Con la bella illustrazione in copertina realizzata da Akira Hiramoto, stampata anche nel poster contenuto nel volume edito da Star Comics, si apre una raccolta di omaggi al celebre Ghost in the Shell di Shirow Masamune. In Giappone Kodansha Ltd. ha chiamato alcuni mangaka a offrire la loro versione dei personaggi, a inventare nuove avventure da pubblicare in Ghost in the Shell – Comic Tribute.
A firmare il primo fumetto della miscellanea è Yu Kinutani, autore tra gli altri di Ghost in the Shell – Stand alone complex e Amon – The darkside of Devilman, che si rifà solo in un pugno di vignette allo stile di Shirow Masamune, applicando al resto della narrazione il suo tratto spesso evidentemente influenzato dalla produzione supereroica statunitense. A day in the life si sviluppa come una giornata di lavoro del maggiore Motoko Kusanagi, che diventa la chiave di volta per portare a termine una complessa missione militare. Più delle abilità del cecchino protagonista e dei testi, sono i disegni ad attirare l'attenzione del lettore, che può anche restare disorientato se si aspetta qualcosa di simile al manga classico.
Da un segno personale a un altro, ancora più iconico e conosciuto: tocca a Boichi prestare matite e chine alla sgangherata nona sezione dell'anziano Aramaki. Attraverso primi piani espressivi, campi larghi e splash-page L'uomo che manovra nell'ombra si afferma come il capitolo più esplosivo del tankobon, non il più originale ma il più audace. Sesso esplicito, splatter, azione e il simbolico volo d'angelo del maggiore: l'autore di Sun-Ken Rock e di Dr. Stone unisce i propri temi preferiti alle situazioni tipiche di Ghost in the Shell in immagini potenti e talvolta aggraziate.
Prima di passare il testimone a un altro mangaka, Boichi si congeda con quattro tavole umoristiche che riassumono il suo rapporto con il prodotto di Shirow Masamune.
Tomonori Inoue, con Closed City, e Masayuki Yamamoto, con Meeting again, portano l'estetica dei tributi a GITS nella direzione del manga originale, pur mantenendo una cifra stilistica personale per entrambi rintracciabile nella conformazione dei volti. Nelle due storie le trame si dipanano con un ritmo elevato grazie alle sequenze movimentate, ma il picco d'interesse si registra nei finali calmi e riflessivi.
Una certa staticità, dovuta sia al concetto alla base della narrazione che allo scarso dinamismo di un segno tanto pulito quanto asettico, si percepisce ne Il maggiore Neet di Yu Imai, che mette in scena uno spaccato dell'esistenza di una disoccupata restia a impegnarsi. L'episodio rielabora in chiave familiare e ordinaria le figure di Motoko, Bato e Aramaki, puntando l'accento sull'accettazione del singolo, con pregi e difetti, all'interno di un gruppo.
L'introspezione si fa ancora più profonda in Classic di Nokuto Koike, pseudonimo scelto da due fratelli dell'Hokkaido, i quali durante la visione del film Ghost in the Shell sono rimasti affascinati dal personaggio del maggiore, che però non è al centro del loro omaggio. La passeggiata sul viale dei ricordi di Bato suscita emozioni veicolate più dai testi che dai disegni, visto che l'espressività dei volti è limitata e ripetitiva.
Azione e violenza prendono nuovamente il sopravvento ne La gabbia del benessere di Nobuaki Tadano e in Hopeful Monster di Takumi Oyama: la prima storia si concentra su Pazu, al quale Kusanagi affida il compito di proteggere un testimone, e la seconda su Togusa, il novellino della Sezione Nove. In entrambi i casi non mancano sparatorie e spargimenti di sangue, ma mentre Tadano cattura l'attenzione del pubblico con linee sottili, tratteggi fitti e retini, Oyama lo fa attraverso la caratterizzazione del protagonista, che prevale su un tratto dettagliato ma standard.A chiudere la raccolta è Tony Takezaki con il suo originale Tony Takezaki's Ghost in the Shell, nove micro-narrazioni che espandono singoli momenti del GITS classico, ne declinano altri ibridandoli con il cinema hollywoodiano e i Power Rangers, arrivando anche a soffermarsi sul seno e il lato B del maggiore. Il mangaka di Osaka varia il proprio stile a seconda delle situazioni rappresentate, avvicinandosi più degli altri colleghi al disegno di Shirow Masamune, riuscendo anche a riproporne la verve ironica e caricaturale.
La scelta di tenere per ultimo un racconto che ha molto in comune con l'opera madre si rivela vincente, perché delinea una sorta di chiusura del cerchio, di un processo che, dopo che si sono alternate estetiche differenti, termina riaffermando il proprio intento celebrativo. Gli autori di Ghost in the Shell – Comic Tribute sono riusciti a omaggiare il loro idolo, sceneggiando e disegnando episodi dalla qualità altalenante – come spesso accade quando si riuniscono tante firme diverse – ma degni dell'attenzione degli appassionati del manga cyberpunk che, anche o forse soprattutto per merito della pellicola di Mamoru Oshii, ha segnato l'immaginario collettivo.
Abbiamo parlato di:
Ghost in the Shell – Comic Tribute
Yu Kinutani, Boichi, Tomonori Inoue, Masayuki Yamamoto, Yu Imai, Nokuto Koike, Nobuaki Tadano, Takumi Oyama, Tony Takezaki, Akira Hiramoto
Traduzione di Ernesto Cellie e Chieko Toba
Star Comics, 2019
238 pagine, brossurato, bianco e nero – 11,90 €
ISBN: 9788822615671
Tributo a Ghost in the Shell: tutti per Shirow Masamune
"Ghost in the Shell – Comic Tribute", edito da Star Comics, presenta una serie eterogenea di omaggi al celebre manga di Shirow Masamune.
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(aggiornato il 28/12/2021)