Se nel classico topos moderno della apocalisse zombie sostituissimo ai morti viventi i gatti, otterremmo Nyaight of the living cat: nel manga scritto dallo sceneggiatore sotto lo pseudonimo di Hawkman la premessa è certamente grottesca tanto da suscitare curiosità. Un misterioso virus contagia i felini e si trasmette anche all’uomo attraverso il semplice contatto, trasformando così le persone in altri gatti. Questi animali non sono feroci, cercano solo insistentemente le coccole, e così facendo diffondono sempre più l’epidemia.
Quest’opera ha il grosso difetto di non scegliere un tono preciso e di non convincere in nessuna delle sue declinazioni: la componente orrorifica non è convincente, il tono comico manca di ritmo e mordente, le situazioni adrenaliniche sono poco chiare e di scarsa inventiva, le sottotrame poco appassionanti e non promettono niente di non letto molte altre volte. Si arriva alla fine del volume con un po’ di fatica, senza mai quel picco (che sia di tensione, che sia comico) in grado di rivitalizzare il tutto. Non sono di aiuto i disegni di Mecha-Roots, piuttosto legnosi nelle pose, nei volti e nella prospettiva, attenti solo nel ritrarre i gatti con cura ma poco adatti a rappresentare le emozioni dei protagonisti o a infondere un tono alle scene. L’impressione finale è che l’opera si esaurisca nella sua stessa idea, incapace però di svolgerla in una vera e propria storia.
Abbiamo parlato di:
Nyaight of the living cat #1
Hawkman, Mecha-Roots
Traduzione di Mayumi Kabayashi
Panini comics, novembre 2022
184 pagine, brossurato, bianco e nero – 7,00 €
ISBN: 9788828717317