Continuano le vicende di Katchoo, Francine e David, narrate con la solita abilità grafica e narrativa da parte di Terry Moore, autore che si distingue per la sua capacità nell’unire fumetto realistico, fumetto comico, poesia, parole e musica nelle sue storie. Con questo numero, la lunga trama di intrighi e avventure incentrata sul ritorno del passato di Katchoo ha termine, in maniera quasi brusca e inaspettata, lasciando il posto ai personaggi, ai loro sentimenti, ai loro tentativi ed ai loro errori.
Moore riesce a dare il suo meglio proprio quando si tratta di descrivere l’aspetto interiore delle sue “creature”, confermando la caratteristica migliore di Strangers in Paradise: l’umanità e la profondità dei protagonisti, che sembrano uscire dalla pagina e renderci partecipi della loro vita, riuscendo ad apparirci veri: proviamo per loro simpatia, antipatia, gelosia, odio, amore… Una lunga saga, quella di SiP, che ha come tema centrale l’amore, il desiderio di vivere con coloro a cui vogliamo bene, ed il bisogno di averli accanto per non sentirsi perduti.
…perché senza amore, non possiamo che essere estranei in paradiso…