In/Out di Lina Ghaibeh è la quinta uscita della collana ANIMAls – la rivista scomposta di ComicOut a cura di Laura Scarpa. La struttura del libro riflette a pieno le intenzioni di questo progetto editoriale, ovvero di presentare autori e autrici, noti e meno conosciuti, italiani e stranieri, ponendo una particolare attenzione alla loro storia e sensibilità artistica, con la speranza di offrire al lettore dei punti di vista alternativi per guardare e interpretare ciò che lo circonda. Il volume rende manifesta questa volontà attraverso l’editoriale in apertura, testo in cui Scarpa offre nozioni e riferimenti interessanti volti a contestualizzare autrice e opera, nella loro formazione e all’interno della collana.
Lina Ghaibeh è autrice di animazioni e fumetti, saggista, docente e ricercatrice. Parte dei suoi studi sono dedicati alla definizione di identità e del ruolo del fumetto nel mondo arabo. In particolare, nel suo articolo Telling Graphic Stories of the Region: Arabic Comics after the Revolution1 analizza come di recente la concezione di fumetto in Egitto stia portando questo medium ad essere visto come uno strumento alternativo alla parola scritta, dalla forte potenzialità espressiva di critica e satira.
Questo cambiamento è espresso tanto in questo elaborato quanto in In/Out tramite il concetto di rivoluzione, intesa come scompiglio sociale, politico e artistico. I movimenti di sommossa avvenuti in questa regione nella prima decade del ventunesimo secolo hanno favorito la visione del fumetto come mezzo comunicativo che può farsi carico di responsabilità e problematiche generalmente affidate ad altri media. A tal proposito, Ghaibeh cita le parole dell’autore di fumetti egiziano Hicham Rahma che esprime la sua volontà (e quella di altri) di cambiamento e di non vincolare il significato di fumetto a quello di rivoluzione.
In/Out è una raccolta di racconti brevi, strisce e tavole singole che rappresenta una testimonianza storica, un diario al quale Lina Ghaibeh ha affidato esperienze, speranze e preoccupazioni, sue e di altri. Il titolo sintetizza uno dei temi cardine del libro: dare importanza all’Io e a ciò che ne è al di fuori, considerando queste due sfere come delle alternative, diverse perché differente e unica è la sensibilità di ogni individuo. Forse, da qui la scelta di separare “In” e “Out” da una barra obliqua. Il rapporto tra questi due insiemi ci aiuta ad individuare quegli argomenti a cui sia Ghaibeh che ANIMAls vogliono prestare particolare attenzione.
Il punto di vista, come detto sopra, è sicuramente un elemento importante tanto nella collana quanto di questa raccolta: cercarne di nuovi per cambiare prospettiva è un modo per confrontarsi con la società e per attribuire al mondo esterno al proprio Io significati non sovrapponibili a quelli personali. Ghaibeh ne parla attraverso storie di guerra, fatti di cronaca e memorie che attingono dalla sua quotidianità, dal suo passato e da come questi siano stati vissuti, ricordati e raccontati in modo diverso da altri, attribuendo così molteplici interpretazioni, anche contrastanti, degli stessi eventi.
La relazione tra l’Io e il Non-Io porta il lettore ad interrogarsi sul concetto di identità, intesa sia come concezione che il singolo individuo ha di sé, sia come sentimento di appartenenza ad un gruppo e di come i suoi confini siano a volte poco definiti e flessibili. È interessante notare come Ghaibeh affronti questo argomento in più contesti: comparatistico (come in A doppio filo), individuale (come in Jassem o Mio figlio è entrato in un bosco) e collettivo (come in Educazione alla paura: crescere nella Siria del regime di Al-Asad, Sull’uovo o Il nuovo mantra di Joan).
Infine, è ricorrente la tematica del cambiamento che assume una valenza neutra una volta tirate le somme: presentato a inizio volume come fenomeno negativo, portatore di conflitti e separazioni, viene poi osservato da un’altra prospettiva, quella per cui le persone desiderano raccontarlo attraverso testimonianze espresse nelle loro forme più libere. Quest’ultimo aspetto lo ritroviamo in Rivoluzione, capitolo in cui l’autrice esprime il suo punto di vista al riguardo. Curioso è inoltre il caso di Karantina, dove cambiamento diventa sinonimo di adattamento.
Uno dei punti di forza di In/Out è senza dubbio la resa artistica: le storie contenute all’interno di questa raccolta variano nello stile e nella presentazione delle tavole. Da qui il lettore può notare come Ghaibeh decide di sperimentare le potenzialità del medium, testandone i limiti e danzando sul confine della definizione stessa di fumetto. Interessante è la volontà di evadere da quegli elementi convenzionali riconducibili al fumetto, come l’utilizzo della gabbia, rimanendo però fedele a quelli imprescindibili e che lo contraddistinguono da altri mezzi comunicativi, come la sequenzialità delle tavole. I diversi stili di disegno, i colori scelti e strutture utilizzate sono ricamati su misura del contenuto delle varie narrazioni e presentano delle accortezze grafiche che collaborano efficacemente insieme ai testi per stimolare il lettore al fine di comunicargli un messaggio o suscitare uno stato d’animo.
Abbiamo parlato di:
In/Out
Lina Ghaibeh
Traduzione di Luca Lacquaniti e Anna Gabai
ComicOut, 2024
64 pagine, brossurato, colori – 12,00 €
ISBN: 9791280595317
L. Ghaibeh, “Telling Graphic Stories of the Region: Arabic Comics after the Revolution”, Mediterranean Yearbook, 2015. Disponibile su www.iemed.org/wp-content/uploads/2021/02/Telling-Graphic-Stories-of-the-Region-Arabic-Comics-after-the-Revolution.pdf ↩