“Il nesso, caspita! Voglio che ti spieghino il nesso tra opera d’arte e ambiente“: queste parole, che si leggono nella terza vignetta di tavola 59, costituiscono il fulcro di Ultima generazione. L’arte del dissenso e il motore del lavoro di Marco Sonseri pubblicato da Douglas Edizioni.
Perché l’arte? Che cosa c’entra col clima? Lo sceneggiatore palermitano ha posto le due domande a uno dei fondatori del movimento, che ha intervistato a lungo, per raccogliere informazioni accurate ed evitare che il pensiero di Ultima Generazione potesse finire distorto nel fumetto. Ma che cos’è Ultima Generazione? Si tratta di un movimento di attivisti che, attraverso azioni di disobbedienza civile non violenta, esige dai governi una serie di interventi contro il collasso ecoclimatico e una riparazione alle catastrofi climatiche1. Successivamente Sonseri ha deciso di ottenere i dati sul clima da altre fonti, documentandosi a fondo, in modo che la sua non diventasse un’opera di parte. Ancora, tutte le voci dei politici che si leggono nei balloon si possono trovare nei video che circolano su YouTube.
Ultima Generazione. L’arte del dissenso è un libro dal taglio espositivo e argomentativo in cui spicca Armando Giacobetti, giornalista incaricato di scrivere uno speciale per la carta stampata sulle “gesta” degli attivisti per l’ambiente. Armando è curioso, ha una mente aperta ed è figlio di Agostino, custode di un museo privato e fiero oppositore di Ultima Generazione. Persegue l’obiettivo di spostare lo scontro sul piano più civile del confronto, anche andando contro le idee di suo padre, convinto delle potenzialità di un’inchiesta seria e onesta. Attraverso il protagonista, bisognoso di informazioni di prima mano per fare luce sul fenomeno su cui sta indagando, il lettore che ancora non si sia fatto un’idea precisa può mettersi nella condizione dello scopritore: nel mezzo del bombardamento informativo contemporaneo, il lavoro di Sonseri e di Giuseppe Guida consente di colmare una lacuna con immediatezza e un pizzico di divertimento.
Alcune risposte alle domande di Armando arrivano da un suo amico che, con piglio accademico, gli fa una lezioncina sul cambiamento climatico; la caratterizzazione del personaggio, un ragazzo particolare, quasi una macchietta, garantisce l’apprendimento di tante nozioni con leggerezza. Altri dettagli derivano da un’intervista: mentre passeggiano in un parco, il giornalista incontra un membro di Ultima Generazione che, con risposte taglienti e domande incalzanti, tiene sulla corda l’intervistatore e contribuisce a mantenere sostenuto il ritmo della sequenza.
Avviandosi al finale del volume, le nubi sull’argomento si diradano. Non c’è una tesi preconfezionata a cui opporre un’antitesi da confutare, perché le due posizioni, quella contraria incarnata da Agostino e quella sostenuta dal membro del movimento intervistato, trovano in Armando un portavoce leale, non schierato e realmente disposto a capire.
Nonostante sia un fumetto denso di informazioni, Ultima Generazione. L’arte del dissenso non risulta pesante né didascalico. Alle varie voci coinvolte, alle diverse posizioni teoriche e morali e ai molteplici punti di osservazione del fenomeno Ultima Generazione e di conseguenza del cambiamento climatico, si affiancano tasselli marginali rispetto alla trama principale ma necessari per assicurare alla storia di evolversi e di non esaurirsi in un freddo reportage. Ecco allora che alcune scene sono dedicate al rapporto tra i genitori di Armando, alle conversazioni vis-à-vis tra Agostino e gli altri dipendenti del museo e a quelle in chat tra il giornalista e un’amica.
Come già in Don Puglisi, Marco Sonseri inserisce tra un segmento e l’altro alcuni articoli di giornale scritti di suo pugno e attribuiti al protagonista, con i quali aumenta il realismo dell’opera. Dal canto suo, Giuseppe Guida agevola l’assimilazione delle informazioni ricorrendo in un paio di occasioni a tavole affiancate di grande impatto visivo: nelle prime due Armando naviga su YouTube e si prepara per lanciarsi a capofitto nell’indagine; nelle altre due una serie di volti con dietro bandiere di nazioni diverse testimonia come gli attivisti non siano “cani sciolti” ma persone che condividono degli ideali e un modus operandi ben definito.
Sebbene tra le parole più importanti del brossurato ci siano “paura” e “tempo”, con la prima generata dall’assenza del secondo, Guida è bravo a mettere in risalto i momenti di riflessione e di immersione nella natura, come se fossero delle pause dall’angoscia che può assalire chi svela ciò che non funziona nel nostro mondo. Stacchi corroborati dall’interpretazione personale e particolarmente riuscita di opere d’arte e paesaggi urbani ed extraurbani. Anche l’idea di immergere le vignette nello spazio bianco, senza contornarle con precisione, si può definire vincente, perché l’assenza di neri dà ulteriore rilievo a una colorazione vivace e naturalistica, in opposizione a un segno libero e peculiare.
Il disegnatore foggiano, infatti, predilige la chiarezza espositiva e compositiva, in alcuni casi rinunciando al realismo nel raffigurare gli esseri umani, come quando la felicità di un traguardo raggiunto si traduce in un ballo con il movimento di corpi stilizzati, oppure nei riquadri in cui i volti assumono tratti cartooneschi in virtù dell’immediatezza più che della verosimiglianza. Un espediente probabilmente legato alla necessità di trasmettere il più facilmente e direttamente possibile i concetti veicolati dal fumetto.
Abbiamo parlato di:
Ultima Generazione. L’arte del dissenso
Marco Sonseri, Giuseppe Guida
Douglas Edizioni, 2025
84 pagine, brossurato, colori – 16,00 €
ISBN: 9791280591197
Fonte: https://ultima-generazione.com ↩