Linus #469

Linus #469

AA.VV. Baldini Castoldi Dalai Editore, Aprile 2004 - 116 pp. S. b/n e col. - 4euro

Linus rappresenta un pezzo di storia del fumetto italiano. Da quarant’anni infatti porta in Italia il meglio delle strisce mondiali (ricordiamo i “Peanuts” di Charles M. Schultz, da cui indirettamente proviene anche il titolo della rivista), affiancate ad articoli che spaziano dalla politica (da poco tra le firme troviamo anche Sergio Cofferati) alla musica (in questo numero c’é un pezzo del DJ Claudio Coccoluto).
I quarant’anni di Linus sono quindi anche l’ affresco degli ultimi quarant’anni di storia sia italiana che straniera, in tutti i suoi ambiti.

Ma in quaranta anni tante cose cambiano, e per festeggiare degnamente Linus, che nel tempo ha cambiato fumetti, redattori, editori e direttori, ha deciso che era giusto rinnovarsi. Il direttore, Michele Dalai, mantiene le promesse fatte nell’editoriale del numero precedente, e ci sforna un “nuovo” Linus, che pero’ già dalla copertina mette le cose in chiaro. Ripropone infatti la stessa copertina del primo numero (Linus, il personaggio di Schulz, nella classica posa con coperta e pollice in bocca) con la dicitura ” Questo bambino con la coperta garantisce i lettori di Linus da quarant’ anni”, simbolo di un cambiamento nella forma, ma non nei contenuti.

L' ultimo numero nella vecchia veste editorialeLinus infatti rimane lo stesso, ma cambia nettamente la sua veste editoriale. L’impostazione grafica risulta completamente rinnovata già a partire dalla copertina.
In alto lo spazio non viene più occupato dal solo nome, che rimane più piccolo a sinistra, ma anche dai titoli degli articoli più importanti presenti nella rivista.
All’interno il giornale ha una grafica più chiara e leggibile, l’effetto è che le rubriche diventano più facilmente classificabili perché gli argomenti di cui trattano sono ben evidenziati nell’intestazione.
Anche i fumetti cambiano impostazione: via il logo originale, rimane il titolo in stampatello (con in piccolo l’ autore) con una immagine dei protagonisti, tutto in alto a sinistra. Nonostante quest’ultima scelta sia la più opinabile, rende la rivista di più facile consultazione, in quanto si può trovare con maggior facilità la striscia che si vuole leggere.
Da segnalare inoltre che alla nuova veste della rivista si affianca anche quella del sito, www.linus.net, che , come promette lo stesso Dalai, manterrà la stessa grafica del giornale, e diventerà una sorta di “vice- Linus”, atto anche a raccogliere i commenti e le opinioni dei lettori della rivista.

Un rinnovamento riuscito, che spera probabilmente anche di attirare nuovi lettori che cercano magari quelle strisce come i Peanutse Dilbert che hanno trovato tra ” I Classici del Fumetto di Repubblica”.
Consigliato l’ acquisto soprattutto a coloro che amano il fumetto in forma di striscia, visto che il solo sommario vale i 4 euro.
Tra i titoli che possiamo trovare all’ interno di Linus ricordiamo anche Calvin & Hobbes (non presente pero’ su questo numero), Zits, The Boondocks, l’italiano Pupilla, oltre alle presenze autorevoli e storiche di Stefano Disegni, Vauro e Maramotti.

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