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“Joy operations: l’inaspettato sci-fi di Brian Bendis 

26 Novembre 2025
Mirage Comics pubblica il nuovo fumetto creator-owned di Bendis e Byrne che esplora un futuro prossimo frammentato e distopico.
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In un futuro prossimo la società è andata, per lo stupore di nessuno, via via disgregandosi creando una nuova forma di vita sociale, in cui a fare da fulcro sono i cosiddetti Trust, città gestite e governate da mega corporazioni. In questo mondo con tratti distopici e cyberpunk, seguiamo le vicende di Joy, En.voi (una sorta di guardia d’élite) del trust Jonando, in un momento di crisi potenzialmente globale. Da questa premessa Brian Michael Bendis, supportato dalle ottime tavole di Stephen Byrne, ci porta non solo nel mondo di Joy Operations ma anche in aspetti intimi e affascinanti della già menzionata protagonista.

Il primo volume, edito in Italia da Mirage comics, raccoglie la prima miniserie dedicata all’evoluzione tanto della protagonista che del mondo di riferimento: in questo fumetto creator-owned Bendis mantiene vivi tutti gli elementi che l’hanno contraddistinto nel corso degli anniintroducendo però una serie di interessanti novità proprio legate alla protagonista. Joy è una donna di mezza età alla quale viene impiantata un’I.A. senziente, rappresentante l’En.voi di un altro trust. Questa intelligenza artificiale condivide con lei corpo e pensieri e ha il compito di affiancarla in una missione contro il trust Jonando, che – secondo la stessa I.A. – potrebbe mettere a rischio la stabilità mondiale.

Muovendoci tra i classici dialoghi dello sceneggiatore, sempre incalzanti e taglienti, e gli ottimi scorci realizzati da Byrne, che creano un mondo futuristico e fantascientifico spettacolare, troviamo una protagonista che si distacca in gran parte dai lavori precedenti di Bendis: Joy è una donna matura, con tanta esperienza sulle spalle e con un vissuto che più volte fanno capolino nella storia, contribuendo a creare un personaggio stratificato e mai banale, ben lontano dai personaggi “tipici” di Bendis, più tendenti alla giovane età e in una fase di scoperta.

A ciò si aggiunge una vita privata che fa della particolare situazione di Joy la vera punta di diamante della trama: costretta a dividere corpo e mente con Hampton (questo il nome dell’I.A.) Joy è anche parte di una relazione poliamorosa con un’altra donna e un uomo e proprio questo mescolarsi di relazioni su più piani dà al racconto quella spinta necessaria all’avanzare della trama generale. Questa dualità, tanto esteriore quanto interiore, è inoltre supportata dalla resa grafica di Byrne, capace di tradurre su tavola non solo i numerosi “dialoghi” interni ma anche e soprattutto le scene in cui Joy e Hampton cercano di controllare simultaneamente il corpo condiviso, con una composizione della pagina e un utilizzo della gabbia congeniale alla situazione. La costruzione del volume a livello grafico brilla anche nelle scene d’azione, con splash page doppie articolate e ben strutturate, capaci di creare movimento e dinamismo senza lesinare sui dettagli.

L’universo futuristico ideato da Bendis presenta comunque numerosi riferimenti al nostro mondo, con una mescolanza di panorami e culture facilmente riconoscibili che ricevono qui una visione attualizzata al contesto narrativo. A queste ancore visive, anche qui rese al meglio dal punto di vista grafico, manca però qualche appiglio a livello narrativo: Bendis fa muovere Joy (e noi con lei) in un mondo che non si assapora mai a pieno, che percepiamo come di seconda mano, proprio grazie al vissuto di Joy, ma che non viene mai approfondito. Questa scelta può trasformarsi in una sorta di arma a doppio taglio: da un lato si crea una struttura che ha una profondità e una stratificazione in cui la protagonista è cresciuta, ma che allo stesso tempo non viene analizzata proprio perché quest’ultima non ha la necessità di soffermarsi su quanto già conosce. Non necessariamente questo va letto come un elemento negativo, dato che al lettore viene lasciato spazio non solo per leggere tra le righe ma anche per lanciarsi in congetture e supposizioni, con la speranza che parte delle domande sollevate vengano affrontate nel secondo volume, già edito in America.

Questa prima miniserie, complice anche la scelta di avvalersi di giusto cinque numeri, mantiene sempre un ritmo sostenuto che spinge continuamente la storia in avanti: tanto il rapporto tra Joy e Hampton quanto il contesto sociale e mondiale sono tutti in divenire e gli eventi si susseguono sempre con l’incalzante stile di Bendis. Se apparentemente le conseguenze di ciò che avviene in questo volume non sono completamente apprezzabili, eccezion fatta per i macro-eventi che segnano gli snodi di trama, questo verrà approfondito proprio nel secondo volume, che partendo da questa conclusione analizza non solo gli effetti e le conseguenze delle azioni compiute da Joy, ma anche il nuovo rapporto e la particolare convivenza che si instaura con Hampton.

Dopo questo primo volume, all’altezza delle aspettative e capace di allontanarsi allo stesso tempo da certi elementi ormai tradizionali della scrittura di Bendis, non possiamo che restare in attesa del secondo capitolo e delle potenziali diramazioni che un maggior approfondimento del mondo potrebbe sicuramente garantire.

Abbiamo parlato di:
Joy Operations
Brian Michael Bendis, Stephen Byrne
Traduzione di Fiorenzo Delle Rupi
Mirage Comics, 2025
156 pagine, cartonato, colori – 25,00 €
ISBN: 9791281947399

Daniele Garofalo

Daniele Garofalo

Nato a Catania nel 1996, si appassiona ai fumetti sin da piccolo, cominciando a leggere Diabolik, Topolino e Il Giornalino, scoprendo successivamente il fumetto americano ed europeo, eleggendo Batman suo faro guida nella vita di tutti i giorni. Laureato in Giurisprudenza e pianista a tempo perso, continua a coltivare la passione per i fumetti affacciandosi con interesse a nuovi autori e generi. A questo si accompagna un interesse sempre maggiore per cinema e videogiochi, forme narrative che condividono molto con il fumetto. Nel 2023 decide di portare la sua passione per la nona arte a un livello successivo cominciando la collaborazione con Lo Spazio Bianco.

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