PaperPaolo: un inferno domestico dai fratelli Rincione

PaperPaolo: un inferno domestico dai fratelli Rincione

Con PaperPaolo i fratelli Marco e Giulio Rincione raccontano un dramma familiare tra personaggi antropomorfi dalle fattezze di paperi.

paperpaolo_copertina_catalogoPaperPaolo è il secondo capitolo – dei tre previsti – dei paperi “maledetti” di Marco e Giulio Rincione, una feroce e spietata rivisitazione dei pennuti più famosi al mondo.

Dopo aver raccontato le vicende di PaperUgo, i due autori scelgono di rielaborare la figura di un altro ben più famoso papero, sempre dal punto di vista dell’attore che lo interpreta, seguendo la sua vita una volta dismessi i panni del personaggio per tornare a casa dalla moglie e dai tre figli, facilmente identificabili pur se mai nominati direttamente.

Se nel volumetto precedente PaperUgo veniva usato come mezzo per esaminare la depressione nei suoi aspetti più dolorosi e problematici, con una toccante e struggente reinterpretazione del personaggio originale, in questo nuovo episodio i Rincione conducono il lettore in un contesto casalingo capace di nascondere i peggiori orrori immaginabili come la pedofilia e l’abuso sessuale.

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PaperPaolo è portatore dell’orrore più subdolo che, dietro una facciata di finto perbenismo (all’inizio lo vediamo uscire tranquillamente dalla funzione domenicale), nasconde un predatore incapace di controllare i suoi più biechi e bassi intinti verso i bambini. Se nel film “Happiness” di Todd Solondz il problema della passione sessuale per i minori era affrontato in modo duro, ma “conciliante” ed esplicativo verso il padre che soffriva di questa ossessione/malattia, qui la pietà e il perdono non trovano spazio.

Paperpaolo, l’unico papero che indossa le mutande per nascondere i suoi demoni e la sua costante eccitazione deviata, ci viene descritto come un essere abbietto, dallo sguardo crudele e glaciale, che trae piacere dalla sua condizione.
Il modo in cui si tocca, dopo aver visto i propri figli o una pubblicità di pannolini per neonati, suscita vero senso di disgusto e rabbia. Così come suscita pena, ma anche un certo fastidio, una moglie che accetta pesanti abusi sessuali e morali – anche nei riguardi dei figli – pur di non andare a intaccare l’immagine della figura maschile che un tempo amava e della ex famiglia felice con lui costruita.

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Marco Rincione, autore della sceneggiatura, migliora la sua prova precedente costruendo l’intera narrazione su un lungo e ben scritto monologo che inizialmente sembra essere dettato dai pensieri contrastanti di PaperPaolo ma alla fine, con un sorprendente ribaltamento, si rivela essere recitato da qualcun altro. Un monologo davvero convincente, che riesce a far capire come la mente può accettare bugie incredibili per alterare o rendere plausibili le situazioni più disperate.

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Giulio Rincione fornisce la sua migliore prova in assoluto.

Risulta straordinario il miglioramento costante di questo giovane autore siciliano, che nelle trentadue pagine dell’albo riesce a trasmettere tutto il disagio della situazione e dei personaggi, con una serie di tavole pittoriche incredibili, le cui inquadrature distorte e
sperimentali ricordano il Bill Sienkiewicz di Stray Toaster.

Impressionati i due primi piani a tutta pagina di PaperPaolo e Paperina, dove le fattezze da papero dei due si fondono con quelle umane, con un risultato davvero straniante. Da segnalare la partecipazione di Luciop ai disegni delle ultime tavole dell’albo.

Con PaperPaolo i fratelli Rincione superano il già ottimo risultato ottenuto con PaperUgo, creando un prodotto ben confezionato e di alta qualità artistica e narrativa. Un albo scomodo e rischioso, forse non digeribile da tutti e che non concede mezze misure, ma che li segnala definitivamente come due autori di punta di questa generazione.

Abbiamo parlato di:
Paperi #2 – PaperPaolo
Marco Rincione, Giulio Rincione
Shockdom, 2016
32 pagine, spillato, colori – € 3,00
ISBN:9788893360043

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