Un viaggio in Africa del valore di Due Monete

Un viaggio in Africa del valore di Due Monete

Madre e figlia incontrano un villaggio africano, esperienza che apre la mente della ragazza a riflessioni e nuove prospettive.

Un tratto inconsueto e fortemente riconoscibile già dalla copertina del libro ci catapulta in questo viaggio africano. Due monete, fumetto d’esordio come autrice unica della spagnola Nùria Tamarit, è un racconto di volti, di condivisione e di riscoperta dell’essenziale della vita.

Una madre e una figlia adolescente partono dalla Spagna per un villaggio del Senegal dove Sabina, la madre, propone un progetto di edilizia sostenibile che potrà vedere la luce grazie alle sue conoscenze tecniche e al riciclo di materiali locali. La figlia Mar, vera protagonista del racconto, ha inizialmente un atteggiamento accondiscendente, che si trasforma presto in intolleranza alla prime difficoltà dovute alla mancanza del Wi-Fi o dell’acqua corrente.


Cattura

L’attitudine di Mar inizia a cambiare nel momento in cui entra in contatto con una sua coetanea del luogo, Astou, con la quale  scopre piano piano la cultura locale  acquisendo maggiore consapevolezza di sé. L’esperienza africana di Mar parte dal pregiudizio e passa attraverso la curiosità e la conoscenza. Un viaggio fisico e mentale che la rende al suo ritorno una giovane donna con maggiore coscienza; in particolare, l’amicizia con Astou apre nella protagonista interrogativi su questioni che mai l’avevano toccata.

Un esempio su tutti è rappresentato dal bilanciamento tra il tempo del lavoro e il tempo del riposo. Mar non comprende inizialmente come sia possibile passare tanto tempo a riposare. In verità non è chiaro se le spiegazioni dell’amica africana su quanto i toubab (donne e uomini bianchi) siano ossessionati dall’essere ‘produttivi’ in ogni momento la convincano e inneschino nella ragazza un cambio di atteggiamento. Lo stesso discorso vale per la frustrazione che avvolge Mar in merito al suo non riuscire a essere sempre connessa con il suo smartphone. Alcune scene la vedono isolata e contrariata, completamente in contrasto con l’ambiente circostante, caratterizzato dalla calma e dalla scansione dei tempi dell’essere umano e della natura.

Gli argomenti che vengono toccati da questo libro sono interessanti e aprono la strada a prospettive nuove per noi occidentali. Forse il tema della condivisione degli oggetti è quello più arduo da comprendere per noi tutti, e così è anche per Mar. Secondo l’usanza locale le ‘cose’ non hanno una proprietà e appartengono a chiunque, appartengono alla comunità. In questo modo quando qualcuno ha necessità può prendere l’oggetto, utilizzarlo e poi renderlo per lasciarne in seguito l’utilizzo ad altri. Riusciremmo noi a concepire questo tipo di condivisione? In una società, quella occidentale, dove sono le cose a definire la persona, dove gli oggetti rappresentano degli status symbol, come possiamo anche solo considerare questa ipotesi di vita?

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Questi sono i dubbi di Mar sull’argomento e in quel momento Mar rappresenta tutti noi. E nonostante le venga spiegato che questo è il modo di combattere le differenze e la povertà, torna a digitare sul suo smartphone, a rivendicare i propri oggetti e a trovare impossibile una vita senza le comodità minime del primo mondo.

Se tutti
abbiamo le cose
di tutti, allora
tutti abbiamo
più cose. (cit.)

Solamente in un singolo passaggio del fumetto Mar e Astou accennano alle difficoltà che i popoli africani affrontano quotidianamente e le motivazioni che spingono molti uomini e donne a lasciare le loro terre in cerca di un futuro migliore in Europa. L’autrice sceglie di toccare solo di striscio il tema delle migrazioni dall’Africa verso l’occidente in generale. Il focus rimane sempre su come da europei possiamo trarre insegnamenti di essenzialità e serenità nelle piccole cose.

L’unicità del disegno è quanto maggiormente balza all’occhio del lettore fin da principio. I personaggi hanno forme sgraziate e volti allungati; nonostante ciò, non risultano sgradevoli alla vista, anzi complessivamente le tavole sono attraenti e avvolgenti. Gli occhi di ogni personaggio, senza eccezioni, sono disegnati come dei bottoni neri, tutti uguali. L’autrice riesce tuttavia a caratterizzare in modo chiaro i volti, aiutandosi con altri dettagli particolareggiati, come le sopracciglia, la forma e il colore di capelli e gli abiti. Anche le espressioni sono vivide e penetranti, in particolare quelle della protagonista.

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I colori sono sabbiosi e vibranti, ricordano certi manufatti africani decorati con sabbia del deserto pigmentata. L’autrice riesce a utilizzare le diverse nuance come strumento per identificare l’incontro e la differenza tra la popolazione indigena africana e i visitatori bianchi. Questi ultimi in effetti sono abbigliati in abiti occidentali da tinte neutre e piatte (basti pensare al gruppo di volontari spagnoli che vestono tutti sempre una maglietta bianca), al contrario dei vestiti indossati dai personaggi africani, caratterizzati da toni sgargianti e con dettagli decorativi. Forse anche tramite questo espediente visivo l’autrice vuole segnare il percorso valoriale che la protagonista intraprende da quando approda nel villaggio lamentandosi della mancanza del Wi-Fi a quando riparte ricca di un’esperienza che le ha cambiato la vita.

Se da una parte i paesaggi sono poco caratterizzati e sono descritti da un tratto semplice con l’unico scopo di fare da cornice ai personaggi, dall’altra le tavole che rappresentano i luoghi del villaggio sono ricche di coloratissimi dettagli. Il mercato, ad esempio, viene ritratto con l’affollamento di svariati elementi, merci e persone, che comunica al lettore il sentimento di confusione ed estraniamento della protagonista. Anche le tavole che descrivono momenti di convivialità non lesinano in particolari, con close-up sui cibi tipici, resi succulenti da un tripudio di colori brillanti.

Due Monete è un fumetto che si legge volentieri e che lascia affiorare tematiche provocatorie, con tavole che le conferiscono un aspetto peculiare e fuori dall’ordinario, ma con cui forse l’autrice ha perso un’occasione per approfondire e dare ancora più voce ad argomenti  importanti, quali ad esempio le migrazioni o la scarsità di risorse del continente africano.

Abbiamo parlato di:
Due Monete
Nùria Tamarit
Traduzione di Valentina Grieco
Bao Publishing, 2020
120 pagine, cartonato, colori – 17,00 €
ISBN: 9788832734126

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