Letture in breve #30

Letture in breve #30

Torna l'appuntamento con la rubrica che raccoglie, in poche righe, giudizi, stimoli e spunti sulle letture della nostra redazione.

La redazione de Lo Spazio Bianco è composta, in primis, da lettori “forti”.
Ogni collaboratrice e collaboratore del sito legge molto di più di quanto riesce a scrivere e di quanto gli piacerebbe scrivere. Tante di queste letture sono spesso accompagnate da note o appunti, utili come schemi o embrioni di future analisi e recensioni.

Per non perdere queste analisi preliminari che tanti di noi fanno, ma soprattutto per dare spazio e visibilità a tutte quelle decine di fumetti che ogni mese escono oggi in libreria, fumetteria ed edicola ma a cui – giocoforza – non riusciamo a dedicare articoli completi, è arrivata la rubrica Letture in breve.
In ogni puntata ci troverete piccoli spot, teaser, microanalisi delle letture, recenti o meno, di vari spaziobianchisti.

Fumetterie

Niente Succede Per Caso

Niente succede per caso di Stefano Tamiazzo (Toshokan, 2024)
Raccolte in un piccolo tankobon con sovracoperta, Toshokan presenta tre opere degli esordi di Stefano Tamiazzo, che ripropongono gli albori professionali manga di un autore che nel corso della sua carriera si è evoluto in uno stile che tutt’oggi mette insieme stilemi orientali ed europei del fumetto.
Sogno di una notte di mezza… fuga è la storia con cui un Tamiazzo ventiseienne vinse nel 1994 il premio per autori esordienti Pier Lambicchi del festival di Prato. Con un innegabile debito nei confronti di Miyazaki Hayao, il racconto stupisce per una padronanza grafica impressionante per un debutto, una profonda conoscenza del linguaggio manga che ben giustifica la vittoria di Tamiazzo e il percorso che da quella si dipana, con l’approdo sulla rivista USA Animerica e lo sbarco in Kodansha, con cui pubblica Niente succede per caso, il fumetto che dà il titolo al volume e che dimostra come l’autore avrebbe potuto tranquillamente proseguire con una carriera professionale soddisfacente in Giappone. Invece Tamiazzo preferì tornare in Europa, dove il suo stile si è evoluto in una cifra autoriale, sintesi di tante influenze e al contempo originale.
David Padovani

Laika di Nick Abadzis (Tunué, 2025)
Ci sono storie che meritano di essere raccontate, storie che non smettono di essere attuali perché ci permettono di riflettere sul ruolo e responsabilità dell’uomo nella sua corsa al progresso scientifico e tecnologico. Laika, la cagnolina che nel 1947 divenne il primo essere vivente a salpare verso le stelle, è protagonista di una di queste storie. Una storia che beneficia dello stile cartoonesco di Nick Abadzis che, pur contrapponendosi agli angoscianti temi trattati, riesce a colpire per intensità e capacità di commuovere. Se pensate allo stereotipo disneyano dell’animale antropomorfo capace della parola, ebbene dimenticatelo. Gli unici pensieri scritti della sfortunata Laika sono quelli attribuitigli dalla coscienza di Yelena, tecnica di laboratorio incaricata della sua salute. Perché Laika è il cane di tutti, capace di comunicare amore e paura con un semplice sguardo e il suo sacrificio diventa sanguinosa testimonianza del nostro egoismo in quanto specie.
Stefano Rapiti

Leggi la recensione qui

Laika Cover
I Wanna Live Like Common People

I wanna live like common people di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso (Panini Comics, 2024)
Dopo essersi cimentati con graphic journalism e fumetto storico, la rodata coppia Rizzo e Bonaccorso affronta il genere supereroistico con una storia che, attingendo a tutti gli elementi tipici del racconto di genere, bilancia l’avventura con una riflessione sulla società, costruendo un mondo coerente nelle sue regole e che ben si specchia nel nostro. Questo buon equilibrio tra azione e analisi crea una storia divertente ma anche ricca di spunti, sebbene l’abbondanza di argomenti si scontri con una foliazione limitata che impedisce di andare troppo in profondità in ogni questione e sebbene alcuni espedienti e svolte narrative siano abbastanza prevedibili per chi è avvezzo a questo genere di opere. Bonaccorso dimostra ancora una volta la sua versatilità, dando l’impressione di disegnare supereroi da una vita: il suo stile molto dinamico, unito a una colorazione accesa e a una grande attenzione per i dettagli, creano un mondo verosimile e al tempo stesso avventuroso, una narrazione ricca di ritmo e fantasia che interpreta al meglio la sceneggiatura di Rizzo. L’auspicio è di rivedere i due nuovamente affrontare il mondo supereroistico, magari scegliendo un’ambientazione italiana e non americana per provare a inserire ulteriori elementi di originalità.
Emilio Cirri

Absolute Power #1 di Mark Waid, Joshua Williamson, Nicole Maines, Dan Mora et al. (Panini Comics, gennaio 2025)
Ciclicamente nei fumetti dei supereroi a un personaggio viene assegnato d’ufficio il ruolo di origine di tutti i mali. In DC da qualche anno tocca ad Amanda Waller e ora la donna risoluta avvia il piano definitivo: privare dei superpoteri e spazzare via per sempre i metaumani che da tempo minacciano l’umanità.
Lo spillato italiano raccoglie Ground Zero e il primo dei quattro capitoli di Absolute Power, sceneggiato da Mark Waid per i disegni di Dan Mora, che si apre con un fatto sorprendente: l’uomo più veloce di un proiettile viene ferito da un colpo di pistola. Mostrata la caduta di Superman, gli autori riavvolgono il nastro e raccontano un mondo in rivolta contro i supereroi.
Waid riflette sulla forza degli slogan ripetuti all’infinito, capaci di convincere l’opinione pubblica anche a costo di negare l’evidenza; sottolinea quanto le nuove tecnologie, in questo caso video montati ad arte dall’I.A., possano risultare dannose se finiscono nelle mani sbagliate e vengono utilizzate per scopi malvagi. Una semplificazione forse eccessiva ma efficace, dato il momento storico in cui viviamo. Mora, con il suo tratto affilato ed elegante che rielabora in modo personale la classicità supereroica, dà un buon contributo sia nelle sequenze in cui la tensione aumenta attraverso l’azione sia nei primi piani riflessivi e drammatici dei personaggi. Questi sono presenti in scena in grande quantità, ma non sono mai sacrificati nello spazio a disposizione e sono sempre ben riconoscibili.
Federico Beghin

Absolute Power #1
4 Notti Cover

4 notti – Una educazione sentimentale di Gianfranco Vanni Collirio (Edizioni La Carmelina, 2024)
Traduzione a fumetti del film Quattro notti di un sognatore (1971) del regista minimalista Robert Bresson, che a sua volta si ispirava al romanzo Le notti bianche di Dostoevskij, 4 notti di Vanni Collirio è, come recita il sottotitolo, una storia che ruota attorno ai sentimenti amorosi di un giovane pittore spiantato nella Parigi della fine degli anni ’60. Suddiviso in quattro atti (le altrettante notti del titolo), a cui si aggiungono un breve prologo e un epilogo, il racconto a fumetti prova a ricreare su pagina quell’apparente assenza di recitazione che era cifra del cinema di Bresson, che chiamava lo spettatore a dover indovinare gli stati d’animo dei protagonisti. Collirio ci riesce grazie a una linea chiara altrettanto minimalista, arricchita da una colorazione dai toni soffusi, che crea su pagina delle vignette e uno storytelling che non nascondono di ricalcare inquadrature precise tratte dal film, inserendo al contempo una serie di piccole modifiche divergenti che volutamente risaltano subito agli occhi del lettore.
David Padovani

Fantastici 4 vol. 1 – Whatever happened to the Fantastic Four (in Italia su FQ 1-6) di Ryan North, Iban Coello, Ivan Fiorelli e Jesus Aburtov (Marvel Comics, 2023 – in Italia su FQ #1-6 Panini Comics)
Tra le tante cose positive del primo trailer cinematografico dei Fantastici Quattro, almeno per chi scrive, c’è stata la voglia di ritornare a leggere i fumetti della Prima Famiglia, iniziando il ciclo (lodato dalla critica) di Ryan North. In questo rilancio del 2022 post gestione Dan Slott, North decide di partire da un quartetto diviso e in conflitto, come al solito a causa di una decisione molto radicale di Reed Richards. Questo inizio molto classico permette allo sceneggiatore di soffermarsi sui singoli membri della famiglia, costruendo storie che spaziano da episodi alla Twilight Zone ad altri molto più supereroistici, per poi confluire in un riavvicinamento che pone il supergruppo in un nuovo status quo tutto da esplorare. La capacità di gestire vari toni del racconto e di attingere a piene mani dallo spirito del Quartetto si riflette anche nei disegni classicamente supereroistici di Coello e Fiorelli, molto espressivi e cartooneschi, vicini a uno stile fine anni ’90 che, pur forse mostrando la corda in alcuni momenti, riesce a rendere l’idea della direzione intrapresa dalla testata, un ritorno alle origini con una prospettiva futura potenzialmente molto interessante.
Emilio Cirri

Ff Vol. 1

Per questa puntata è tutto. Vi diamo appuntamento tra quindici giorni, con nuove letture, brevi o lunghe che siano.

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *