di Robert Kirkman e Tom Raney
Panini Comics, mag. 2007 – 48 pagg. col. spil. – 2,50euro
La linea Ultimate è indubbiamente una delle cose più fresche e gradevoli prodotte dalla Marvel negli ultimi dieci anni, con picchi qualitativi come Ultimates che certamente le danno un posto di rilievo nella storia dei comic, anche se venisse soppressa domani. A questo considerevole risultato non contribuisce, o lo fa in modo molto modesto, la versione degli X-Men, che nonostante gli autori coinvolti (scrittori come Millar o Vaughan, disegnatori come Adam Kubert o Immonen) non mi ha mai convinto pienamente, perché a mio parere disattende alle premesse dell’etichetta: riscrivere rinnovando e cambiando. Modifiche ce ne sono ma non si percepiscono come sostanziali (nemmeno la tanto sventolata omosessualità di Colosso fa eccezione) e quell’aria di rinnovamento che si respira, ad esempio, in Ultimate Spider-Man qui è assente. Questo numero è un esempio calzante delle caratteristiche di questa collana, forse solo sfortunata, con Kirkman e Raney ad imbastire una storia che ne ricorda tante altre già scritte per l’universo classico. Senza infamia e senza lode. Superfluo. (Paolo Garrone)

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