“Pugni chiusi/non ho più speranze/in me c’è la notte più nera
La mia salvezza sei tu, sei l’acqua limpida per me, il sole chiaro sei tu.”
I Ribelli, Pugni chiusi
Con il settimo numero, come nelle precedenti due stagioni, anche Nuovo Mondo comincia la violenta discesa che ci porterà verso la conclusione di questa terza serie di Orfani.
Cambia l’ambientazione e Rosa, dopo aver partorito, è stata catturata dalla Juric (che si è impossessata del bambino) ed è stata gettata nel “Pozzo” con la sola compagnia del fantasma di Ringo.
Colpisce subito in questo avvincente episodio la qualità grafica. L’estetica recchioniana del guerriero anni ottanta, tutto giacche di pelle, battute a effetto e samurai, sotto il segno espressionista di Werther Dell’Edera e i bei colori di Giovanna Niro acquista una portata epica e coinvolge.
Il lavoro dell’artista, molto dinamico e carico di drammaticità, richiama alla sensibilità del lettore varie influenze che si assommano (dal Dean Ormston di Lucifer all’Otto Gabos di Esperanto passando per i volti di Paul Pope fino al Frank Miller di Ronin) delineando un percorso decisamente originale.
La sceneggiatura, composta a quattro mani con Michele Monteleone, e disegni si fondono perfettamente nelle sequenze di apertura e chiusura dell’albo, dove gli stacchi di montaggio fra una pagina e l’altra si susseguono arditi e suggestivi, creando ponti analogici fra immagini, simboli e significato: un volto di bambino che diventa sole, un sole che muta in luna, una luna che ingrandendosi svela fra le sue ombre il corpo stremato di Rosa, vinta dal senso di colpa.
Come spesso accade in Orfani, l’evolversi dell’intimità dei protagonisti risulta un po’ didascalica e a tratti stucchevole, ma Recchioni non ha mai fatto mistero delle sue intenzioni di scrittore al servizio delle “storie” e del fumetto popolare, proponendo archetipi e topoi mitologici nella loro accezione più fruibile e “per tutti”.
L’apporto di Monteleone come co-autore non fa che enfatizzare questo aspetto e l’episodio scorre veloce con molte scelte narrative da cinema di genere. Le lunghe ombre tutelari di John Carpenter e Walter Hill si delineano vistose all’orizzonte, richiamando nelle dinamiche, nei dialoghi e nelle difficoltà sulla strada dei protagonisti, film come Grosso guaio a Chinatown, La Cosa o I guerrieri della notte.
Gli autori sembrano molto divertiti nell’inanellare un combattimento dietro l’altro, immaginario e non, dove la grande perizia scenica di Dell’Edera e della Niro si esprime totalmente, proponendo molte pagine mute e travolgenti di sola azione. Una riuscita citazione da Die Hard completa il quadro anni ’80 del progetto e fa di Rosa la Bruce Willis più carina del fumetto italiano.
C’è spazio anche per qualche scena introspettiva fra Sam, la Mocciosa e la Juric, gestite con una drammaturgia tipica di certi manga come Berserk o Akira, sia nei contenuti che nelle espressività dei volti, dando molto spazio al pathos e all’ineluttabilità di queste due figure “maledette” (avremo modo probabilmente, nella quarta stagione, di approfondirle ancora di più, visto che come annunciato sarà interamente incentrata, nei tre numeri di cui sarà composta, sulla presidentessa di Nuovo Mondo).
Orfani si propone sempre più chiaramente come un prodotto che vuole dialogare fra i media, allestendo atmosfere che superano il fumetto e puntano direttamente al cinema, non disdegnando però videogiochi e giochi da tavolo, cercando così di essere un format ampliabile e sfruttabile in più modalità. Infatti, sappiamo già che è in arrivo un romanzo che narrerà momenti rimasti oscuri fra la prima e la seconda stagione e che proprio quest’ultima, Orfani: Ringo, è stata pensata appositamente per divenire anche una serie tv.
In chiusura accenniamo all’inaspettata e piacevole presenza di alcune vignette di Maicol&Mirco all’interno del “Diario di Rosa” viene descritto come “un grande filosofo del passato che mi ha insegnato tutto quello che c’era da sapere sul mondo“. I Fratelli del Cielo (e in generale le nuove leve del fumetto underground italiano) continuano così il loro prolifico assalto creativo a casa Bonelli grazie al Loro Uomo in via Buonarroti.
Il sottotitolo del blog di Recchioni, Dalla parte di Asso, recita: “Perché per i bulli non tifa mai nessuno”. Lui è di certo il primo fan di questa stirpe di Jene Pliskis e John McLane e a poco a poco sta facendo appassionare anche noi.
Abbiamo parlato di:
Orfani: Nuovo Mondo #7 – Pugni serrati
Roberto Recchioni, Michele Monteleone, Werther Dell’Edera, Giovanna Niro
Sergio Bonelli Editore, Aprile 2016
100 pagine, brossurato, colore – 4,50€
ISSN 9-772283-302003