Monster Allergy Evolution – Il filo di Arianna è il nuovo capitolo della serie creata da Francesco Artibani, Alessandro Barbucci, Barbara Canepae Katja Centomo. Dal 9 maggio in libreria, per la collana Tipitondi di Tunué, Il filo di Ariannaè disegnato da Arianna Reae vede unirsi al team di creativi della saga a fumetti la celebre scrittrice fantasy Licia Troisi.
Al Salone del Libro di Torino, le due autrici saranno protagoniste di una presentazione non convenzionale di questa nuova storia: domenica 12 maggio, alle 13.30 in Arena Bookstock, Rea e Troisi si metteranno in gioco insieme ai lettori a colpa di pulsantiera, in una sfida all’ultima domanda organizzata in collaborazione con Lucca Comics&Games.
Noi de lo Spazio Bianco abbiamo incontrato Arianna Rea e Licia Troisi per parlare della loro esperienza con la popolarissima serie fantastica.
Arianna Rea, classe 1979, è una disegnatrice Disney, illustratrice, character designer. Dopo aver frequentato la Scuola Romana dei Fumetti, ha esordito nel 2005 nel mondo dei comics con Monster Allergy. Diventata fumettista, illustratrice e character designer per il settore jeunesse del mercato italiano e internazionale, lavora dal 2013 come fumettista e illustratrice per progetti editoriali Disney.
Licia Troisi è nata a Roma nel 1980 ed è l’autrice italiana fantasy più venduta al mondo, grazie alle saghe del Mondo Emerso, della Ragazza Drago, dei Regni di Nashira, di Pandorae del Dominio. Laureata in fisica con una tesi sulle galassie nane e dottoressa in astronomia, nel 2015 ha pubblicato Dove va a finire il cielo, il suo primo libro di divulgazione scientifica. Dal maggio del 2018 conduce Terza Pagina, programma di approfondimento culturale di Rai5.
Intervista ad Arianna Rea e Licia Troisi
Monster Allergy Evolution mette in scena le avventure di personaggi molto conosciuti, alcuni anni dopo la conclusione della serie storica. Quali sono le linee guida che gli autori devono e seguire?
Licia Troisi In verità, quando sono entrata nel team, non mi è stata posta nessuna condizione particolare, tranne ovviamente rimanere in continuity rispetto agli eventi precedenti della storia. Io ero già una lettrice del fumetto, quindi questo aspetto per me non è stato particolarmente complesso. E poi Katja e Francesco mi hanno accompagnata molto, è stato un lavoro di squadra che mi ha aiutata a entrare facilmente in atmosfera.
Arianna Rea Per quanto mi riguarda le linee guida sono sempre rimaste implicite: conosco la serie dal giorno in cui fu pubblicato il primo numero; i personaggi sono cresciuti ma hanno sempre lo stesso carattere, la stessa energia. Più complesso forse è stato metabolizzare il loro “nuovo” aspetto.
È complicato restare all’interno di un canone predefinito oppure può essere considerata una sfida personale?
LT È stata una sfida. Soprattutto lo è stato esercitarmi su personaggi e mondi che non mi appartenevano, ma erano stati creati da altri. Anche qui, il fatto che Katja e Francesco siano stati fin da subito molto aperti ai miei contributi mi ha aiutata tantissimo a sentirmi subito a mio agio in un mondo che comunque già conoscevo, anche se solo come lettrice.
AR Può essere complicato se la natura del progetto è molto diversa da quella dell’autore chiamato a lavorarci. Con Monster Allergynon ho mai avuto problemi di questo tipo. Inoltre – va detto – il margine di libertà d’interpretazione lasciato ai disegnatori non è certo poco.
Monster Allergy si muove sul filo tra la realtà che tutti conosciamo e un soprannaturale vivace e visionario. In che modo la crescita dei protagonisti ha influito sul loro modo di vivere questa dualità?
LT Credo che crescendo abbiano sempre più difficoltà a tenere assieme questi due aspetti della loro vita. Finché si è bambini, certe “stranezze” si possono lasciar passare come semplice fantasia. Quando si cresce, la società ci impone sempre più paletti su ciò che siamo, ciò che facciamo e ciò in cui crediamo. Credo che questo aspetto sia messo in luce molto bene nelle avventure di Elena e Zick. Da questo punto di vista, credo che la scena d’apertura di questo numero del fumetto sia davvero esemplare.
AR Pur mantenendo lo stesso umorismo, lo stesso divertente ritmo narrativo del passato, le avventure nel mondo soprannaturale – complice soprattutto la presenza di Licia Troisi alla scrittura! – hanno acquisito dei toni a volte più seriosi, più maturi, più cupi. I ragazzi sono più adulti, riconoscono e comprendono i pericoli del mondo – diciamo – “astrale” in cui si muovono e lo attraversano con una maggiore consapevolezza, ma di certo non con meno coraggio.
Licia, Il filo di Arianna vede il tuo debutto sulle pagine di Monster Allergy Evolution. Come ti sei avvicinata alla serie? Su quali temi hai scelto di concentrarti?
Un po’ da fan; conoscevo il fumetto perché lo legge mia figlia e io ho iniziato con lei. Ho cercato di essere il più rispettosa possibile del mondo, dei personaggi e della loro lunga storia. Al tempo stesso, ho cercato di dare un apporto che fosse molto personale, quindi legato al mio immaginario e alle mie personali ossessioni. Del resto, se Francesco e Katja mi avevano cercata era evidentemente perché volevano che portassi anche i miei tratti autoriali nella serie. Mi sono concentrata soprattutto sulle ambientazioni, essendo io più che altro una creatrice di mondi, e poi sui rapporti tra i personaggi, che sento a me particolarmente vicini perché poco più grandi dei ragazzi che racconto nelle mie storie.
Com’è stato rapportarsi con Francesco Artibani e Katja Centomo, due firme storiche del fumetto italiano?
Fantastico. Fin da subito, abbiamo trovato una sorta di affinità di visione; le nostre idee hanno iniziato a incastrarsi fin da subito, è stato davvero uno scambio molto stimolante, che mi ha divertita e arricchita molto come autrice. È stata un’esperienza fantastica, che sono stata molto contenta di aver potuto fare.
Arianna, cosa si prova a tornare a lavorare alla serie che ha visto il tuo esordio nel mondo del fumetto? Cos’è cambiato in questi anni?
In questi anni sono cambiata io! Ho lavorato su tantissimi progetti sia italiani che stranieri (dall’America per Disney alla Francia per Spirou) e poi sono tornata a giocare in casa. Monster Allergyè stato il primo fumetto per il quale abbia mai lavorato e sono felice ora di poter tornare a raccontare le storie di Elena, Zick e Bombo con il mio bagaglio di esperienza, ritrovandoli sempre uguali ma anche diversi, cresciuti anche loro, un po’ come me. È una grande emozione.
L’approccio di Monster Allergy nei confronti del fantastico è fresco e originale. Quale pensate sia il segreto del suo successo?
LT Un mondo ricco e densissimo, pieno di creature fantastiche, divertenti e sorprendenti, e la capacità di raccontare personaggi belli e credibili, ai quali ci si affeziona davvero molto rapidamente e nei quali è facilissimo immedesimarsi. E poi secondo me è stata anche molto vincente l’idea di far crescere i personaggi assieme ai lettori.
AR Negli anni ho imparato una cosa: sono i personaggi che fanno la storia. I personaggi di Monster Allergy nacquero vivi e vitali fin da subito: sono personaggi forti e fortemente caratterizzati, hanno preso con energia il loro posto nel mondo delle immagini e lì sono rimasti in silenzio per oltre 10 anni, per poi tornare a farsi sentire. Se non fossero stati forti non sarebbero sopravvissuti!
Grazie ad Arianna e Licia per la loro disponibilità!
Intervista realizzata via mail il 7 maggio 2019.