Sui numeri 39 e 40 della prima serie di Legends of the Dark Knight, Bryan Talbot realizzò una delle migliori storie uscite sulla testata. In quell’occasione si vide un’alternanza tra un Batman più oscuro e violento che mai e un Bruce Wayne ubriaco, in ospedale, divenuto in realtà un barbone dopo la morte dei genitori e non il vigilante di Gotham, come invece nei suoi deliri causati dall’alcool.
Sognare di essere una farfalla di Christos Gage e Jheremy Raapack, anche se non prende una posizione così radicale come quella di Talbot, reinterpreta l’idea dell’autore di Luther Arkwright, utilizzando come spunto narrativo, una sfida con lo Spaventapasseri.
Così, Bruce Wayne si trova rinchiuso in una realtà per lui terribile, preda di scatti violenti e di rari momenti di lucidità , bloccato su una sedia a rotelle a causa di una malattia non troppo diversa dal parkinson, causata dalle botte prese negli scontri.
La storia mantiene la sua ambiguità tra reale e fittizio, anche grazie a un paio di battute sapientemente seminate da Christos Gage nelle fasi finali della storia.
Innanzitutto quando Batman, colpendo sul viso lo Spaventapasseri, afferma:
Al contrario di te, io accetto i miei limiti
mentre il Bruce sulla sedia a rotelle non riusciva ad accettare la propria condizione, continuando a pensare di essere preda del nuovo gas del suo avversario.
Poi, mentre si allontana sulla Batmobile, ricorda a uno svenuto Spaventapasseri:
Se dovessi crearmi un mondo di fantasia, non credi che sarebbe migliore di questo?
in netto contrasto con le statistiche sulla criminalità in calo a Gotham che Jim Gordon riferisce al suo amico menomato.
A differenza di Maschere, però, Gage e Raapack non propongono una struttura delle tavole che permetta al lettore di distinguere tra la sfida con lo Spaventapasseri e il Wayne in carrozzella. In Mask i deliri batmaniani della mente di un Bruce ubriaco erano descritti con colori scuri e una struttura apparentemente disordinata delle vignette, mentre, le scene in ospedale erano invece caratterizzate da una struttura ordinata (tre vignette a striscia su tre strisce) e colori chiari. In Sognare di essere una farfalla, invece, la struttura della tavola non subisce alcuna distinzione realmente apprezzabile tra le due distinte situazioni.
Alla fine, forse, una storia di venti pagine non è il mezzo migliore per riproporre, da un altro punto di vista, l’idea di Bryan Talbot alle nuove generazioni, ma sicuramente lodevole è l’intento, portato a conclusione con una certa maestria, se consideriamo che comunque l’effetto finale sul lettore non è poi troppo differente, con quel senso di ambiguità non risolta cui si accennava poc’anzi.
Completa il numero Tap Tap di Ray Fawkes e Stephane Roux, con un confronto più classico e psicologicamente meno intenso con Catwoman che permette di lasciare il numero con una certa rilassatezza.
Abbiamo parlato di:
Le nuove leggende del Cavaliere Oscuro #9
di: Christos Gage, Jheremy Raapack, Ray Fawkes, Stephane Roux
traduzione di: Stefano Formiconi
RW-Lion, febbraio 2014
32 pagine, spillato, colore, € 2.50