
Si tratta di una storia dai toni intimisti, in cui una coppia di giovani innamorati incrocia il destino di un poliziotto (o meglio, i suoi resti) vissuto nel passato. L’intreccio orchestrato da Federico Chemello si basa sull’alternanza tra le vicende del presente e i flashback e su una trama ridotta all’osso: lo sceneggiatore ha infatti preferito concentrarsi sui personaggi, i cui tratti emergono in maniera convincente attraverso le lunghe scene di dialogo. Purtroppo l’introspezione non riesce ad affrancare del tutto i personaggi da caratteri che risultano stereotipati, ma nonostante i difetti la storia risulta comunque appagante per il lettore, concentrata com’è sulle emozioni e sull’atmosfera.
Buona parte del merito va ad Alberto Massaggia, che realizza delle tavole molto suggestive, caratterizzate dall’essenzialità nel tratteggio e dalla corposità del nero. Le mezzetinte della versione originale, sostituite da delicate colorazioni pesca e grigio, qui hanno il compito di sottolineare il cambio di chiave temporale. È un disegno che cattura da subito sia per l’impronta ritmica che scaturisce dalla scelta attenta delle inquadrature durante gli scambi tra i personaggi, sia per l’utilizzo di grandi vignette (come la doppia del bacio alla stazione), che fermano il tempo prolungando le emozioni e fanno dimenticare anche qualche imprecisione nella rappresentazione della provincia americana, che somiglia un po’ troppo a quella italiana.
Abbiamo parlato di:
Restiamo sdraiati qui per sempre
Federico Chemello, Alberto Massaggia
Shockdom, giugno 2017
112 pagne , brossurato, colore – 12,00€
ISBN: 9788893360623

