“Versus”: dialogo tra Giulio A. Gualtieri e Ratigher

“Versus”: dialogo tra Giulio A. Gualtieri e Ratigher

Dove sta andando il fumetto italiano oggi? Una delle risposte possibili nel dialogo tra i neo direttori editoriali di Editoriale Cosmo e Coconino Press.

Giulio Antonio Gualtieri e Ratigher (Francesco D’Erminio), due autori, sono stati entrambi chiamati da pochi mesi alla guida di realtà editoriali dinamiche e importanti del fumetto italiano come Editoriale Cosmo e Coconino Press. A Giulio e Francesco abbiamo chiesto di incontrarsi e confrontarsi sullo stato delle cose del nostro comicdom: un originale dibattito tra due originali addetti ai lavori.

Dove sta andando il fumetto italiano oggi?
È questa la domanda che ha fatto da filo conduttore all’intervista/dialogo tra Ratigher (Francesco D’Erminio) e Giulio Antonio Gualtieri, organizzato da Lo Spazio Bianco il 27 maggio a Roma in occasione dell’edizione 2017 dell’ARF festival. Una questione complessa su cui il neodirettore editoriale di Coconino press e il neo editor in chief di Editoriale Cosmo hanno imbastito un interessante confronto a tutto campo, partendo dalla loro rispettiva percezione dello stato dell’arte.

Oggi è un momento divertente in cui tutto è possibile…” Ha esordito Ratigher, confrontando la situazione attuale con quella che si viveva in Italia alla metà degli anni ’90, quando gli autori non sapevano dove e come proporre le loro storie.

È una fase bella da vivere…” Gli fa eco Gualtieri, con riferimento alla sua esperienza ormai decennale nei comicsNon che prima il fumetto non fosse importante, ma oggi c’è un maggior riconoscimento culturale…“.

Dalla situazione del settore, i due autori sono poi passati a raccontare come si immaginano nel loro nuovo, rispettivo, ruolo di responsabili editoriali, con la possibilità concreta di incidere sulla realtà fumettistica. “Penso che entrambi siamo felicemente a rischio…ha scherzato il direttore di Coconino, sintetizzando una posizione in cui si ritrova anche l’editor in chief di Cosmo Editoriale: “Certo il nuovo ruolo rappresenta una responsabilità ma rappresenta anche un privilegio: abbiamo l‘opportunità di andare in cerca di nuove storie, buone storie, che possano attrarre i lettori”.

La forte consonanza “generazionale” e di percezione di certe dinamiche non fa perdere di vista a Ratigher e Gualtieri la differente posizione che Coconino e Cosmo ricoprono nel settore. Per Francesco D’Erminio la scommessa principale è quella di ibridare il prestigio ormai consolidato del marchio con diversi canali e modalità di produzione/distribuzione, fermo restando che al centro della proposta c’è la ricerca di un’elevata qualità dei racconti e dell’oggetto libro: “La mia idea di fumetto si è formata sulla proposta editoriale di Coconino. Credo sia mia dovere rispettare quell’approccio, contribuendo con la mia sensibilità”.

La qualità è un obiettivo che si pone anche Gualtieri, consapevole però della diversa prospettiva di Cosmo Editoriale: “Lavoriamo nel grande solco del popolare e il nostro canale principale è l‘edicola. E mi piace pensare di poter dare un apporto innovativo a quella tradizione. Le prime novità seriali le vedrete in autunno…

Peraltro, il confronto sulle tradizionali distinzioni tra “autoriale” e “popolare” mette in luce come Ratigher e Gualtieri interpretino la differenza in chiave matura, non più come la retriva (“ideologica”) contrapposizione tra due visioni (opposte) del fumetto, quanto invece come l’articolazione produttiva in termini di generi formati, linguaggi di un medium consapevole. Lo dimostra il fatto che la riedizione di Storia di cani di Giuseppe Ferrandino e Giancarlo Caracuzzo, operata da Cosmo e rivendicata da Gualtieri, è un’operazione editoriale che sarebbe piaciuta anche a Ratigher.

Ratigher Gualtieri

Il fatto che siamo qui Giulio ed io a confrontarci” Spiega Ratigher “Testimonia la nostra appartenenza a una generazione che ha saputo amare, per dire, i fumetti di McFarlane come quelli di Munoz e Sampayo… Poi è giusto che le distinzioni ci siano: servono ai lettori come agli autori…

Gualtieri ribadisce: “Certo le distinzioni servono al pubblico per orientarsi sul mercato e rendere riconoscibili i prodotti. Ed è impensabile scrivere un episodio di Tex Willer come un fumetto alla Daniel Clowes… Ma, detto questo, da autore, ritengo che la cosa più importante di qualsiasi fumetto sia la capacità di emozionare il lettore.

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