Il circo, metafora della vita nel fumetto di Nicolas Antona E Nina Jacqmin

Il circo, metafora della vita nel fumetto di Nicolas Antona E Nina Jacqmin

“Il circo della vita” di Nicolas Antona e Nina Jacquim è la tenera e, allo stesso tempo, tragica storia di Louis che, in modo inaspettato e sbalorditivo, trova nella forza dell'amore il coraggio di combattere per quello in cui crede.

Lo scorso febbraio la collana Prospero’s books di Tunuè si è arricchita di un nuovo volume, scritto da Nicolas Antona con le illustrazioni di Nina Jacqmin, Il circo della vita. Si tratta ancora una volta di un romanzo di formazione, costruito su una piccola e intima storia di affetti e sentimenti semplici, legati alle difficoltà della separazione quanto alla gioia di ritrovarsi.

Louis, il piccolo protagonista, cresce in un orfanotrofio dove conduce una vita monotona e solitaria: l’arrivo del Circo Manos rappresenta l’unica possibilità di spezzare questa triste routine e immergersi in uno scenario di suoni, luci e colori. Ma il circo rappresenta per Louis molto di più: vedendo i domatori di elefanti, rimane incantato dalla piccola Clara e la sua vita prende una svolta inaspettata. Infatti Louis non solo conosce l’amore, sentimento che gli sembrava precluso, ma impara cosa sia avere a che fare con la lontananza e l’ansia per l’attesa.

La forza dei suoi sentimenti lo porta a rivelare un enorme coraggio e la capacità di lottare con tutto se stesso per quello in cui crede. Il circo diviene la metafora dell’esistenza, un misto di altalenanti emozioni, di esercizio, dedizione e pazienza: lo spettacolo è l’euforia, l’inno alla vita, la partenza è l’abbandono, il silenzio dopo le sere di divertimento.

Il circo della vita è un’opera prima e, in quanto tale, rivela una serie di normali debolezze: la trama è semplice fino a sfiorare l’ingenuità e i caratteri dei personaggi sono poco tratteggiati e privi di sfumature. Per questo motivo, la distanza emotiva tra il lettore e i protagonisti del racconto non scompare nonostante la forza drammatica degli eventi. Le vicende si susseguono in modo rapido e questo non aiuta a creare una reale aspettativa e immedesimazione.
Nonostante questo, la prova artistica è comunque notevole nella predilezione di uno stile delicato con tratti morbidi, ottenuti attraverso l’utilizzo della grafite e delle matite colorate.

Infatti, Nina Jacqmin impiega la matita per rendere i contrasti molto sfumati, prediligendo le linee ai volumi. Inoltre, le figure umane, dai volti gentili e le gote rosse, si inseriscono negli spazi in modo poco invasivo, in armonia con paesaggi e architetture. I colori dominanti sono i grigi, i bianchi e i neri, ma colpisce molto l’introduzione in alcuni momenti del rosso e del blu, soprattutto in alcuni particolari dell’abbigliamento, che si fanno più incisivi e vivaci laddove la presenza del circo e del suo dinamismo gioioso si fanno più massicci, per poi incupirsi nella parte finale.

Il circo della vita ha la dimensione di una fiaba e come tale ha una sua morale: insegna, infatti, a non perdersi mai d’animo e che la vita concede a tutti, anche ai più sfortunati, la possibilità di raggiungere la propria felicità.

Abbiamo parlato di:
Il circo della vita
Nicolas Antona, Nina Jacqmin
Traduzione di Stefano Andrea Cresti
Tunuè, Collana Prospero’s books, 2019
76 pagine,cartonato, colori – € 16,00
ISBN:978-88-6790-262-0

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