Ted Akers, opinionista televisivo e volto pubblico dell’unione veterani statunitensi, è contattato dall’FBI per infiltrarsi in una organizzazione para militare che si è riunita attorno a Ezekiel Dutton, ex agente della sicurezza nazionale. L’obiettivo: prevenire un possibile attentato al presidente. La sensazione, per Right State, è che la sceneggiatura di Mat Johnson abbia tutti gli ingredienti giusti per un thriller: un protagonista con un conflitto interno, un antagonista carismatico, una minaccia da sventare, un rush finale che risolve la storia grazie a un colpo di scena. Il ritmo di lettura è piacevole. I dialoghi si reggono bene e hanno un buon equilibrio fra politica spicciola declamata e contraddittorio pragmatico a stemperarla. Il problema è che tutto avviene con una tabella di marcia troppo stretta e alcuni passaggi ne risultano strozzati. La successione degli eventi toglie respiro ai personaggi, a cui non ci affezioniamo, perché non hanno il tempo di crescere davvero.
I disegni di Andrea Mutti ricordano un Riccardo Burchielli addomesticato, per l’equilibrio fra il dinamismo del tratto e il livello di dettaglio delle scene. Le vignette evitano spesso la disposizione in griglia in favore di una struttura più libera, funzionale alla narrazione. L’effetto complessivo è discreto, anche se pecca in personalità, complici le soluzioni registiche adottate, un po’ troppo classiche.
Right State, in due parole, è un fumetto godibile, ma piuttosto anonimo.
Abbiamo parlato di:
Right State
Mat Johnson, Andrea Mutti
Traduzione di Susanna Raule
RW Lion, settembre 2013
144 pagine, brossurato, colore – 12,95 €
ISBN: 9788866918332