
Detto dell’impostazione autoconclusiva delle storie retaggio della precedente gestione Hickman, Duggan costruisce la narrazione intorno a un nucleo di stampo avventuroso – lo scontro della squadra di eroi mutanti con il villain di turno – ritagliando nella sceneggiatura piccole sequenze di confronto tra i membri della squadra, che ne approfondiscono psicologia e rapporti. Sia l’una che l’altra di queste componenti concorrono a portare avanti una trama orizzontale a medio/lungo raggio che fa da sostrato portante della serie.
In questo caso, la lente dello sceneggiatore si concentra sulla figura di Synch, il suo rapporto con Laura/Wolverine e sul confronto finale con Ciclope, che risolve in modo intrigante e senza banalizzarlo il mistero dei numeri precedenti con protagonista Ben Urich.
Il nocciolo action della storia è invece rappresentato dallo scontro con M.O.D.O.K., storico villain Marvel tornato in auge grazie a una divertente e caustica serie animata su Disney + e una miniserie a fumetti. Anche in questo caso Duggan non banalizza l’antagonista, andando a recuperare l’elemento familiare privato di questo scienziato pazzo, già venuto fuori nella serie TV e nei fumetti.
Definire Javier Pina disegnatore sostituto di Pepe Larraz è ormai ingeneroso, visto che entrambi si stanno equamente alternando sulle pagine della testata. A Pina va dato merito di aver da subito dato omogeneità ai disegni ispirandosi allo stile del connazionale (ormai canone per le storie mutanti degli ultimi tre anni) ed è indubbio che, albo dopo albo, il suo segno sia maturato diventando più sicuro e anche più originale e riconoscibile, smarcandosi da un pedissequo e pericoloso manierismo. Ci pensa poi la palette di Marte Gracia, come sempre, ad uniformare, a valorizzare e a dare profondità alle pagine.
Abbiamo parlato di:
X-Men #8 (Gli incredibili X-Men #389)
Gerry Duggan, Javier Pina, Marte Gracia
Traduzione di Fabio Gamberini
Panini Comics, maggio 2022
32 pagine, spillato, colori – 3,00 €/cad.
ISSN: 977112423600210389

