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“Shubbek Lubbek”: l’Egitto magico e moderno di Deena Mohamed

28 Ottobre 2024
Coconino porta in Italia l'opera di Deena Mohamed, in cui l'autrice immagina una realtà nella quale è possibile comprare qualsiasi desiderio.
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Ogni tuo desiderio è un ordine, questa la traduzione di Shubbek Lubbek, il volume opera di Deena Mohamed edito da Coconino Press. Nell’Egitto immaginato dall’autrice i desideri sono una merce acquistabile come ogni altro bene di necessità e ne esistono di tre tipi, in base alla loro potenza e affidabilità: i desideri di prima classe sono i più costosi ma garantiscono un risultato aderente a quanto richiesto, quelli di seconda – più economici – sono meno efficaci mentre quelli di terza, chiamati comunemente delesseps sono molto economici ma talmente inaffidabili da essere stati dichiarati illegali, un provvedimento che le autorità hanno preso per cercare di limitarne la diffusione.

Perno dei tre capitoli in cui è suddiviso il libro è il chiosco di Shukri, uomo devoto alla fede islamica ed estremamente generoso. Shukri ha ricevuto tre desideri di prima classe da suo padre, che lo ha però ammonito in merito al loro utilizzo: per l’Islam i desideri sono infatti considerati haram (proibiti) e solo le difficoltà economiche che la sua attività sta attraversando lo spingono a metterli in vendita.

A completare il cast dei personaggi principali c’è Aziza, giovane vedova che a seguito dell’acquisto di uno dei desideri si trova a vivere una serie di traversie, Nur, studentessa universitaria afflitta da depressione che si lascia tentare dalla scorciatoia offerta dai desideri, ed infine Shawqiyya, una donna anziana assidua frequentatrice del chiosco, che spinge Shukri a mettere in vendita i desideri e che, assieme all’uomo, è protagonista del terzo e conclusivo capitolo del libro.
Attraverso le tre storie Deena Mohamed racconta tre realtà diversa del proprio Paese, per età, appartenenza sociale e persino religiosa. Aziza viene dalle fasce più povere e umili della società, mentre Nur appartiene ai ceti agiati, l’anziana ma arzilla Shawqiyya è invece una ex commerciante di stoffe, che ritiratasi dagli affari si gode la vita tra sigarette e frequenti peccati di gola.

Uno degli aspetti che convincono sin da subito di Shubbek Lubbek è la sensazione che l’autrice sappia perfettamente dove vuole andare: la prima storia, quella con protagonista Aziza è la più breve e anche la meno complessa a livello narrativo, ma già riesce a restituire una testimonianza forte e immersiva del contesto sociale in cui la protagonista si muove, senza forzature o drammatizzazioni eccessive. La seconda parte è quella che forse risente di un’eccessiva lunghezza e di un conseguente calo di ritmo, ma resta comunque apprezzabile, per l’adozione di soluzioni grafiche interessanti e funzionali alla narrazione, e per la bravura con cui l’autrice riesce a trattare il tema della depressione, ancora una volta dando vita a situazioni in cui il lettore riesce perfettamente a sentirsi partecipe degli eventi.

Il tratto cartoonesco di Mohamed le consente di passare rapidamente dal registro comico a quello drammatico, la totale libertà che l’autrice si prende nella costruzione della pagina riesce ad animare la lettura anche quando il testo abbonda, ci sono persino delle infografiche che, come fossero opuscoli informativi, illustrano le varie tipologie di desideri e la normativa che li riguarda.
Il bianco e nero è preponderante, con alcune incursioni di colore che interessano le pagine iniziali dei tre capitoli. Questo e il senso di lettura che va da destra a sinistra sono gli unici aspetti che danno una connotazione “orientale” al lavoro. Perlomeno dal punto di vista formale.

Nella terza e ultima parte Mohamed costruisce il più ricco e potente dei tre capitoli, veicolando attraverso le storie dei due anziani, Shukri e Shawqiyya, la cronaca recente dell’Egitto moderno. In questo ultima parte l’autrice riesce a raccogliere quanto seminato in precedenza, gli accenni al passato dei due personaggi si concretizzano in flashback più o meno lunghi e complessi, che ne completano la caratterizzazione, dando forza alle loro voci. Situazioni comiche si alternano a momenti in cui Mohemd critica lo stato della condizione femminile, il tutto con una naturalezza e una semplicità che non lasciano indifferenti.
Nel raccontare i dubbi del devoto Shukri circa l’uso dei desideri e la posizione esattamente contraria di Shawqiyya, Deena Mohamed dimostra una notevole capacità di creare personaggi solidi, lo sguardo con cui il proprio paese è osservato, giudicato e anche difeso da stereotipi e parassiti (tra cui ci siamo anche noi italiani) è uno sguardo maturo, dotato di grande saggezza ed empatia

Non ultimo va detto che il capitolo conclusivo colpisce anche per l’intensità della storia che racconta: come le prime due vicende è il racconto di un momento della vità di due donne alle prese con una fase difficile, addirittura cruciale, delle loro vite. Ma nell’ultima parte l’autrice alza il tiro, amplia l’orizzonte della narrazione mischiando i piani temporali e i registri, unendo la critica sociale al fantasy, riuscendo a far commuovere il lettore mentre ha ancora il sorriso sulle labbra.

Esprimere un desiderio può sembrare la soluzione ad ogni problema, ma in realtà ci costringe a chiederci cosa vogliamo davvero, che cos’è la felicità e cosa ci davvero rende felici. Se lo farà oggi o per sempre, se è possibile essere felici se non lo è chi ci sta intorno, se sia meglio progettare o vivere il presente, se sappiamo davvero chi siamo o ci accontentiamo di darci un’identità.

Abbiamo parlato di:
Shubbek Lubbek
Deena Mohamed
Traduzione di Luce Lacquaniti
Coconino Press, 2024
528 pagine, brossurato, bianco e nero – 29,00 €
ISBN: 9788876186219

Davide Grilli

Davide Grilli

(Lucca 1977)  Iniziato dai genitori alla lettura di Topolino all'età di sei anni, non smette più. Abita in provincia di Pistoia con la moglie, un figlio, e una mole di albi che ne minaccia l'incolumità.  L'apertura di una fumetteria in una cittadina vicina gli fa capire che esistono molti più fumetti di quelli che potrà mai acquistare e forse per questo nel 2002 decide di passare dall'altra parte del banco ed aprirne una propria assieme a un'amica, esperienza conclusa ma ricchissima, anche se solo dal punto di vista umano.

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