Famedoro mostra le formule per la desalinizzazione dell’acqua. E il fatto che siano formule matematiche e non chimiche e già un primo indizio di qualcosa che non va. Poi, guardandole meglio, mi suonano familiari: sono le equazioni della relatività speciale! In effetti sembra esserci anche una specie di diagramma di Feynman, una matrice 4×4 e un paio di elementi il tutto a richiamare il tensore metrico della relatività speciale.
E lo stupore regna sovrano!
Vediamo innanzitutto cos’è il processo di dissalazione.

Togliere il sale dall’acqua di mare

Dissalatore a ricompressione – via commons
Come ricorda it.wiki, la dissalazione è il processo chimico per estrarre il sale dall’acqua, in particolare quella marina, per renderla potabile o a un livello di salinità comparabile a quest’ultima. Esistono allo stato attuale varie tecniche di dissalazione: per evaporazione, ovvero riscaldando l’acqua, in modo tale da far precipitare il cloruro di sodio in cristalli; per permeazione, ovvero utilizzando speciali membrane semipermeabili, che però non permettono il recupero del sale; per scambio ionico, ovvero sfruttando il fatto che il cloruro di sodio e in generale tutti i sali sono molecole costituite da ioni, il cui legame può essere spezzato utilizzando degli opportuni ioni in grado di spezzare letteralmente il sale.
Detto ciò è abbastanza evidente come non è possibile utilizzare alcun effetto legato alla relatività generale per dissalare l’acqua, questo perché le deformazioni spaziotemporali degli atomi sono trascurabili rispetto a qualunque altra interazione fondamentale.
Anche la relatività speciale non potrebbe giocare un grande ruolo, a meno di non utilizzare un acceleratore di particelle per sparare gli ioni dentro l’acqua salata e far sì, in questo modo, che i legami salini vengano rotti a causa dell’urto delle particelle. Il problema è che le particelle potrebbero rompere anche l’acqua e quindi non servirebbe a molto questo genere di dissalazione, visto che verrebbe ridotto anche l’ammontare di liquido dissalato rispetto alle tecniche precedenti.
Il problema di fondo non è tanto la totale assenza dello sforzo di inventare una tecnica plausibile(1), ma proprio l’uso inconsapevole della scienza. Gervasio ha semplicemente utilizzato delle equazioni di fisica, evidentemente complicate, ignorando bellamente che la dissalazione è un processo chimico.
Siamo nel XXI secolo. La scienza, anche grazie ai blockbuster di supereroi, sta entrando sempre di più nella cultura popolare, non sempre in maniera efficace e corretta. In questo contesto non può solo essere considerato ingenuo, ma addirittura ignorante(2) e non sopportabile(3) che un autore che dice di prestare tanta attenzione allo sviluppo dei personaggi e all’ambientazione commetta un errore (perché questo è) così grande da confondere fisica e chimica e da scrivere equazioni che non hanno sicuramente nulla a che fare con l’argomento di cui si sta discutendo.

Alla fine guardo il cronometro e ho finito di scrivere l’articolo dopo quasi 45 minuti. Non so quanto tempo sia necessario per realizzare una storia a fumetti completa oggi, ma sta di fatto che tra ricerca delle informazioni e scrittura non credo che un’ora in più avrebbe allungato così tanto i tempi di produzione. Questo per dire che provare a informarsi prima è sempre la scelta migliore.


  1. In fondo le pillole dissalanti sono ispirate alle pillole schiarenti di Don Rosa, che peraltro non sono solo plausibili, ma persino in commercio – non quelle di Don Rosa, però, eh! 
  2. Nel senso di ignorare 
  3. Nel senso che se non si può sopportare l’ignoranza su storia e letteratura, allo stesso modo non si può sopportare l’ignoranza nella scienza, che utilizziamo ogni giorno anche più di storia e letteratura 

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