
Verrebbe da dire che Giochiamo insieme?, di Armin Barducci e sua figlia Zoe (di anni sette), è un fumetto palindromo: come quelle parole tipo “Anna” o “onorarono”, che lette al contrario restano identiche. E in effetti il volumetto targato Eris Edizioni è un piccolo libro bifronte, da leggere in un verso e poi capovolgere per trovare la stessa storia da un altro punto di vista. Ma la definizione non è sufficiente.
Giochiamo insieme è infatti anche un metafumetto dentro un metafumetto perché contiene: una storia di fantasia, quella di Undici, l’undicesimo elfo di Babbo Natale, inventata da Zoe; una storia vera, cioè il racconto di un gioco tra padre e figlia; e infine due disegnatori e due visioni, quella di Zoe e quella di Armin, sulla stessa esperienza. Tre piani narrativi intrecciati con gioia, leggerezza e sincerità. Più di un palindromo quindi; si potrebbe inventare un neologismo: “trilindromo”, per identificare una narrazione con tre elementi che si possono leggere da vari punti di vista.
Nella storia inventata, l’elfo Undici fa una marachella. Per quanto riguarda il “lato” Barducci padre, si vede l’esperienza da fumettista: disegna con impegno, usa le prospettive, scolpisce i personaggi con intensità, aggiunge effetti speciali (come il raggio magico di Babbo Natale) e costruisce cieli stellati, con uno stile tra Disney e manga. Però non si offenda Armin se qualcuno dice in giro che i disegni di Zoe sono più belli. Sono belli come, e forse anche di più, quelli di tanti fumetti disegnati apposta male da gente grande, che girano nel mercato editoriale. Perché? Ad esempio Zoe mette i cuori negli sfondi e gli elfi sono così stilizzati che uno può immaginarseli come vuole. E l’immaginazione è essenziale per rompere gli schemi che – il papà lo sa- non possono esistere sul foglio bianco di un figlio da formare.

Poi c’è l’altra storia, che dà il titolo al fumetto: Giochiamo insieme? è ambientata nella realtà, forse in un giorno qualsiasi, e racconta come è nata Undici. Dal tempo condiviso, dalle idee che si accavallano in due cervelli a confronto, da una proposta semplice e geniale: “Inventiamo una storia?”
Purtroppo, non si offenda il fumettista, la disegna tutta Armin. Si scherza (anche se altri disegni di Zoe non avrebbero guastato!), perché papà è davvero bravo. Le vignette sono piene di dettagli: pupazzi, poster, fogli sparsi, un gatto che vaga per casa. Lui e Zoe sono rappresentati in modo caricaturale e affettuoso e c’è anche quel pizzico di tensione narrativa che lascia pregustare l’inizio del grande gioco del giorno.
Infine è impossibile non menzionare il gatto sciolto e qui, quanto a bravura, padre e figlia se la giocano. Ma niente spoiler: leggere per credere.
Abbiamo parlato di:
Giochiamo insieme?
Armin e Zoe Barducci
Eris Edizioni, 2025
60 pagine, brossurato, colori – 6,00 €
ISBN: 9791280495945
