
Nathan è chiamato a una missione sul satellite di un gigante gassoso per indagare sulla Exodus 1, un prototipo di astronave a curvatura scomparso. Oltre a essere il primo uomo a spingersi così lontano dalla Terra, l’eroe deve affrontare una situazione inattesa connessa alle lacunose informazioni fornite da Darver e agli sviluppi che hanno coinvolto l’astronave dispersa e i suoi occupanti.
Vigna presenta un Nathan riflessivo e capace, soprattutto nella prima parte della storia, di farsi portavoce della vastità dello spazio e dei sentimenti che può provocare in un essere umano. La trama, scandita da alcuni flashback, è un condensato di teologia, fanatismo religioso, fisica quantistica ed evoluzionismo e compone infine una sorta di tributo all’immaginazione e all’evoluzione che ha condotto l’uomo a poterla usare.
Bertolini si cimenta proficuamente con una serie di nuove tecnologie connesse ai viaggi a curvatura. Prendono così forma gli equipaggi robotici impiegati nelle missioni nello spazio profondo: una varietà di nuovi modelli specializzati, ognuno con le proprie anatomie meccaniche. Anche le astronavi esulano dalla classica concezione architettonica e si presentano con scafi arrotondati e ambienti interni cupi, quasi opprimenti: una visualizzazione senz’altro differente rispetto all’immaginario classico della serie, ad esempio nel confronto con un caposaldo come la Scarlet Meteor del generale Shea.
Il disegnatore, sempre al fianco di Vigna nella nuova linea narrativa spaziale, si conferma abile nella visualizzazione di scenari cosmici e lo si evince anche dai suggestivi campi lunghissimi a volte inseriti in vignette doppie, quindi di relativamente piccole, come a tavola 19.
Abbiamo parlato di:
Nathan Never #392 – Il segreto dell’universo
Bepi Vigna, Max Bertolini
Sergio Bonelli Editore, gennaio 2024
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,90€
ISSN: 977112157300130392

