Forse non tutti sono in grado di capire quanto la notte sia lunga e solitaria per chi non riesce a dormire. Eppure, la bellezza del cielo stellato ricorda costantemente che nessuno è mai davvero solo. Ed è proprio attorno a questo che gira la narrazione di Insomniacs after school: anime che si incontrano e si scontrano sotto il bagliore delle stelle.
Concluso in patria con il quattordicesimo tankobon, in Italia il manga è arrivato al nono volume e viene pubblicato con cadenza bimestrale da J-POP. Un appuntamento fisso con la serenità che permette al lettore di uscire dalla frenesia della vita moderna. Sì, perché nonostante buona parte della storia si svolga durante la notte, in Insomniacs after school non ci sono vampiri, né mostri, né vendicatori mascherati. Le vibrazioni positive che l’opera trasmette sono sincere e senza fronzoli, calde quanto la luce del sole. E non certo la positività forzata che troppo spesso si predica con noncuranza, ma quello stato di gioia a cui si giunge proprio perché si conosce il peso della sofferenza.
Ganta Nakami e Isaki Magari sono i protagonisti della storia, due adolescenti che soffrono di insonnia e riescono a trovare nel club di astronomia della scuola una passione che riempia il vuoto lasciato dall’assenza di sonno. Cominciano così le loro avventure in giro per il Giappone, alla ricerca dello scatto migliore del cielo notturno. E mentre imparano ad amare costellazioni e corpi celesti, piano piano anche i loro cuori iniziano a gravitare l’uno attorno all’altro, forti di sentimenti puri e sinceri come solo quelli dell’età adolescenziale sanno essere.
Il tratto dell’autrice è semplice e pulito, privo di mire sofisticate. Come spesso accade nei manga, speciale attenzione viene rivolta alle espressioni facciali dei personaggi, che sfoggiano occhi più o meno tondi, ma che trasmettono sempre le emozioni e il carattere in modo efficace e appropriato – dalla professoressa perennemente annoiata, alla studentessa che sprizza entusiasmo da tutti i pori.
Le tavole non sono mai affollate e gli sfondi perlopiù poco dettagliati, ma anche sotto questo punto di vista la semplicità paga. L’occhio, infatti, non si perde a vagare tra dettagli secondari ma abbraccia completamente le scene, illustrate alla stregua di fotogrammi. Molte sono le tavole in cui il balloon scompare e il lavoro narrativo viene deputato del tutto alle immagini, come se si stesse guardando un film di Paolo Sorrentino.
Ciò che si configura come la forza del fumetto, cioè la lentezza e la possibilità di meravigliarsi della quotidianità, può chiaramente diventare uno svantaggio. Infatti, nella narrazione non sono presenti colpi di scena o particolari momenti d’azione, ma si procede in un lento e placido fluire dal punto A al punto B. Una caratteristica, questa, che accomuna le opere di genere slice of life e che potrebbe far storcere il naso al lettore in cerca di qualcosa di più forte. Ciò non toglie che nella storia si intervallino momenti di forte intensità, spesso scaturiti dalle emozioni dei personaggi.
Insomma, Insomniacs after school è un manga seinen che fa della lentezza e della tranquillità i suoi punti di pregio. Gli spaccati di vita dei personaggi si intersecano alla storia romantica tra i due protagonisti in un equilibrio che pone l’asticella perfettamente a metà tra lo slice of life e il sentimentale: la lettura leggera e avvolgente di cui la frenesia della società odierna ha bisogno.
Abbiamo parlato di:
Insomniacs after school – voll.1/9
Makoto Ojiro
Traduzione di Valentina Vignola
J-POP, 2023
192 pagine, brossurato con sovraccoperta, bianco e nero – 6,90 € cada
ISBN: 9788834924945