Come è nato Nexus?
Ero un giovane studente che cercava di barcamenarsi per mantenersi, ma avevo una grandissima passione per il disegno, l’arte e il fumetto. Iniziai quindi a cercare gente che aveva i miei stessi interessi, e finalmente trovai Mike Baron, di circa dieci anni più grande di me, ma con i miei stessi sogni ed interessi. Da lì alla creazione di Nexus il passo è stato davvero breve.

La travagliata vita editoriale del personaggio ha influito sul vostro modo di lavorare e di raccontare le avventure di Nexus?
Assolutamente no; per noi l’importante era solo che il nostro prodotto fosse pubblicato da qualcuno e che il pubblico avesse la possibilità di leggerlo: chi lo portasse in fumetteria per me e Mike non aveva la minima importanza.

Come hai vissuto il passaggio dal bianco e nero della prima miniserie al colore? Come ti sei trovato a lavorare con i coloristi della serie?
Io sono una persona e un disegnatore molto pignolo, e devo dire che questo ha influito non poco sul rapporto che ho avuto con i coloristi della serie, soprattutto con il primo, George Freeman, che infatti ha colorato un solo numero della serie. Sono molto esigente e pretendo che chi lavori con me lo sia altrettanto, senno’ lo convinco con una grande accetta! Scherzi a parte, volendo essere diplomatici, posso dire che alla fine, essendo costretti a lavorare insieme, lo abbiamo fatto!

Hai lavorato anche alla DC e alla Marvel: è diverso lavorare in una major? Forse soprattutto a livello di ritmi e di velocità…
Anche questa volta ti devo dare una risposta negativa. Il mio modo di lavorare, anche alla DC e alla Marvel è stato il medesimo: mi sono sempre preso tutto il tempo di cui necessitavo per consegnare poi un prodotto secondo me quanto più possibile perfetto. E fortunatamente anche alle major questo mio modo di lavorare è sempre andato bene.

Qual è stato lo scrittore il cui modo di raccontare ti è sembrato quello più vicino alle tue caratteristiche e alle tue peculiarità?
Questa è una domanda su cui volentieri glisserei! Anche stavolta sono costretto a risponderti come farebbe un politico: tutti gli scrittori con cui ho lavorato avevano qualità e talento e con ognuno di loro mi sono trovato bene a lavorare.

Quali sono i prossimi progetti editoriali della tua casa editrice la Steve Rude Publishing? E soprattutto, continuerà la vita editoriale di Nexus?
Si, la vita editoriale di Nexus proseguirà con nuove storie, sempre narrate da me e Mike Baron. In più continueremo con la pubblicazione di The Moth (ndr: in Italia edito da Magic Press) e in più c’é un altro grandissimo progetto di cui per ora ti posso dire solo che sarà un evento in cui saranno racchiusi tutti i personaggi della mia casa editrice più altri creati appositamente. Punto molto su questo nuovo lavoro.

Come sono i rapporti tra te e l’editore italiano di Nexus, Alessandro Bottero? Ti piace l’edizione nostrana del tuo personaggio?
Sì mi piace molto, ma soprattutto mi premeva sottolineare quanto io sia orgoglioso ogni volta che un mio lavoro arriva in un’altra nazione. Mi gratifica molto che chiunque, anche persone che abitano molto lontane da me, abbiano la possibilità di leggere materiale da me prodotto.

Grazie a Steve Rude
Grazie a voi, e a presto!

All’incontro era presente anche Alessandro Bottero a cui abbiamo posto alcune domande sul futuro editoriale di Nexus in Italia.

Come è stato accolto il progetto Nexus nel Belpaese?
Nexus è fortunatamente riuscito a trovare una sua fetta di mercato, anche grazie alla semestralità con cui lo pubblico, che gli fa avere una visibilità maggiore per un periodo di tempo più lungo sugli scaffali delle fumetterie. Una fetta che per ora non mi permette di far divenire la periodicità quadrimestrale come mi piacerebbe, ma che per ora mi basta per tenere in piedi il progetto. Perché di progetto si tratta e mi fa piacere che anche tu l’abbia notato. Infatti alla Dark Horse, la casa editrice che pubblica in America gli archivi di Nexus sono stati molto entusiasti di cedermi i diritti, proprio perché io mi sono presentato da loro con un progetto serio ed ambizioso e non solo con l’intenzione di pubblicare un solo volume e scappare.

Fino a che numero degli archivi pensi di pubblicare?
Logicamente dipende dalla ricettività del mercato. Per ora di sicuro fino al 6 od 8 volume. Se le cose miglioreranno, si potrebbe continuare.

Altri progetti per il 2009 di Nexus?
Vorrei far sbarcare Nexus nelle librerie di varia, oltre alla solita speranza di un aumento dalla semestralità alla quadrimestralità.

Riferimenti:
Il sito ufficiale di Steve Rude: www.steverude.com
Il sito della Bottero Edizioni: www.botteroedizioni.it

Altre foto dell’incontro sul blog Sei Piedi Sotto Terra (http://seipiedi.blogspot.com).
Si ringraziano per la cortesia e la disponibilità Luca Silvestre, Raffaele Angelo de Fazio, Vincenzo Schiano di Scioarro e Pasquale Saviano.

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *