Si fa presto a dire Tex

Si fa presto a dire Tex

Adolfo Fattori analizza il fenomeno Tex Willer in un breve volume che purtroppo non lascia il segno.

OK 2Tex Willer è un mito della contemporaneità, un’icona incardinata nell’immaginario collettivo, non solo italiano, da settant’anni: questo il punto di partenza del lavoro di Adolfo Fattori che si articola in sette sezioni tematiche. L’autore però, come ammette egli stesso a pagina 139, “non è un esperto di fumetti”, e il lettore inevitabilmente lo percepisce.

Le spiegazioni, infatti, sono superficiali e paiono più le dissertazioni euforiche di un fan che le analisi di un autore di saggistica. Così, l’indagine, condotta nel capitolo 3, sulle contaminazioni – negli albi del Ranger –  tra il western e gli altri generi letterari o l’approfondimento, nel capitolo successivo, sui tópoi cinematografici presenti nel fumetto, naufragano in un racconto divertito (più che divertente) delle trame degli episodi della saga. In più, molte divagazioni – come quella dedicata al tragico Donner partynon si integrano logicamente con il resto del discorso e risultano del tutto superflue.

Se Fattori non è uno studioso di comics è però docente di Discipline sociologiche e riesce a raccontare, in modo essenziale, come l’epopea della Frontiera americana si affacciò al mondo del cinema, della televisione e della Nona arte. È questa, forse, la parte più gustosa del libro. Interessante, anche, la risposta che l’autore dà alla fatidica domanda: perché Tex vince e convince da più di mezzo secolo? Innanzitutto, scrive Fattori, per la grandezza di Bonelli padre che ideò un personaggio modernissimo, anticipando persino Hollywood. Soldato Blu, una delle prime pellicole a mettere in scena l’amicizia tra bianchi e indiani, uscì infatti del 1970 quando Tex era nelle edicole ormai da vent’anni. Anche la serialità e tutti i meccanismi insiti in essa (“la capacità di inserire elementi sempre nuovi in cornici narrative consuete”) hanno giocato senza dubbio un ruolo importante nel fidelizzare il pubblico per così tanto tempo. Ma la ricetta segreta del Ranger sta nell’aver sempre proposto non il West duro e puro del cinema, il West “possibile”, ma un West “impossibile” ibridato con la spy-story, la fantascienza, il melodramma. Tex, insomma, piace e piacerà sempre perché è “un’enciclopedia dell’immaginazione narrativa”.

Insufficiente, infine, l’edizione. Non si contano le ripetizioni, i refusi, le citazioni riproposte in modo pedissequo a distanza di poche pagine e, soprattutto, le imprecisioni. La parte sui personaggi è incompleta (non si contempla, ad esempio, l’ultima storia di Mefisto uscita nel 2002) e non vengono nominate alcune collane uscite negli ultimi anni. Il volume, edito inizialmente nel 2009, andava senza dubbio emendato e aggiornato. Sono limiti troppo vistosi che danno la netta sensazione di essere di fronte più a un pamphlet amatoriale che a un’opera scientifica capace di offrire contributi seri allo studio del personaggio.

Abbiamo parlato di
Tex Willer – L’immaginario di un eroe popolare
Adolfo Fattori
Cento Autori, marzo 2020
176 pagine, brossurato, bianco e nero – 14,00 €
ISBN 9788868722227

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