SantaMatita e il racconto di un’estate al cimitero

SantaMatita e il racconto di un’estate al cimitero

L'esordio di SantaMatita è un racconto spiazzante che parla di estate, di elaborazioni e di vacanze nel villaggio meno festoso che esista: un cimitero.

«…ci son tre cose al mondo, le donne e il vino nero; la terza in fondo è sempre il cimitero»
[Dylan Dog – Orrore Nero – Sclavi/Freghieri]

Nel 1807, Ugo Foscolo pubblica I sepolcri: un carme, una lunga poesia nel quale il poeta nato in terra greca fa una lunga riflessione sull’importanza del sepolcro e di come esso mantenga viva la memoria, il legame tra i vivi e i morti.

“Sol chi non lascia eredità d’affetti, poca gioia ha dell’urna”

Ultimaestate CopertinaIl culto dei morti e tutto quel mondo che prova a raccontarlo, a relazionarcisi, è parte del nostro bagaglio fin dalla sera in cui, scoperto il fuoco, i nostri progenitori inventarono la tradizione delle notti consacrate dai racconti della buonanotte.
Se l’esplorazione del mistero della morte è parte della nostra storia, allo stesso modo il cimitero è il locus gotico per antonomasia, un archetipo ideale per l’ambientazione di un racconto in cui il rapporto con il defunto si manifesta attraverso la suggestione che emana, e nel quale si immaginano come plausibili interazioni con le anime dei morti.

Partendo da quella che è una tradizione consolidata quindi, non può non sorprendere, prima ancora di iniziare il viaggio a cui SantaMatita ha invitato i suoi lettori, il contesto estivo, vacanziero e ricco di colori che caratterizza il suo Ultima estate al cimitero. Nel volume si racconta infatti di un’estate di villeggiatura nella quale, al posto di tende e bungalow, si usano tombe di famiglia.

La contraddizione emotiva, che nasce nel momento in cui il termine vacanza e cimitero vengono uniti in un unico contesto di svago, crea un cortocircuito con il quale l’autrice gioca e che rende l’espediente degno di interesse; perché proprio dall’apparente conflitto tra luogo del dolore e il concetto festoso di vacanza nasce uno spazio in cui i protagonisti si trovano ad affrontare lutti o apocalissi personali non necessariamente legati a una perdita ma anche al bagaglio di esperienze estive. Il legame tra i due contesti è mostrato attraverso l’incipit, nel quale un bambino appena arrivato con la sua famiglia si fa strada per ritrovare la sua tribù estiva passando attraverso il dolore di un funerale.

Il contesto cimiteriale non è solo una trovata scenica curiosa, è soprattutto un’occasione per parlare di elaborazioni personali e, inevitabilmente, di crescita. Il patto che l’autrice stringe con il lettore non richiede una spiegazione sul perché una simile tradizione sia iniziata ma si limita a raccontare cosa ha motivato solo i personaggi su cui decide di fermarsi.
Come per ogni villeggiatura che si rispetti non manca l’anarchia festosa dei più giovani fino ad arrivare al confronto generazionale con adulti e anziani. Non manca neppure un diverso approccio al contesto che paradossalmente è più naturale per i più piccoli, che non vedono nel cimitero qualcosa che possa riguardarli al di fuori di una vacanza. Là dove un ragazzino scopre una piscina ricavata in un loculo allagato, le persone anziane segnalano un atto irriguardoso (come a svelare la rottura del tacito patto che accetta il cimitero come villaggio vacanze), mentre gli adulti, a cavallo tra i due mondi, affrontano un problema da risolvere.

Ultimaestate 2Nel corso della storia osserviamo arrivare i villeggianti e impariamo a conoscerli. C’è la ragazza che si sente respinta dal ragazzo che invece è chiamato a elaborare la sua identità sessuale tra dubbi e consapevolezza. Diletta è chiamata a vivere il dolore della improvvisa perdita dei suoi genitori mentre suo figlio Cosmo scopre la socialità. Alcuni approfittano della vicinanza con i propri morti per sentire una forma di conforto, mentre per altri il cimitero non è villeggiatura, ma il posto in cui si sono sepolti da vivi assieme a un affetto mai lasciato andare via.
Tra le figure capaci di affascinare c’è Enrica, confidente di Diletta e guida per gli altri ospiti, che nei suoi giorni al cimitero cerca un rapporto più sereno con il concetto di morte, e Biagi, l’ospite che abita il loculo del suo compagno. Nell’elaborazione di quest’ultimo c’è la ferma volontà di rivendicare il diritto di un’unione omosessuale mal vista dalla famiglia dell’estinto, soprattutto nel momento in cui di quella storia son rimasti il dolore della perdita e i ricordi di una vita assieme.

Ultimaestate 1Come nel primo Sapore di mare, diventato un cult del nostro cinema, incontriamo vari personaggi che l’autrice ha molta cura a non trasformare in maschere; nessuna delle famiglie ricorda ad esempio la surreale concezione della realtà della Famiglia Addams.
Tutte le figure sono raccontate con cura in un momento importante della loro vita e infine chiamate a fare i conti con la notizia che il cimitero è destinato a chiudere e con la consapevolezza che stanno vivendo è l’ultima estate di vacanza in quel contesto. L’imminente fine della loro singolare esperienza collettiva diventa un’elaborazione comune che si aggiunge a quelle personali.

Il tratto con cui vengono costruiti i protagonisti privilegia uno stile in cui i corpi e i visi sono dotati di una certa plasticità. Non si avverte la necessità di anatomie realistiche, ma viene privilegiata la scelta di dare al racconto uno sviluppo dinamico, una fisicità che è funzionale alla recitazione dei protagonisti.
I momenti più intensi mostrano righe distorte che trasfigurano tanto il paesaggio quanto le persone coinvolte, rendendo il volume più immediato nella lettura, favorendo una percezione degli eventi più intensa. Il disegno è poi completato da una palette ricca, che racconta il caldo, le emozioni e il dolore. I colori sono intensi e ricchi di sfumature al punto da riempire gli spazi lasciati dal tratto per completare la scena nella quale i protagonisti si muovono. Tutti elementi che, uniti a dialoghi e dinamiche naturali, rendono il villaggio vacanze creato da SantaMatita senza dubbio particolare, ma dentro il quale non si fa fatica a sentirsi a proprio agio.

Linee morbide e liquide avvicinano i lettori più giovani che per forza di cose vivranno l’esperienza del racconto in un modo diverso da un adulto: le situazioni che vengono raccontate, e il loro diverso livello di comprensione, rendono la lettura edibile per i più giovani che ritrovano la festa, la gioiosa eternità dell’estate e si riconoscono in un rapporto con la morte meno consapevole forse, ma in fin dei conti più naturale.

Abbiamo parlato di
L’ultima estate al cimitero
SantaMatita
Bao Pubblishing, maggio 2023
192 pagine, cartonato, colori – 22 €
ISBN: 9788832738322

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