In una notte del 1939, al largo delle coste spagnole, un peschereccio sta iniziando il recupero delle proprie reti. Ma invece che di pesci, l’incredulo equipaggio le troverà appesantite da un misterioso individuo vestito come un palombaro e con un teschio fluttuante recante la dicitura 13 al posto della testa. Nemmeno il tempo di stupirsi dello strano recupero, che la barca viene attaccata da un enorme e mostruosa piovra.
Iniziano così le avventure di Robot 13, personaggio edito dall’americana Blacklist Studios, curioso ma non del tutto riuscito emulo di Hellboy di Mike Mignola. Thomas Hall ci offre una sceneggiatura che parte a tutta velocità già dalle prime pagine, frammentando scene di azione furibonda con altre nelle quali, tramite innumerevoli, e forse troppi, flashback, ci racconta il misterioso passato del personaggio, lasciando il lettore leggermente spaesato dall’enorme mole di dati concentrata in sole 96 pagine. Di certo le sottotrame risultano intriganti ma, probabilmente, era meglio diluirle nel corso degli episodi futuri in modo meno concitato.
Daniel Bradford presenta un tratto caricaturale e spigoloso che molte volte risulta non adatto alle figure umane, mentre si dimostra sicuramente più convincente nella raffigurazioni mostruose o fantastiche, come dimostra l’ottimo design del protagonista.
Discrete le scene di combattimento, presentate sempre in modo dinamico e con tavole molto pulite e comprensibili. Insomma, un primo volume che non convince pienamente.
Abbiamo parlato di:
Robot 13: Colosso!
Thomas Hall, Daniel Bradford
traduzione: Leonardo Favia
Bao Publishing, 2010
96 pagine, brossurato, colori- 11€
ISBN: 9788865430088