L’onda di Suzy Lee

L’onda di Suzy Lee

L'onda di Suzy Lee, un magnifico "libro per bambini" che tanto ha da dire anche agli adulti, un libro da leggere e rileggere per riscoprire quell'approccio alla vita che eravamo soliti usare molto tempo fa.

CoverQualche giorno fa mia moglie ha scovato in una libreria un piccolo volume edito dalla Corraini e intitolato L’onda. Mi è bastato sfogliarne le prime tre pagine per rimanerne folgorato, tanto da dover arrivare sino alla fine delle sue poche, ma bellissime tavole prima ancora di potermi sedere comodamente per farlo e riuscire così da ad apprezzarle in pieno. L’autrice, a me sinora sconosciuta, si chiama Suzy Lee e una ricerca sulla rete mi ha svelato che è nata a Seoul, che vive e lavora a Singapore e che ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni, conseguendo diversi premi e riconoscimenti. Credo anche che Suzy Lee sia una mamma, perché questa è la sensazione che traspare dal tema, il gioco di una bimba sulla spiaggia, ma soprattutto dalla modalità con cui l’autrice l’affronta: con una sensibilità e una delicatezza che lasciano ben pochi dubbi in proposito.

La storia è molto semplice, almeno in apparenza, e racconta dell’incontro tra una vivace piccola bimba, accompagnata da uno stuolo di curiosi e divertiti gabbiani, e un’onda, giocherellona e dispettosa, sulla riva del mare. Semplice nel senso che si tratta di una scena piuttosto ordinaria, un bambino che gioca con la risacca delle onde, ma al tempo stesso assai importante proprio perché di un gioco si tratta, del gioco inteso come esperienza di vita, come scoperta del mondo attraverso il divertimento e la curiosità, con quella sicurezza e quel pizzico d’azzardo garantite dall’occhio vigile del genitore, che sospettiamo poco distante.

All’autrice non servono parole, come è giusto che sia, ma soltanto pochi tratti di nero per separare le figure dal bianco della pagina e tanto, tanto azzurro: ingredienti semplici, ma utilizzati con una forza e vitalità tali da rendere perfettamente l’immediatezza, la spontaneità e la gioia della piccola protagonista e il divertimento tutto “animale” dei suoi compagni di gioco. Assistiamo dunque alla scoperta del continuo frangersi delle onde sulla spiaggia, al movimento ritmico del mare che diventa l’occasione per un continuo fuggire e rincorrersi, inseguitori e inseguiti, con bimba e gabbiani da un lato e la risacca marina dall’altro. E, soprattutto, al vero e proprio incontro tra la piccola protagonista e la sua controparte, l’onda del mare, che nella fantasia di bambina acquisisce una personalità vera e propria, curiosa e vivace come il proprio demiurgo, divertita dal gioco e pronta a ribattere colpo su colpo, anzi, spruzzo su spruzzo; e così forte e vitale da assurgere ad attrice principale di questa piccola storia, accaparrandosi la mossa vincente e lasciando tutti inzuppati e felici.

Sarà l’arrivo del genitore a riportare tutto alla normalità e il commiato dal mare ripristinerà l’ordine naturale delle cose. O quantomeno così sembrerebbe, se non fosse per quell’ultima complice occhiata tra compagni di gioco che, oltre a rimandare ad un appuntamento futuro, costringe noi lettori adulti a interrogarci “sull’innocenza perduta”, su dove e quando abbiamo smarrito quel senso di gioia e meraviglia che caratterizzava la nostra infanzia e che ci consentiva di interagire con le onde del mare, mentre ora siamo condannati a vedere solamente quello che sembrano, acqua salata mossa dalle maree, e non più quello che sono in realtà.

Un'immagine dal libroC’é molto, molto altro in questo piccolo gioiello e molte sarebbero le cose ancora da dire, ma non voglio correre il rischio di cadere nell’errore che l’autrice ha saggiamente evitato: privare, con le parole, la storia della sua freschezza e della sua forza straripante, farla diventare “grande”. Mi permetto solo un ultimo accenno all’uso semplice e al tempo stesso magistrale del colore, a quell’onda così viva e così potente da uscire dal mare ed allargarsi fino al cielo.

Per concludere, se non vi ho convinto del tutto o se il prezzo vi sembra troppo alto (e in effetti non è poco, ma è sempre così purtroppo, quando si tratta di libri etichettati “per bambini”) recatevi in una libreria, prendete il volume tra le mani e scorretene qualche pagina: probabilmente non riuscirete a resistere all’acquisto, regalandovi in tal modo un magnifico “libro per bambini” che tanto ha da dire anche agli adulti, un libro da leggere e rileggere per riscoprire quell’approccio alla vita che eravamo soliti usare molto tempo fa. Veramente una bellissima sorpresa.

Riferimenti:
Il sito dell’autrice: www.suzyleebooks.com
Il sito dell’editore: www.corraini.com

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