A prima vista è difficile cogliere le differenze tra un’ edizione di Lucca e un’altra. Certo cambia il tema che vorrebbe dare un’inclinazione alla manifestazione: ieri “Peter Pan e l’isola che (non) c’é” oggi ” Le metamorfosi” e le “fate”, ma a parte il manifesto e le mostre di tavole originali – peraltro sempre molto belle – null’altro si adegua al tema proposto e la mostra mercato ad un primo impatto si presenta come un labirintico mega negozio, sempre uguale, dove ogni singolo editore propone il suo materiale.
Per cogliere le novità bisogna scrutare più a fondo, visitare meno superficialmente ogni singolo stand, anche quelli piccoli di “piccoli” editori
Le nuove iniziative editoriali, nuove proposte, albi in anterprima dipendono dalle singole volontà degli editori che decidono (per diversi fattori come tempi di produzione, opportunità di avere l’autore a far da traino, ecc.) se proporle in occasione della fiera. Tutto ciò fa sì che di anno in anno il livello di novità da giustificare la visita possa variare notevolmente.
Quest’anno le novità che ho visto erano in buon numero, decisamente superiore agli anni passati, e onestamente bisogna riconoscere in maggior parte portate erealizzate da piccole realtà editoriali o culturali. Forse la necessità diventa virtù e a minori risorse economiche fanno da contraltare idee e voglia di provare strade nuove.
Monipodio 2 dell’Ass. Culturale Nebula 7 ospitato allo stand Cut-Up, Debbie Dillinger allo stand ComicUs, il secondo albo delle strip di Eriadan poco distante allo stand Shokdom, Brand New!della Free Books, l’antologia Selfcomics ospite allo stand della Black Velvet… solo per citarne alcune.
Un bel giro per quanto breve: mi aspettano allo stand Lilliput e a quello Tunué per la tradizionale usanza del disegnino…
Mi fai un disegnino?
Una delle pratiche più diffuse e comuni delle fiere di fumetto è quella del “disegnino”. In pratica si accompagna l’acquisto del fumetto con l’autografo e un disegno originale dell’autore dello stesso.
Devo essere sincero, leggo fumetti da quando ricordo di aver imparato a leggere (e prima li sfogliavo per i disegni) e non ho mai nurito particolare interesse per avere una firma di un autore tra i miei preferiti… ma neanche del musicista, attore, calciatore ecc… per cui forse semplicemente per indole sono refettario a certe passioni da fan;, tuttavia non ho difficoltà a capire chi colleziona autografi o desidera il disegnino di questo o quelll’autore.
C’é pero’ un qualcosa che non mi torna giusto.
Il fumetto non è solo disegno, e la passione per l’autografo non coinvolge granché gli sceneggiatori.
Capisco, ovviamente, che uno sceneggiatore non può mettersi lì per lì a scriverti una storia sull’albo al posto del disegnino ^___^ ma anche solo la firma sull’albo è raro che venga richiesta.
Niente di male, ma questo evidenzia come oggi nella promozione del prodotto in fiera si privilegi l’aspetto superficiale (nello stretto senso letterale) e cioé il disegno. Ma ciò che davvero garantisce il successo nel tempo del fumetto è in fondo la storia, e il contributo in tal senso dello sceneggiatore è fondamentale.
Sarebbe il caso di studiare forme di promozione che coinvolgano la storia del fumetto, così come già ampiamente viene fatto per il disegno.
Nel mio piccolo, come ormai faccio da tempo, a chi si è presentato allo stand della Lilliput a prendere il Vecio numero tre e voleva un disegnino, ho chiesto di partecipare alla realizzazione dello stesso sottoforma di una strip del Vecio facendomi una domanda sul mondo del fumetto, a cui rispondere con una battuta in presa diretta.
È stata un’esperienza divertente, che ha visto tutti i lettori prestarsi più che volentieri alla creazione della strip rimanendo soddisfatti più da quel processo che non dal disegno, in sé piuttosto semplice.
Purtroppo come già detto, il primo giorno è stato per me anche l’ultimo e non ho avuto l’opportunità di fare molti disegnini, né di inventare un’idea analoga per Intermezzi… ma l’esperienza è stata piacevole.
Ah, dimenticavo: tra le persone che mi hanno chiesto il disegnino c’é stato anche un simpatico cosplayer, a dimostrazione che l’autoironia è qualità comune anche ai più appassionati tra i lettori… ma il vecio continuerà a fare battute sul cosplay!
Segui da domani la striscia del Vecio su vecio-montagna.splinder.com.
A cura di: Davide Zamberlan