L’attività dell’associazione culturale Ikisaki l’abbiamo scoperta avendo “in casa” uno dei suoi fondatori, Lorenzo Di Giuseppe, e apprezzando la pubblicazione online del manga Piano Bouquet. Abbiamo così deciso di approfondire la conoscenza di questa nuova realtà con Lorenzo e Claudio Longo, altro co-fondatore dell’associazione.
Come si è formata e quali sono gli scopi dell’associazione culturale e del sito?
Ikisaki si è formata ufficialmente nel 2023, ma era già nell’aria da tempo l’idea di creare un progetto di questo tipo. Lo scopo è quello di divulgare la complessità della cultura giapponese in Italia, creando un ponte tra due culture accessibile a tuttə.
Sul sito, attraverso diverse modalità, puntiamo a proporre prospettive differenti che possano offrire nuove idee e opinioni sul Giappone.
Abbiamo creato quello che è uno spazio nostro dove poterci esprimere liberamente, mantenendo comunque una certa precisione sugli argomenti trattati.
Ikisaki ha un approccio multidisciplinare, quindi non si occupa in modo esclusivo di fumetti, bensì di vari ambiti attinenti al Giappone contemporaneo. Quali criticità riscontrate nel dover portare in Italia l’essenza della cultura giapponese odierna da tanti diversi punti di vista?
Forse l’idea di voler portare “l’essenza della cultura giapponese” è un po’ fuorviante. In primis perché, forse, non esiste “un’essenza” tangibile di un qualsiasi paese. Sul sito raccontiamo di aspetti che abbiamo studiato, stiamo studiando e che amiamo del Giappone. Una delle più grosse criticità è quella di cercare di portare sfaccettature del Giappone che non vengono adeguatamente raccontate o mostrate. Questo paese non è così lontano o diverso dal nostro immaginario, i punti in comune ci sono e possono essere trovati non per forza solo attraverso i fumetti.
Mi pare che in merito ci sia una contraddizione. Da una parte la cultura giapponese sembra essere ben presente in Italia (e non solo): tra manga, cinema, animazione ma anche cucina o personaggi come Marie Kondō, per dirne una, sicuramente l’immaginario è ampiamente diffuso. Dall’altra, c’è la sensazione che questo riguardi in gran parte la superficie, mentre tanto altro viene ignorato e accantonato, dando vita a un immaginario monco.
Esatto, c’è una concezione di Giappone che spesso è superficiale: vengono raccontate sempre e comunque le stesse identiche cose e questo finisce col confermare tutti gli stereotipi che si hanno comunemente sui giapponesi.
Il vostro background, oltre alla passione, comprende anche e soprattutto una solida base culturale accademica. Quanto è complicato trasmettere le nozioni acquisite in ambito universitario in un contesto più divulgativo?
L’ambiente universitario offre sicuramente una base da cui non si può prescindere, ma poi serve anche un continuo studio individuale che continui ad approfondire le aree d’interesse che ognuno predilige.
I nostri articoli devono avere una struttura accademica perché riteniamo che il metodo di ricerca scientifico sia il più adatto a trattare un argomento in modo da non alimentare falsi miti. L’uso e la scelta delle fonti è uno dei passi più importanti che aiuta lo studioso a svelare e rendere cristallino un tema, mentre il lettore può investigare come uno studioso sia arrivato a tali conclusioni, e, in alcuni casi, innescare in esso la voglia di ripercorrere i passi dell’autore.
Vi state occupando anche della traduzione e pubblicazione di fumetti, a partire da Piano Bouquet di Satoda. Seguirete una linea precisa per la scelta dei fumetti da pubblicare?
Le nostre pubblicazioni hanno l’obiettivo di offrire una nuova prospettiva sul fumetto giapponese, una visione più articolata e approfondita di ciò che sono oggi i manga. Ovviamente, per diversi motivi, ci interfacciamo soprattutto con manga indie, alternativi e underground, cercando di pubblicare opere che difficilmente arriverebbero in Italia. Piano Bouquet, essendo un manga creato per la pubblicazione digitale, molto probabilmente non sarebbe mai arrivato qua da noi e questo è stato sicuramente un buon motivo per volerlo tradurre, oltre alla bellezza dell’opera in sé. Il secondo fumetto che abbiamo scelto di pubblicare è la storia breve Occhi d’uccello (Tori no me) della mangaka Murai, opera consigliata dalla giuria al 17° Japan Media Arts Festival. Murai è una delle più interessanti artiste alternative giapponesi e ci auguriamo che ai lettori possa piacere quest’opera così come è piaciuta a noi.
Oltre al nucleo fondatore di Ikisaki, vi siete già aperti (e vi aprirete) anche a collaborazioni esterne. Quali criteri vi siete posti per coinvolgere altre persone, perché possano rientrare nel vostro progetto culturale?
L’unico criterio è quello di coinvolgere persone preparate sull’argomento Giappone e che trattino anche argomenti di nostro interesse.
Avete già in programma di partecipare a eventi? Quanto è importante per la vostra associazione passare dal web alla pianificazione di incontri, corsi o altro?
Al momento non abbiamo le possibilità di creare eventi fisici o di partecipare a tali. In futuro, sicuramente, ci piacerebbe passare dal web a incontri fisici, è un grande passo che probabilmente è necessario a un certo punto, ma ci dobbiamo ancora lavorare. Attualmente abbiamo corsi di lingua online per venire incontro a persone da più parti dell’Italia e se interessati potete contattarci.
A presto allora!
Intervista condotta online a febbraio 2024.
Ikisaki
行き先 [trad. destinazione, futuro]
Questa associazione culturale nasce nel 2023 con lo scopo di divulgare la complessità della cultura giapponese in Italia, ponendosi come missione l’approfondimento della conoscenza del pubblico, aiutandolo a comprendere in maniera multidisciplinare i vari aspetti del Giappone.
Ikisaki si impegna a pubblicare testi, opere, articoli e materiale audiovisivo sul Giappone contemporaneo, cercando di proporre punti di vista originali che possano aprire a nuovi dibattiti sul presente del Paese. All’interno dell’associazione ci sono espertə che hanno svolto studi riguardanti il Giappone muovendosi attraverso differenti ambiti. L’associazione è aperta ai nuovə studiosə e alle loro ricerche, con l’obiettivo di creare uno spazio che colleghi diversi campi del sapere, cercando di coinvolgere coloro che sono interessatə ad arricchire il panorama generale delle pubblicazioni sull’argomento.
Tra i molti progetti che Ikisaki si prefigge di avviare, inoltre, ci sono eventi, corsi di lingua, workshop e traduzioni.
Tratta dal sito ufficiale dell’associazione: associazioneikisaki.wordpress.com