Silver Surfer: all you need is love

Silver Surfer: all you need is love

Panini Comics completa la pubblicazione della lunga gestione di Dan Slott e Mike Allred dedicata a Silver Surfer. Norrin Radd prova nuovamente un sentimento amoroso e sfreccia nell'universo in compagnia di una terrestre.

Norrin Radd, Silver Surfer, araldo di Galactus, prigioniero sulla Terra, nemico e alleato, troppo umano per gli alieni, troppo alieno per gli umani, vincitore e vinto, messia e angelo della morte. La parabola della meraviglia preferita di Stan Lee continua ancora oggi, a più di cinquant’anni dal suo inizio, e porta lo scienziato di Zenn-La agli estremi confini dell’Eternità.

Panini Comics ha raccolto in volumi da libreria la gestione lunga ventinove capitoli di Dan Slott e Mike Allred. Dopo il cartonato Alba nuova, che ristampava interamente il ciclo ambientato durante l’All-New Marvel Now già apparso nello spillato dei Fantastici Quattro, la casa editrice modenese ha pubblicato la prima e la seconda parte del rilancio targato All-New All-different dedicato a Surfer, in due libri, rispettivamente Cittadino della Terra e Un potere superiore a quello cosmico. Con quest’ultimo titolo, quindi, si conclude un viaggio celebrato anche dall’Eisner Award che  nel 2016 Silver Surfer #11 (della prima serie) si è aggiudicato in qualità di “Best Single Issue of the Year“.

Anzitutto, è doveroso precisare che per godere pienamente del lavoro svolto da Slott e Allred è necessario partire proprio da Alba nuova e successivamente passare ai due volumi più recenti. Gli autori, infatti, già nel primissimo numero presentano Dawn Greenwood, un’adorabile ragazza di Anchor Bay improvvisamente catapultata nello spazio. Sbarazzina, simpaticamente ingenua e profondamente buona di cuore, Dawn si rivela la vera e propria coprotagonista della serie, vivendo divertenti (per il lettore) e pericolose (per i personaggi) avventure galattiche insieme al surfista d’argento.

Con lei, sceneggiatore e disegnatore hanno approfondito la caratterizzazione di un personaggio femminile nuovo di zecca, superando l’opera svolta dallo stesso Allred e da Matt Fraction con Darla Deering, sfaccettata supereroina introdotta nelle pagine di Fondazione Futuro. Inoltre, si può azzardare che proprio l’autore della serie indipendente Madman abbia suggerito al collega di introdurre una ragazza con un ruolo determinante, avendo nella mente la sua Josephine “Joe” Lombard, segretaria che vive fantastiche avventure al fianco del suo amato Frank Einstein.

Al cor gentil rempaira sempre amore1

In Un potere superiore a quello cosmico, il rapporto tra la ragazza e Norrin è ormai consolidato, i due sono innamorati e non vogliono separarsi, cercando di andare oltre le differenze, anche biologiche, che li allontanano. Il quesito principale non è nuovo al fumetto supereroico: perché legarsi a una persona destinata alla morte quando si invecchia molto più lentamente di lei oppure, addirittura, non si invecchia?

La risposta offerta dall’ormai storico autore di The Amazing Spider-Man è comprensibile e condivisibile, ma più del contenuto a colpire sono le modalità con cui essa arriva. Infatti, dopo aver modellato il dodicesimo capitolo come se si trattasse della conclusione del suo ciclo, mostrando Dawn apparentemente in grado di elaborare un grave lutto, Slott decide di scrivere una sorta di secondo finale, della durata di una quarantina di pagine, nel quale l’americana e Surfer si rimettono in viaggio verso una nuova, irraggiungibile meta.

È proprio nel percorrere l’ultimo sentiero che l’amore torna prepotentemente in gioco, viene vissuto e mostrato, diventa potere superiore all’illimitata energia cosmica. In un arco narrativo in cui i supereroi non compaiono, il ruolo di “super” spetta a una mortale priva di ipersensi, mutazioni e doni derivati dalle radiazioni: è una terrestre a rapire il cuore di Silver Surfer, ormai dimentico della sua prima amante, Shalla-Bal.

Ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà2

Eppure, come la Regina del mai ricorda a Eternità, “prima o poi tutte le storie giungono alla fine3. Ma qual è la caratteristica principale di una storia se non quella di essere raccontata? Dare al cuore nutrimento e, allo stesso tempo, sfogo parlando d’amore è connaturato all’uomo da sempre. Spesso, la letteratura e la musica, che si tratti della poesia trecentesca di Petrarca o delle canzoni della britannica Adele, si nutrono d’amore, soprattutto di amori che “ebbero infelice fine”, per restare nel Trecento, stavolta con Boccaccio. Lo stesso vale anche se non vieni dalla Terra, sei rivestito d’argento e hai zigzagato tra innumerevoli pianeti. Narrando le vicende amorose, i ricordi si rinnovano e possono addirittura fondersi con la realtà del presente, quando si appartiene a un universo in cui una “grande macchina” fa rivivere le persone sotto forma di luce.

Sì che fortuna od altro tempo rio non ci potesse dare impedimento4

Il terzo tema affrontato da Slott è lo scorrere del tempo e la sua percezione soggettiva. Qual è il valore della quotidianità terrestre per chi ha la fortuna di attraversare il cosmo a bordo di una tavola da surf? Miss Greenwood è costretta a scoprirlo a sue spese, a pagare il prezzo della sua scelta.

Prima di incontrare Norrin, Dawn non ha mai lasciato Anchor Bay e la pensione per vacanze gestita da suo padre (raffigurato con le sembianze dello stesso Slott). A differenza della sorella gemella Eve non ha mai avvertito il bisogno di esplorare e scoprire. Ma l’occasione di visitare nuovi mondi è troppo ghiotta, sebbene comporti il rischio di perdere di vista gli affetti e le questioni dei mortali. Lo sceneggiatore evita di colpevolizzare la protagonista per una scelta a prima vista egoista, preferendo puntare l’attenzione sull’elaborazione del lutto. Ecco che torna a bussare il concetto di tempo. Quanto ne occorre per reagire? Ogni fase successiva alla perdita segue una scansione cronologica precisa e ha una durata prestabilita?

Anche in virtù di questi interrogativi si può rileggere il secondo finale della serie: non arriva mai la parola fine, né per l’amore né per il lutto. Il passato ritorna, accompagna, condiziona le nuove decisioni, influenza il futuro. Vale per Dawn, ma anche per Silver Surfer.

Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio5

Leggendo la recensione fino a qui, è difficile non pensare che Un potere superiore a quello cosmico sia una storia tragica. Non bisogna, però, lasciarsi fuorviare dalla forza e dalla serietà degli argomenti trattati da Slott e, soprattutto, non bisogna dimenticare i disegni e i colori dei coniugi Allred.

Laura accende le matite del marito con l’esplosività delle tinte pop, assecondando i dialoghi brillanti e le situazioni tipiche delle commedie, talvolta surreali talvolta romantiche. Il gusto per la bizzarria di Mike, espresso compiutamente in Madman, incontra la fantasia un po’ naïf dello sceneggiatore, dando corpo a mondi strampalati, circondati da un’atmosfera fiabesca, ovattata, sospesa e camp. È curioso notare che, tra i tanti pianeti visitati dalla coppia, uno possiede architetture futuristiche che richiamano quelle apparse nel cartone animato I Jetson.
Mike Allred si muove a briglia sciolta e concepisce in modo fluido la composizione delle tavole, assecondando sia le indicazioni di Slott che la natura sfuggente del potere cosmico di Surfer. Più volte la griglia è distribuita lungo due pagine affiancate e la lettura procede orizzontalmente senza tener conto del confine tra i due fogli. La sensazione che si prova è proprio quella di trovarsi nello spazio, spettatori in loco delle vicende dei personaggi. Accresciuta, l’impressione si ripresenta quando Norrin e Dawn sono chiamati a ricomporre Eternità: le vignette si dispongono verticalmente ai lati delle tavole affiancate, che al centro rimangono vuote finché i lembi della galassia non vengono riuniti.

Laura Allred dà profondità a questo universo colorato giocando con tinte accese e vivaci che contrastano con lo sfondo blu scuro. Inoltre, i riflessi prodotti dalla “pelle” argentea del surfista e dalla tavola, diventata senziente durante questo ciclo di storie, accentuano la luminosità dei singoli riquadri.

Quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono6

Com’è buona prassi nel mondo dei comics, quando un team creativo si congeda, lo fa preparando la strada per gli eventuali successori. Ciò non significa che tutte le trame si azzerino, perché il personaggio porta con sé le esperienze vissute, ma che la loro chiusura comporta anche la possibilità di una ripartenza a cuor leggero. E il cuore di Silver Surfer ha conosciuto nuovamente l’amore, dopo anni di solitudine. Allo stesso modo i lettori hanno riscoperto alcuni lati di un personaggio tenuto troppo spesso in disparte, forse anche a causa del suo carattere così elusivo, tanto eroico quanto inadeguato, e del suo indissolubile legame con il suo creatore, quello Stan Lee che a lungo l’ha tenuto solo per sé.

Portando il protagonista nello spazio aperto, invischiandolo negli affari terrestri solo per poche sequenze, guarda caso le meno riuscite (contenute nel volume Cittadino della Terra), Slott e Allred hanno, però, dimostrato che è possibile raccontare brillantemente le avventure di Norrin Radd. Lo hanno fatto puntando su un numero limitato di tratti caratteriali solidi e affiancandogli un personaggio antitetico, ma sagacemente sfaccettato. Infine, hanno sviluppato temi universali, semplici e diretti, delegando al disegno e al colore il compito di stupire e aggiungere originalità.

La formula si è rivelata corretta e ha consentito a Silver Surfer di risplendere ancora una volta, grazie a una delle gestioni più autoriali e qualitativamente rilevanti del progetto All-New All-different della Casa delle Idee.

Abbiamo parlato di:
Silver Surfer #2 – Un potere superiore a quello cosmico
Dan Slott, Mike Allred, Laura Allred
Traduzione di Fabio Gamberini
Panini Comics, gennaio 2018
184 pagine, cartonato, colori – 21,00 €
ISBN: 9788891235275


  1. Il titolo del paragrafo cita l’omonima canzone di Guido Guinizzelli 

  2. Francesco Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta, I, vv. 7-8 

  3. Citazione tratta da Silver Surfer: un potere superiore a quello cosmico, numero VIII 

  4. Dante Alighieri, Rime, LII, vv. 5-6 

  5. Giacomo Leopardi, L’infinito, vv. 13-14 

  6. Francesco Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta, I, v. 4 

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