In un mondo distopico dove il fungo Amigasa controlla il cervello delle persone rendendole docili schiavi privi di emozioni ed empatia, un ragazzo dislessico, scopre di provare emozioni ed essere immune al controllo del fungo. Dante, questo il nome del giovane, desidera qualcosa di diverso da quello che rappresenta il limitato mondo all’interno dell’area D-18. Tenta allora di uscire, incontrando una ragazza e scoprendo l’esistenza di Ether, un gruppo di terroristi disposti a tutto pur di debellare Amigasa.
Fungus e Iron parte dai presupposti tipici delle storie di fantascienza distopica – a partire dal 1984 di George Orwell che è tra gli ispiratori di Ayaka Katayama – per svilupparli e piegarli alle meccaniche dello shonen di azione e di avventura: la battaglia politica e le riflessioni filosofiche infatti trovano compimento nei più classici topoi del genere.
La presenza del fungo non ha effetti solo su cervello o sulle emozioni, ma conferisce a determinati soggetti capacità straordinarie, come fisico e forza superiori alla norma o quella di trasformare parte del proprio corpo in metallo. Meccaniche che permettono così di mettere in scena scontri tra diverse tipologie di poteri. A consolidare la norma, il fatto che il protagonista, che esordisce con atteggiamento dimesso e ingenuo, manifesti fin da subito chiari segni di avere capacità straordinarie, molto al di sopra di chiunque altro e che ne fanno l’immancabile “eletto”.
L’autrice imbastisce una storia piuttosto sincopata, dura e violenta, con diversi momenti crudeli e una buona dose di gore. Il suo stile grafico è estremamente ricco e dettagliato, che si fa più semplice e minimale – con un contrasto non sempre ben equilibrato – sui volti dei personaggi. La scansione delle tavole ricalca la ricerca di dinamicità e di densità di avvenimenti, riempiendosi spesso di numerose vignette – purtroppo in questo caso un po’ penalizzate dal formato tankobon – dalle forme e i tagli più irregolari nelle numerose sequenze di azione.
Le premesse interessanti e alcune ottime intuizioni devono fare però i conti con numerose ingenuità, che in più di un’occasione rischiano di far storcere il naso. Ci sono diverse risoluzioni estremamente semplici e fin troppo veloci, sorprese che suonano molto vicine al limite del “forzato” e una tendenza eccessiva a dialoghi didascalici, caratteristica resa ancora più ingombrante dalle didascalie che si rivolgono direttamente al lettore chiamandolo in causa fin dalle primissime tavole.
Il risultato di questo primo numero di Fungus and Iron è così un incipit ricco di colpi di scena e di entusiasmo, ma con una scrittura acerba. Il continuo affastellarsi di sorprese finisce per sembrare a volte frettoloso, con alcuni passaggi che risultano caotici, mentre altre dinamiche hanno un forte sapore di già visto. È possibile che i prossimi volumi permettano all’autrice di crescere e di equilibrare al meglio una storia che comunque presenta un buon potenziale.
Abbiamo parlato di:
Fungus e Iron volume 1
Ayaka Katayama
Traduzione di Luigi Boccasile
Star Comics, 2023
208 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,90 €
ISBN: 9788822639349