Stratificato nel corso di più di settant’anni di storia editoriale, il personaggio di Batman ha assunto diverse caratteristiche, messe di volta in volta in evidenza nella miriade di avventure vissute, forse anche più di quanto capitato ad altri supereroi e protagonisti di fumetti seriali.
Semplificando al massimo, però, si possono individuare due macro-filoni: quello più urbano e quello più prettamente supereroistico, a base di vicende spaziali e in compagnia della Justice League.Lo sceneggiatore Warren Ellis, approcciandosi al Cavaliere Oscuro in occasione della maxiserie in dodici albi The Batman’s grave, ha optato decisamente per il primo aspetto impostando la sua storia come un thriller raffinato in cui Batman deve indagare su una serie di omicidi tra le forze dell’ordine di Gotham City.
È questa, tra l’altro, l’ultima opera di Ellis per la DC: l’autore è stato travolto negli scorsi mesi da accuse di molestie sessuali avvenute nei primi anni Duemila ai danni di due conoscenti, scandalo che ha portato alla chiusura di diversi suoi progetti in ponte. La casa editrice ha comunque deciso di far realizzare all’autore e pubblicare anche gli ultimi numeri di The Batman’s grave in modo da completare la storia. L’albo conclusivo è previsto in America per metà novembre.
Panini Comics porta ora in Italia un volume con la prima metà di questo La tomba di Batman – un bel cartonato contenente anche le copertine originali, una breve introduzione e una piccola postfazione (entrambe di Antonio Solinas) – che permette ai lettori di capire l’impostazione che lo sceneggiatore ha voluto dare al progetto e l’atmosfera che vi si respira.
La detective story imbastita da Ellis è da manuale: Batman indaga su un misterioso omicidio nei sobborghi della città, lo risolve relativamente in fretta ma il commissario Gordon gli propone subito un altro assassinio su cui mettersi all’opera.
Pian piano queste e altre situazioni che inizialmente appaiono slegate, cominciano a svelare un disegno unitario dai contorni poco chiari.
Niente di particolarmente originale come impostazione, ma in questi elementi-base l’appassionato di un certo tipo di narrativa potrebbe trovarsi a proprio agio ed apprezzare il lavoro di Warren Ellis nella stesura dell’intreccio.
L’autore aggiunge comunque almeno altre due pennellate che servono a contraddistinguere più specificatamente l’opera.
Batman persegue un metodo di indagine peculiare, quasi “pietistico” e senz’altro personale. L’eroe si immedesima profondamente nella mente delle vittime su cui investiga, ricostruendo paure, pulsioni, desideri, pensieri attraverso oggetti e scena del crimine, arrivando in questa maniera a dedurre con una buona approssimazione la catena dei fatti che hanno portato alla loro morte violenta.
Il sottile riferimento è a quelle serie TV di stampo procedurale nelle quali l’investigatore entra nella testa dell’assassino per capirne i processi mentali e avvicinarsi alla soluzione del caso. Ma per Bruce Wayne questa via non è percorribile:
Non posso pensare come un assassino, Alfred. Posso solo pensare come una vittima
il che appare chiaro a chiunque conosca la tragedia all’origine del mito del Pipistrello. Ma per quanto sia un ragionamento naturale per il personaggio, raramente questa strategia è stata visualizzata in maniera talmente vivida ed efficace come in questa occasione.
L’altro elemento di rilievo è la caratterizzazione di Alfred: il fedele maggiordomo di villa Wayne è qui una formidabile spalla “da remoto” per il protagonista, come accaduto spessissimo in storie passate, ma è il modo in cui parla e si comporta il domestico ad essere irresistibile. Sarcastico più che ironico, sottolinea con una patina di irriverenza le storture alla base dell’idea di Batman stesso: in una serie di dialoghi veramente ben scritti dai quali trasuda un umorismo tutto inglese si compone un gioco-schermaglia tra lui e il proprio protetto, in cui Alfred cerca di farlo riflettere su alcuni aspetti della sua missione senza per questo fargli mai mancare il proprio appoggio concreto.
Per disegnare questo thriller viene chiamato Brian Hitch, che trova tutto lo spazio che desidera per sfoggiare la propria arte. L’indagine in cui Ellis inserisce Batman infatti non è solamente di natura deduttiva e di raccolta indizi, ma è pregna di scontri fisici e azione per le strade di Gotham City. In funzione di ciò non mancano diverse sequenze in cui i dialoghi si fanno completamente da parte per visualizzare appieno i combattimenti che il Cavaliere Oscuro si trova a sostenere con i brutti ceffi che incontra sul proprio cammino.
Hitch in questi frangenti ha modo di dare il meglio di sé: splash page, vignette orizzontali che partono dalla pagina a sinistra per arrivare alla fine di quella a destra, quadruple d’effetto e diverse altre soluzioni grafiche che permettono di piegare la griglia in funzione di una rappresentazione convincente della violenza in atto. La matita dell’artista possiede un dinamismo tutto suo, con una pulizia e una precisione nei dettagli che sembrano ricordare i rallenty cinematografici di alcuni registi, con un risultato efficace perché mozza il fiato del lettore. Diventa allora possibile seguire con gli occhi movimenti teoricamente molto rapidi, prendendosi però tutto il tempo per osservare l’affresco complessivo, i pugni, le mosse, le cadute e i muscoli dei contendenti che si contraggono nello sforzo.
Merito anche dell’inchiostrazione dello stesso Brian Hitch e di Kevin Nowlan, che accompagna e sottolinea bene queste sequenze con un chinaggio sottile e preciso.
Hitch e Nowlan ottengono risultati meno ottimali nelle situazioni più tranquille, dove il tratto irrigidisce un po’ troppo i personaggi; in particolare convince poco il volto di Bruce senza maschera nei primi piani.
Ottimo gusto nel visualizzare la Bat-caverna e la Bat-mobile, dove la prima è tutto sommato conforme all’iconografia classica del rifugio di Batman: disegnata con un gusto gotico assai intrigante, viene presentata nel primo episodio in una grande vignetta ricca di dettagli e con un’affascinante coesistenza tra la ruralità naturale della grotta e un approccio industrial nelle passerelle di metallo e nella zona computer. È però l’automobile che spicca in quanto a inventiva: l’artista non crea nulla da zero ma coniuga l’estetica delle diverse incarnazioni del mezzo in un prototipo molto largo, con una carrozzeria aerodinamica, grandi ruote scoperte e gli immancabili alettoni ad ala di pipistrello. Una soluzione riuscita, elegante e funzionale.
I colori di Alex Sinclair, infine, accompagnano le immagini senza soffocarle.
Ottime sono le scelte per le luci, che ben comunicano momenti della giornata e delle location in cui si svolgono le azioni che offrono scorci intriganti soprattutto nelle scene in notturna; suggestive anche le vignette che virano in semi-monocromatismi dovuti alle luci al neon della Bat-caverna (blu, verde) o utilizzati semplicemente per focalizzare la tensione di un momento, come nell’abitacolo della Bat-mobile (rosso).
Warren Ellis non corre affatto nella gestione della narrazione. Cosciente di avere dodici albi su cui spalmare la vicenda, si prende tutto il tempo per mostrare una scazzottata lunga quasi un intero episodio e soprattutto per mettere in primo piano i processi mentali di Batman per risolvere il caso.
Questo porta però a un ritmo fin troppo lento, che in alcuni punti cade in tempi morti che minano la compattezza della lunga storia, peccando di mancata simmetria nello svolgimento tra un episodio e l’altro.
Un difetto tutto sommato trascurabile, almeno finora, che non inficia la piacevolezza della lettura, sicuramente mitigata proprio dalla fruizione consecutiva dei singoli capitoli, pesando invece in maniera più marcata nella lettura spezzettata degli americani.
La tomba di Batman si presenta, nella sua prima metà, come un’articolata indagine dai toni thriller in cui il Cavaliere Oscuro ritrova appieno la sua identità da detective in una trama poliziesca fortemente evocativa e dove fa mostra della propria pietas verso le vittime di crimini violenti, le sole persone con le quali può avere empatia in un caso di omicidio.
Abbiamo parlato di:
La tomba di Batman, vol. 1
Warren Ellis, Brian Hitch, Kevin Nowlan, Alex Sinclair
Traduzione di Stefano Visinoni
Panini-DC, 2020
160 pagine, cartonato, colori – 19,00 €
ISBN: 9788828731443