Con la notevole eccezione dell’inossidabile Tex Willer, il Western è un genere che nel nostro Paese non funziona più in campo fumettistico, nonostante abbia trainato il mercato per moltissimi decenni e malgrado l’Italia abbia espresso, in questo ambito, artisti di caratura mondiale (da Rino Albertarelli a Gianluigi Bonelli, da Gino D’Antonio a Giovanni Ticci).
Non è così in altre parti del mondo. In Brasile, ad esempio, nazione dalla scena fumettistica vivace e dinamica, malgrado la maggior parte dei quadrinhos (fumetti) sia d’importazione – anche italiana – il Western, o meglio il Faroeste, ha ancora molto seguito. Tanto che la casa editrice Pipoca & Nanquim, per valorizzare i disegni di Pedro Mauro, uno degli illustratori più noti in patria, ha arruolato lo sceneggiatore italiano Gianfranco Manfredi, che è stato l’ultimo autore ad avere affrontato seriamente il genere nel nostro Paese (con la serie Magico Vento, un Weird Western trasformatosi poi in grande e documentatissimo affresco storico) e che aveva “scoperto” proprio Pedro Mauro per la Bonelli una decina d’anni fa, quando gli aveva affidato i disegni di alcuni episodi di Adam Wild e di Cani sciolti.
L’interpretazione del Western da parte di Manfredi è sempre stata peculiare, contaminata con altri genere narrativi (soprattutto l’horror) e con un punto di vista periferico e decentrato, attento sia alla realtà storica che al folklore degli indiani d’America. Tra le righe è spesso possibile leggervi una comparazione tra individualismo e violenza istituzionalizzata e tra popolazioni native e società industriale. Anche nelle sue storie per una serie più canonica come Tex abbiamo visto spesso più rimandi al cinema western italiano e a quello crepuscolare americano, che non a quello classico.
Su questa linea si inserisce Il Procuratore, un personaggio atipico e perfettamente “manfrediano”, un avvocato inglese che cura gli affari per i propri compatrioti nell’Ovest americano, svelto di parlantina e ancora di più con la pistola.
Nella classica scrittura raffreddata dell’autore, caratterizzata da un linguaggio asciutto e scevra da arzigogoli narrativi, e con l’accompagnamento di dialoghi secchi e intrisi di humour nero (e con un uso molto più disinvolto del turpiloquio rispetto a Magico Vento), questo nuovo character è protagonista di tre episodi avvincenti e dall’azione serrata, tradotti in italiano dall’Editoriale Cosmo in un primo albetto in formato bonellide (che ne sacrifica un po’ le tavole rispetto all’edizione originale brasiliana, pubblicata in un elegante volume cartonato di grande formato), a cui dovrebbero presto seguirne degli altri, su cui gli autori sono attualmente al lavoro.
Il bianco e nero grintoso e dinamico di Pedro Mauro è efficacissimo nel dare vita al Far West sporco e violento raccontato da Manfredi. La sua è una “linea latina” dai forti contrasti, che nel tratto ruvido e graffiato e nella costruzione delle inquadrature richiama artisti degli anni ’70 come Victor de La Fuente, Esteban Maroto e José González. Il disegnatore brasiliano inserisce sullo scenario figure e pose realistiche, per poi trascenderle in chiave espressionistica, con una intensità nel tratteggio che lo accomuna ai grandi maestri del fumetto western.
Abbiamo parlato di:
I Grandi Maestri #85 (Gli Albi della Cosmo #107) – Il Procuratore
Gianfranco Manfredi, Pedro Mauro
Editoriale Cosmo, aprile 2024
192 pagine, brossurato, bianco e nero – 8,90 €
ISBN: 9788892976467