Quando si pensa ai fumetti, si possono fare mille associazioni d’idee. Si pensa al fantastico, all’avventura, all’umorismo, magari alle graphic novel intimiste e autobiografiche. Se si pensa alla politica, invece, la prima cosa che viene in mente è la satira, e subito si pensa alla vignetta da quotidiano o da rivista. La vignetta – in un senso squisitamente tecnico – è un frammento di fumetto, come un embrione che può svilupparsi, oppure restare così ed essere pienamente autosufficiente. Quando si pensa alla politica raramente si pensa al fumetto.
È per questo che un’opera come Nick Banana – Gli anni segreti, con quella copertina (disegnata da LRNZ) in cui uno sconosciuto vestito di bianco e giallo irrompe tra due ben più note figure dell’attualità italiana, desta curiosità e interesse a una prima occhiata. Lo sconosciuto è Nick Banana, ex capo influencer del Movimento Cinque Stalle, creatore di bufale e consenso sul web, ritiratosi dopo aver cercato di distruggere il gruppo che lui stesso aveva contribuito a far emergere. Ma quando il movimento torna a essere forte, i membri del Partito Confuso, gli Smorty, lo rapiscono per costringerlo a formare un leader capace di farli vincere. La scelta ricade su Benzi, un venditore di pentole che incidentalmente è pure sindaco di Firenze.
Questa è la trama imbastita da Michele Monteleone e Nicolò “Nebo” Zuliani per l’esordio a fumetti del personaggio creato nel 2012 sul blog di quest’ultimo, Bagni Proeliator, all’indomani dell’exploit elettorale del M5S. Fin dalle prime pagine si capisce che è un fumetto diverso dagli altri, con protagonisti particolari che raramente si muovono tra le nuvolette: i politici. E non politici di 20 o 30 anni fa, ma quelli che oggi vediamo tutti i giorni in televisione. Già questa è una grossa novità, una scelta coraggiosa che pone fin da subito l’opera nel gruppo delle trovate audaci. Ma l’audacia non rende un’opera buona per definizione. Per fortuna quello di Nick Banana è un albo divertente, un’avventura di formazione dal ritmo frenetico, piena di situazioni ridicole in cui i protagonisti della storia sono continuamente messi di fronte a prove che attingono a piene mani dalla realtà. Una realtà raccontata in maniera irriverente ed esagerata, che fa ridere ma che fa anche correre un brivido lungo la schiena: poiché dietro ogni frase, ogni evento si nasconde una riflessione su quello che siamo come popolo, come esseri umani, sulle nostre contraddizioni e sulle nostre incoerenze.
L’obiettivo di Nebo era proprio questo. Come ha affermato nell’intervista rilasciata per il nostro portale, l’intento non era parlare della politica italiana in senso stretto, ma costruire una storia che mettesse in luce tutte le caratteristiche, positive e negative, del nostro popolo. Ed è Nick Banana a farsi portavoce di questa necessità narrativa: grazie a battute taglienti, acute, a volte ciniche e a volte inaspettatamente tenere, l’esperto di cyberwarfare descrive un popolo di ipocriti, di allergici alle regole, di furbi e opportunisti, di creduloni, ma anche di inguaribili speranzosi, di incrollabili sognatori; e così facendo emerge come una figura che difficilmente i lettori possono dimenticare. La costruzione di tutti i personaggi segue questa linea, senza ovviamente perdere di vista anche un po’ di sano sberleffo e caustica satira: l’arrivismo e la falsa incapacità di Benzi, il populismo e le teorie complottiste 2.0 di Grullo e del suo tempio della Merda, fino ad arrivare alla tenerezza suscitata dai goffi, impacciati, incapaci Smorty.
Per chi ha letto le storie precedenti apparse su Bagni Proeliator, forse la prima prova di Nebo come sceneggiatore appare un po’ meno irriverente e spassosa, con alcuni passaggi un po’ appannati e scarichi rispetto a come avrebbero potuto essere raccontati in un pezzo del blog, orfani di descrizioni al fulmicotone e riflessioni fuori campo fulminanti. La storia, tuttavia, mantiene intatta buona parte della sua potenza critica e strappa risate in più di un passaggio, anche grazie a numerose citazioni (dagli Snorky al Winner Taco) che affondano a piene mani nella cultura pop.
Un grande merito per la riuscita della storia va a Daniele di Nicuolo, che con un tratto pulito definisce i personaggi in maniera chiara e precisa, realizzando tavole di grande impatto, semplici nella costruzione e fluide nella narrazione, che riescono a dare il senso dell’avventura a livelli dal ritmo elevato. Il disegnatore riesce ad esaltare tutti i registri della storia, da quelli più dinamici e veloci a quelli più riflessivi, fino a quelli più
deliranti.
Ciò è reso possibile da una buona capacità nel realizzare le espressioni dei protagonisti, in particolare quelle spassose (e spesso inconsapevoli) di Benzi e di Superstellino, sballottati a destra e a sinistra da un Nick Banana dai tratti rudi, induriti dagli anni, ma che si sciolgono nel finale in linee più morbide e serene, coronando la storia con una nota di speranza per un futuro meno grottesco. Simpatiche anche le citazioni grafiche, in particolare il coinvolgimento diretto del disegnatore stesso in una tavola che si rivela una delle più divertenti e inaspettate del fumetto.
Seppur non perfetto, Nick Banana – Gli anni segreti offre al lettore qualcosa di nuovo nel panorama del fumetto italiano, spronando altri editori a concepire prodotti in cui satira e narrazione possano coesistere: nuovi fumetti che facciano divertire e magari anche riflettere su chi siamo, come popolo e come individui.
Abbiamo parlato di:
Nick Banana – Gli Anni Segreti
Nicolò “Nebo” Zuliani, Michele Monteleone, Daniele Di Nicuolo
Edizioni Star Comics – giugno 2015
144 pagine, brossurato, bianco e nero – 6 €
ISBN 8869202410