di Paul Pope
Planeta DeAgostini, 2008 – 240 pagg. col. bross – 16,95€
Il talento senza briglie di Paul Pope (“Liquido pesante”), coadiuvato dai colori di José Vilarrubia (compito non facile, visto il tratto nervoso e schizzato di Pope), dà vita a questa miniserie che, fin dal titolo, omaggia il lavoro di Miller su “Anno Uno”, mentre la visione futuristica in cui viene calato Batman rimanda per assonanza a “Il cavaliere oscuro”. Ma qui finiscono gli omaggi e le referenze, perché lo stile, sia narrativo, convulso ma chiaro, con ottime alternanze di scena e un innato gusto per la spettacolarità delle tavole, sia grafico, quasi irruento, ferino, di Pope rendono questo fumetto immediatamente riconoscibile e autonomo. In un futuro distopico e violento, il mito di Batman pare scomparso, nascosto, fino a che qualcuno con il costume “da pipistrello” non fa la sua comparsa e non getta scompiglio nei loschi piani dei corrotti vertici delle forze speciali di polizia. Un’opera figlia del nostro presente, epica, intensa e personale, pur senza tradire l’immaginario del personaggio. (Ettore Gabrielli)
Di
Pubblicato il