È cosa rara trovare un’avventura autoconclusiva sulle pagine di Zagor – fatti salvi i numeri “centenari” e di anniversario, come precisa anche Moreno Burattini nell’introduzione – ma esigenze editoriali di programmazione regalano ai lettori in questo settembre 2020 un racconto di 94 tavole di genere fantastico.
Horror e fantascienza si mescolano in questa avventura che strizza l’occhio anche alla vulcanologia, scienza che muoveva i primi passi proprio durante gli anni di azione di Zagor. La lettura è piacevole e scorrevole, ma ciò che colpisce è la sinergia che Burattini alla sceneggiatura e Gianni Sedioli ai disegni mettono in atto per comprimere la storia in un solo albo.
I due autori lavorano sulla tipica griglia bonelliana operandovi una strutturazione insolita che dà origine a una serie di tavole che presentano quattro strisce al posto delle canoniche tre e, soprattutto, assottigliano o eliminano del tutto lo spazio bianco tra le vignette, facendo sì che esse si appoggino o giustappongano le une alle altre.
L’espediente è reso ancora più evidente dal confronto con le altre tavole che mantengono in essere la gabbia classica, creando una cadenza ritmata molto efficace e soprattutto riuscendo nell’intento di non fornire una narrazione compressa che avrebbe potuto far recriminare i lettori per una mancanza di spazio necessario.
Vedere questi esperimenti, fosse anche una tantum, nella serie regolare di Zagor è sempre piacevole e interessante, specie se realizzati con perizia e intelligenza come in questo caso.
Abbiamo parlato di:
Zagor #713 (#662) – Creatura d’acqua
Moreno Burattini, Gianni Sedioli
Sergio Bonelli Editore, settembre 2020
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,90 €
ISSN: 977112253400100713